Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ricevuto in Udienza da Papa Francesco

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Il giorno dopo aver fatto una manovra, che elargisce ai comuni italiani e al Dipartimento della Protezione Civile milioni di euro, da gestire con l’obbligo di aiutare i cittadini che non riescono a fare la spesa, il Presidente del Consiglio dei ministri Avv. Giuseppe Conte è stato ricevuto in Udienza privata da Papa Francesco.

Questa mattina, Papa Francesco ha introdotto la sua omelia nella Santa Messa celebrata nella Cappella dello Spirito Santa al Domus Sanctae Marthae con queste parole: “Preghiamo oggi per tanta gente che non riesce a reagire: rimane spaventata per questa pandemia. Il Signore li aiuti ad alzarsi, a reagire per il bene di tutta la società, di tutta la comunità”.

Non sappiamo se l’incontro di un ora era un appuntamento già programmato, ma sta di fatto che è davvero troppo puntuale per non far sorgere dubbi sul fatto che il Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana non sia stato convocato d’urgenza in Vaticano.

Foto Vatican Media.

Da molti giorni le preoccupazioni dei cittadini italiani sono condivise da Papa Francesco, che in un primo momento, il 13 marzo aveva dichiarato “che le misure restrittive non sono sempre buone” e in un secondo momento, il 22 marzo aveva esortato a seguire le stesse misure prese dal governo italiano, “(…) autorità che devono prendere misure dure, ma per il bene nostro. (…) si compiano le cose che il governo chiede di fare per il bene di tutti noi” (#iorestoacasaeprego – ”Misure drastiche non sempre buone”, oggi sono tornate “misure dure per il bene di tutti noi”).

Foto Vatican Media.

E oggi il Premier Conte è stato in Vaticano a colloquio dal Pontefice. Chissà se verrà finalmente affrontata la questione sulle chiese prima chiuse e poi aperte, e sulla modalità di come i fedeli sono autorizzati ad accedervi. A seguito della nota della Direzione centrale degli Affari dei Culti del Ministero dell’Interno, inviata alle Prefetture, al fine di dare uniformità all’azione di quanti devono controllare gli spostamenti dei cittadini. Il documento esplicativo era frutto della interlocuzione tra la Segreteria generale della Cei, la presidenza del Consiglio e lo stesso Ministero dell’Interno, al quale proprio la Segreteria Cei aveva a più riprese rappresentato la posizione della Chiesa e il disagio di molti fedeli, che si sono visti limitare la possibilità di recarsi a pregare in chiesa (Credenti… e non credenti che si/ci interrogano… Poi, certo, la pandemia passerà. Prima o poi).

Per quanto riguarda invece lo Stato della Città del Vaticano, da quando è stato istituito il percorso di comunicazione ufficiale tra la Sala Stampa della Santa Sede e la Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano in merito alla comunicazione dei nominativi dei casi positivi Covid-19 nello SCV alle autorità italiane (Santa Sede conferma 170 tamponi e caso positivo N. 6. Papa negativo e continua le Udienze. Siamo tutti sulla stessa barca in isolamento. O no?), è stato anche nominato (internamente) un Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 nello SCV, il Prof. Andrea Arcangeli, Vice Direttore DSI SCV, nonché medico rianimatore del reparto di rianimazione del Policlinico Universitario Agostino Gemelli, il più grande ospedale di Roma.

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