Papa Francesco ha invitato a mantenere l’alleanza con Dio

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Nella cappella Santa Marta papa Francesco, celebrando la messa mattutina, ha rivolto il suo pensiero a quanti stanno pagando le conseguenze della pandemia di coronavirus, in particolare quelli che non hanno una casa: “Questi giorni di dolore e tristezza evidenziano tanti problemi nascosti: sui giornali oggi c’è una foto colpisce il cuore, tanti senzatetto di una città sdraiati in un parcheggio. Tanti senzatetto ci sono oggi e chiediamo a Santa Teresa di Calcutta che risvegli in noi il senso della vicinanza a tante persone che nella società nella vita normale vivono nascoste come i senzatetto che nel momento della crisi si evidenziano così”.

Nell’omelia ha ricordato che la vita del cristiano è essere coscienti di essere stati scelti da Dio, gioiosi di andare verso una promessa e fedeli nel compiere l’alleanza, sottolineando tre dimensioni nella vita di fede attraverso la figura di Abramo e il nuovo annuncio di Gesù che viene a ‘rifare’ la creazione perdonando i peccati: “Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza. Lo abbiamo ripetuto nel Salmo responsoriale. Il Signore non dimentica, non dimentica mai. Sì, dimentica soltanto in un caso, quando perdona i peccati”.

Dio, ha sottolineato il papa, dimentica i peccati ma mantiene le promesse: “ Dopo aver perdonato perde la memoria, non ricorda i peccati. Negli altri casi Dio non dimentica. La sua fedeltà è memoria. La sua fedeltà con il suo popolo. La sua fedeltà con Abramo è memoria delle promesse che aveva fatto. Dio elesse Abramo per fare una strada. Abramo è un eletto, era un eletto. Dio lo ha eletto. Poi in quella elezione gli ha promesso un’eredità e oggi, nel passo del libro della Genesi, c’è un passo in più. Quanto a te, la mia alleanza è con te”.

L’alleanza di Dio è feconda: “Un’alleanza che gli fa vedere lontano la sua fecondità: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. L’elezione, la promessa e l’alleanza, sono le tre dimensioni della vita di fede, le tre dimensioni della vita cristiana. Ognuno di noi è un eletto, nessuno sceglie di essere cristiano fra tutte le possibilità che il ‘mercato’ religioso gli offre, è un eletto”.

Poi ha sottolineato che il frutto dell’alleanza è la promessa di fecondità: “Noi siamo cristiani perché siamo stati eletti. In questa elezione c’è una promessa, c’è una promessa di speranza, il segnale è la fecondità: “Abramo sarai padre di una moltitudine di nazioni e … sarai fecondo nella fede. La tua fede fiorirà in opere, in opere buone, in opere di fecondità anche, una fede feconda”.

Però, affinché questa alleanza sia prolifica, l’umanità deve essere fedele: “Ma tu devi osservare l’alleanza con me. E l’alleanza è fedeltà, essere fedele. Siamo stati eletti, il Signore ci ha dato una promessa, adesso ci chiede un’alleanza. Un’alleanza di fedeltà. Gesù dice che Abramo esultò di gioia pensando, vedendo il suo giorno, il giorno della grande fecondità, quel figlio suo, Gesù era figlio di Abramo, che è venuto a rifare la creazione, che è più difficile che farla, dice la liturgia, è venuto a fare la redenzione dei nostri peccati, a liberarci”.

Concludendo l’omelia papa Francesco ha sottolineato che occorre aderire all’elezione a figli di Dio: “Il cristiano è cristiano non perché possa far vedere la fede del battesimo: la fede di battesimo è una carta. Tu sei cristiano se dici di sì all’elezione che Dio ha fatto di te, se tu vai dietro le promesse che il Signore ti ha fatto e se tu vivi un’alleanza con il Signore: questa è la vita cristiana…

La fecondità è la gioia, quella gioia di Abramo che vide il giorno di Gesù ed era pieno di gioia. Questa è la rivelazione che oggi la parola di Dio ci dà sulla nostra esistenza cristiana. Che sia come quella del nostro padre: cosciente di essere eletto, gioioso di andare verso una promessa e fedele nel compiere l’alleanza”.

Il Papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale: “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te”.

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