Santa Sede conferma 170 tamponi e caso positivo N. 6. Papa negativo e continua le Udienze. Siamo tutti sulla stessa barca in isolamento. O no?

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Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 190, 28 marzo 2020 ore 16.30
Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, 28.03.2020
Nei giorni scorsi, nell’ambito dei controlli effettuati dalla Direzione Sanità Igiene dello Stato della Città del Vaticano in ottemperanza alle direttive sulla emergenza corona virus, è stata individuata un’altra positività al Covid-19: si tratta di un officiale della Segreteria di Stato residente a Santa Marta che, presentando alcuni sintomi, era stato successivamente messo in isolamento fiduciario. Al momento le sue condizioni di salute non presentano particolari criticità, ma in via cautelativa la persona è stata ricoverata in un ospedale romano sotto osservazione, in stretto contatto con le autorità della Direzione Sanità e Igiene.
A seguito del riscontro positivo sono state prese misure secondo i protocolli sanitari previsti, sia relativamente alla sanificazione degli ambienti, al luogo di lavoro e di residenza dell’interessato, sia rispetto alla ricostruzione dei contatti avuti nei giorni precedenti al riscontro. Le autorità sanitarie hanno effettuato test sulle persone a più stretto contatto con la positività individuata. I risultati hanno confermato l’assenza di altri casi positivi tra quanti risiedono a Casa Santa Marta, e una ulteriore positività tra i dipendenti della Santa Sede a più stretto contatto con l’officiale.
In via precauzionale, visto questo ulteriore riscontro, sono stati adottati opportuni provvedimenti di sanificazione e sono stati effettuati nuovi test, in totale con i precedenti oltre 170, sui dipendenti della Santa Sede e i residenti della Domus. Questi ultimi test hanno dato tutti esito negativo.
Le persone affette da Covid-19 tra dipendenti della Santa Sede e cittadini dello Stato della Città del Vaticano sono, dunque, attualmente 6.
Posso confermare che non sono coinvolti né il Santo Padre, né i suoi più stretti collaboratori.

Mercoledì 25 marzo poco dopo mezzogiorno, ho dato su questo “Blog dell’Editore” la notizia in esclusiva, di un quinto caso di positività in Vaticano (Preghiera del Padre Nostro con il Papa. Monsignore della Segreteria di Stato portato al Gemelli per accertamenti. Principe Carlo positivo e ++++ Domus Sanctae Marthae, la residenza di Papa Francesco a rischio quarantena ++++). Ho scritto che si trattava di un monsignore della Segreteria di Stato residente alla Domus Sanctae Marthae (senza dare il suo nome), che a seguito del manifestarsi di sintomi chiari di Covid-19, era stato portato al Policlinico Universitario Agostino Gemelli per accertamenti e test del tampone.

Con netto ritardo la Giansoldati, senza citare chi l’aveva preceduta, parlava del medesimo fatto sul Messaggero, annunciando la positività del test-tampone, specificando anzitempo l’esito dell’esame di laboratorio, in assenza di qualsiasi annuncio ufficiale (Boom! Boom! Etica professionale, questa sconosciuta).

Sempre in assenza del minimo accenno di comunicazione ufficiale il vaticanista di lungo corso Marco Tosatti, pur riconoscendo il lavoro di avvertimento del pericolo sulla Domus fatto sin dal 7 marzo da Korazym.org, annunciava le generalità del monsignore in questione.

Sono rimasto in attesa, per rispetto, della conferma della comunicazione della Santa Sede, poiché nessuno ha la verità in tasca o la sfera di cristallo. Ma soprattutto, per alcuni esiti di laboratorio è opportuno attendere conferme ufficiali. Si chiama delicatezza e serietà, ma anche queste qualità per appaiono sconosciute per alcuni “vaticanisti”.

Nella mia informazione mancava solo la parolina “positivo”, ma questa parolina non la dovrebbe pronunciare nessuno per rispetto della comunicazione della Santa Sede, se rispetto ancora esiste per tale istituzione e per la sua funzione. Dopo tre giorni, alle ore 16.30 di questo pomeriggio, finalmente è arrivata la nota ufficiale, senza nomi ne cognomi ma sostanzialmente confermando quanto già annunciato su questo “Blog dell’Editore” mercoledì 25 marzo, pronunciando la parolina “positivo”.

Nella sua Dichiarazione il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, informando che erano stati effettuati 170 tamponi risultati tutti negativi, ha aggiunto che c’è nello Stato della Città del Vaticano un sesto caso positivo, mentre il Papa e i suoi più stretti collaboratori risultano negativo al Sars-CoV-2 (quindi, èuna conferma indiretta, che il tampone è stato effettuato anche per lui).

Alle ore 16.35 Vatican News sottolinea correttamente: “Dalla dichiarazione del direttore della Sala Stampa si comprende perché la Santa Sede abbia atteso gli esiti dei tanti tamponi eseguiti prima di dare una comunicazione esaustiva e completa sulla situazione”.
Però, minimizza proseguendo, nel affermare testualmente di “poter ribadire, sulla base dei risultati e delle misure prese, che attualmente sia la residenza di Casa Santa Marta che gli uffici della Segreteria di Stato sono sicuri”.

Ci dispiace, ma non condividiamo questa narrazione, che denota nuovamente scarsa contezza della situazione di pericolo serio. Tutto ciò rappresenta scarsa lungimiranza e saggezza, doti fondamentali per contrastare efficacemente questo coronavirus nuovo e subdolo, che si insinua indisturbato nell’essere umano, causando anche la morte, ricordiamolo che Italia sta andando verso i 100.000 contagiati e ad oggi conta più di 10.000 vittime.
Ci dispiace di dover ricordarlo, che tutte le persone sottoposte a tampone con esito negativo, di cui ha parlato il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, non sono da considerare fuori pericolo, poiché, considerati i tempi di incubazione, il virus fa il suo corse e se non si attuano misure restrittive di quarantena e isolamento, nessuno può ritenersi immune dal contagio.

Nel frattempo l’elenco ufficiale dei positivi si è allungato, che diventano 6 nello Stato della Città del Vaticano:
1- monsignore bergamasco
2- dipendente Uffici Merci
3- dipendente Musei Vaticani
4- dipendente Musei Vaticani
5- monsignore Segreteria di Stato
6- religioso Segreteria di Stato

Alle parole devono seguire necessariamente i fatti, altrimenti il Popolo di Dio e il resto del mondo difficilmente crederà alle parole senza fatti, della serie “fate quello che dico ma non fate quello che faccio”. Siamo tutti sulla stessa barca tutti insieme ma la quarantena? E l’isolamento? Il Papa non è in quarantena, nemmeno in isolamento. Invece Elisabetta II, Regina del Regno Unito sì.

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 189, 28 marzo 2020 ore 12.00
Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza:
– Il Professor Andrea Monda, Direttore de “L’Osservatore Romano”;
– Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi;
– Il Professor Avvocato Paolo Papanti-Pelletier, Giudice Unico del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano;
– Il Professor Franco Anelli, Rettore Magnifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore;
– L’Onorevole Virginia Raggi, Sindaco di Roma.

Lo ripeto, la Domus deve essere messa in quarantena e il Papa – nonostante ha nessuna intenzione di traslocare, sembra – portato in isolamento al Palazzo apostolico o meglio ancora alle Ville pontificie di Castel Gandolfo, perché – come vediamo (e ci ritorno più in avanti) – nella sua stanza 201 non ci rimane.
Lo stiamo dicendo al vento da 21 giorni, ma nonostante le avvenute conferme di contagio, e quindi di reale pericolo, alla Domus ancora nessuna misura di quarantena è all’orizzonte. E per quanto riguarda l’isolamento? Idem, con doppia porzione di patate.

I fatti dicono questo, cara Papa Francesco, perché le Udienze e gli incontri sono proseguiti anche oggi, sabato 28 marzo, dopo che 17 milioni di telespettatori, pari al 63% di share, ti hanno visto ieri solo in Piazza San Pietro. Il mondo si e commosso per questo evento storico e inedito, ma calato il sipario e girato l’angolo, tac! prosegui con gli incontri imperterrito, come non hai mai smesso di fare. Come a significare che quella di ieri era solo “fiction”, solo uno spettacolo per le platee mondiali e per lo smartworking pontificio.
Sinceramente non si può non vedere tutto ciò. Non si può non vedere tutto ciò!
Dispiace doverlo sottolineare per l’ennesima volta. I giornalisti seri, che hanno il coraggio di dire la verità, devono affermare quello che stiamo dicendo ormai da dal 7 marzo 2020, da ventun giorni (l’ultima volta il 26 marzo: Papa positivo o Papa negativo, la Domus non è più luogo sicuro. Supplica al Papa, nel tempo della prova).

Il Papa non si ferma, continua con Udienze e incontri. Ma questo sarebbe l’elemento minore. Il fatto grave da sottolineare ‘, che per realizzare questi incontri, costringe altre persone a partecipare alle Udienze. Come oggi ha dovuto fare il Sindaco di Roma Virginia Raggi, per il quale il Faro di Santa Marta-Quotidiano di disinformazione, anche detto Faro di Roma-Quotidiano di informazione, ma per nulla dei romani, perché i romani so’ gente sveja e nun se fanno cojona’. Il Faro di Santa Marta mette una foto vecchia (come risulta da un articolo di Zenit.org del 20 gennaio 2020), senza indicare che è di repertorio, quindi facendo credere (significa spacciandola per) foto odierna.

Nella foto in questione, la Raggi stringe la mano al Papa (significativo, il fatto: nel regime sovietico era comune far sparire delle persone dalle foto; ovviamente è più difficile aggiungere una stretta di mano) indossando una maglia nera. Ma nelle 5 foto dell’ANSA pubblicate da Rai News e anche nella foto su il Messaggero, la Raggi a colloquio con il Pontefice indossa una giacca nera con colletto. Anche un bambino griderebbe “tana per il Faro!”. Anche il Faro e stato tanato! E non e il primo è non sarà l’ultimo ad essere passato in rassegna dallo staff del “Blog dell’Editore” di Korazym.org, perché quella della stampa dovrebbe essere una rassegna seria veritiera e cristallina, trasparente come l’acqua pura di un ruscello alpino.

Noi continuiamo ad urlare nel deserto da 21 giorni e continueremo a farlo, perché le Udienze papali continuano, anche se non ci sono più strette di mano, le udienze continuano e l’isolamento va a farsi friggere. Idem la quarantena, con doppia porzione di patate, mentre il ticchettio della bomba a orologeria della Domus continua a scandire il tempo che manca allo scoppio. Farà boom! perché come ha detto Sergio Mattarella “mi auguro che tutti comprendano appieno prima che sia troppo tardi la gravità della minaccia per l’Europa”… e tutti significa tutti, pure il Papa, perché siamo o no tutti sulla stessa barca?

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