Santa Sede proroga lock down fino al 13 aprile, però la comunicazione ufficiale sui casi positivi al Sars-CoV-2 rimane opaca

Condividi su...

Il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 202 di oggi 3 aprile 2020 ha pubblicato un “Comunicato della Santa Sede” che recita: “La Santa Sede ha deciso di prorogare al 13 aprile compreso le misure sin qui adottate volte ad evitare la diffusione del coronavirus, in coordinamento con i provvedimenti varati dalle Autorità italiane in data 1° aprile 2020”.

Possiamo inoltre aggiungere, che dal 30 marzo u.s. Papa Francesco ha temporaneamente sospeso le Udienze privati, anche se non vi ė stata alcuna comunicazione ufficiale. Di fatto gli ultimi incontri ufficiali sono stati quelli avuti con Mons. Paglia e il Presidente del Consiglio dei Ministri On. Giuseppe Conte [Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ricevuto in Udienza da Papa Francesco – 30 marzo 2020]. Inoltre, è notizia ufficiale da sottolineare che nel medesimo giorno il Cardinal Vicario Angelo De Donatis ė risultato positivo al test del tampone per Covid-19 [Il Cardinal Vicario Angelo De Donatis positivo al Sars-CoV-2 – 30 marzo 2020]. Tale evento ha certamente condotto il Pontefice su un percorso di lungimiranza e tutela per la propria salute.
La sospensione temporanea delle Udienze private è un fatto, che conferma quanto detto da questo “Blog dell’Editore” e del suo staff, sin dal 7 marzo, a conferma che la persona del Santo Padre ci sta molto a cuore, soprattutto in questo tempo della pandemia. Ci farebbe tirare un grande sospiro di sollievo, sapere che Papa Francesco è al sicuro in isolamento al Palazzo apostolico o meglio ancora presso le Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Poiché, anche se presso la Domus Sanctae Marthae***** sono state attivate tutte le misure necessarie per la salvaguardia del Pontefice, continuano a pensare alla Domus come ad una bomba ad orologeria, che fa tic tac tic tac… [La #scvchesfidailvirus. In Vaticano tante strette di mano ‘amuchinatì, ma niente mascherine né guanti monouso. E #ilvirusringrazia – 20 marzo 2020].

Per la gestione dell’emergenza Covid-19 nello Stato della Città del Vaticano è stato nominato un Commissario straordinario. Si tratta del Prof. Andrea Arcangeli, Vice Direttore della Direzione di Sanità ed Igiene, nonché medico rianimatore al Gemelli, di cui abbiamo riferito già il 30 marzo 2020:

Per quanto riguarda invece lo Stato della Città del Vaticano, da quando è stato istituito il percorso di comunicazione ufficiale tra la Sala Stampa della Santa Sede e la Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano in merito alla comunicazione dei nominativi dei casi positivi Covid-19 nello SCV alle autorità italiane (Santa Sede conferma 170 tamponi e caso positivo N. 6. Papa negativo e continua le Udienze. Siamo tutti sulla stessa barca in isolamento. O no?), è stato anche nominato (internamente) un Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 nello SCV, il Prof. Andrea Arcangeli, Vice Direttore DSI SCV, nonché medico rianimatore del reparto di rianimazione del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, il più grande ospedale di Roma.

Di questa nomina “ad hoc” non è stata data alcuna comunicazione ufficiale dalla Sala Stampa Santa Sede, nonostante sono già passati 4 giorni. Sinceramente non si capisce il motivo per il quale manca l’ufficialità di una nomina fatta appositamente per gestire l’emergenza Covid-19. La mancata ufficialità fa emergere dubbi sui rapporti non proprio idilliaci tra il Direttore DSI, il Prof. Pontecorvi e il suo Vice Prof. Arcangeli, nominato appunto Commissario straordinario per l’emergenza, pare senza il “placet” del Direttore DSI.

La Sala Stampa Santa Sede il 24 marzo ha tenuto ad informare, che è stato improntato un percorso istituzionale dedicato alla comunicazione da parte della Direzione di Sanità ed Igiene SCV alle autorità italiane dei nominativi risultati positivi al virus [Santa Sede conferma 4 casi Sars-CoV-2 in Vaticano. Predisposto “protocollo per la comunicazione tempestiva”. Finalmente. Alcuni rilievi – 24 marzo 2020]. Ma continuano ad accavallarsi notizie di altri casi positivi in Vaticano, in assenza di comunicazione ufficiali a conferma. Pare davvero preoccupante il fatto, che venga data comunicazione solo dei casi positivi ricoverati negli ospedali italiani, i quali non possono essere insabbiati. Sarebbe opportuno dare ufficialità anche dei casi risultati positivi, che non sono transitati da ospedali italiani, ma che sono attualmente in quarantena presso abitazioni private.

Dal 6 marzo 2002, giorno del primo contagiato Sars-CoV-2 in Vaticano, solo l’8 marzo arriva la nota ufficiale che conferma tale contagio, specificando anche che i 5 dipendenti della DSI venuti a contatto con il noto monsignore bergamasco, venivano posti in quarantena preventiva. Da quella data ad oggi – e i casi positivi ufficialmente dichiarati sono arrivati a 7 – dei 5 dipendenti della DSI posti in quarantena preventiva, dei quali era stata data comunicazione ufficiale, non viene fatto nessun aggiornamento in merito. Considerato, che alcuni di loro non sono ancora rientrati in servizi, come il personale dell’ufficio assunzioni, sarebbe opportuno che la comunicazione ufficiale tornasse a comunicare lo stato di questi dipendenti, al fine di non incappare nuovamente in situazioni imbarazzanti, da dover essere poi giustificate.

Free Webcam Girls
151.11.48.50