Papa Francesco ringrazia coloro che stanno vicino ai malati

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Papa Francesco, nella messa mattutina odierna presso Casa Santa Marta, ha ringraziato il Signore per i segnali di compassione di ognuno verso gli altri in difficoltà in questo momento difficile ed ha  rivolto nuovamente il suo pensiero ai malati, agli anziani soli, alle famiglie che non hanno di che vivere, ed esprime gratitudine a quanti si preoccupano di loro:

“In questi giorni sono arrivate notizie di come tanta gente incomincia a preoccuparsi in un modo più generale degli altri e pensano alle famiglie che non hanno a sufficienza per vivere, agli anziani soli, agli ammalati in ospedale e pregano e cercano di fare arrivare qualche aiuto … Questo è un buon segnale. Ringraziamo il Signore perché suscita nel cuore dei suoi fedeli questi sentimenti”.

Nell’omelia, commentando le letture odierne, tratte dal Libro della Sapienza e dal Vangelo di Giovanni, ha sottolineato che l’accanimento di quanti volevano uccidere Gesù era suscitato dal diavolo, perché dietro ogni accanimento distruttivo c’è il demonio: 

“La prima Lettura è quasi una cronaca (anticipata) di quello che accadrà a Gesù. E’ una cronaca in avanti, è una profezia. Sembra una descrizione storica di quello che è accaduto dopo… E’ una profezia, proprio, di quello che è accaduto. E i Giudei cercavano di ucciderlo, dice il Vangelo. Allora, cercavano anche di arrestarlo”.

Il papa ha sottolineato che il piano di chi vuole la morte di Gesù è dettato da un odio diabolico: “Questo non è una semplice odiosità, non c’è un piano d’azione cattivo, certamente, di un partito contro l’altro: questa è un’altra cosa. Questo si chiama accanimento: quando il demonio che è dietro, sempre, a ogni accanimento, cerca di distruggere e non risparmia i mezzi…

Dietro ogni accanimento c’è il demonio, per distruggere l’opera di Dio. Dietro a una discussione o una inimicizia, può darsi che sia il demonio ma da lontano, con le tentazioni normali. Ma quando c’è accanimento, non dubitiamo: c’è la presenza del demonio. E l’accanimento è sottile.

Pensiamo a come il demonio si è accanito non solo contro Gesù, ma anche nelle persecuzioni dei cristiani; come ha cercato i mezzi più sofisticati per portarli all’apostasia, ad allontanarsi da Dio. Questo è, come noi diciamo nel parlato quotidiano, questo è diabolico: sì; intelligenza diabolica”.

Ed ha raccontato come vivono i cristiani perseguitati: “Mi raccontavano alcuni vescovi di uno dei Paesi che ha subito la dittatura di un regime ateo che arrivavano, nella persecuzione, fino a dettagli come questo: il lunedì dopo Pasqua le maestre dovevano domandare ai bambini: ‘Cosa avete mangiato, ieri?’…”.

Nel momento dell’accanimento il Vangelo prospetta la strada del ‘silenzio’, perché: “discutere con questa gente non è possibile perché hanno le proprie idee, idee fisse, idee che il diavolo ha seminato nel cuore. Abbiamo sentito qual è il piano di azione loro. Cosa si può fare? Quello che ha fatto Gesù: tacere.

Colpisce, quando leggiamo nel Vangelo che davanti a tutte queste accuse, a tutte queste cose Gesù taceva. Davanti allo spirito di accanimento, soltanto il silenzio, mai la giustificazione. Mai. Gesù ha parlato, ha spiegato. Quando ha capito che non c’erano parole, il silenzio. E in silenzio Gesù ha fatto la sua Passione. E’ il silenzio del giusto davanti all’accanimento”.

Questa strada è percorribile anche oggi, ha sottolineato il papa: “E questo è valido anche per i piccoli accanimenti quotidiani, quando qualcuno di noi sente che c’è un chiacchiericcio lì, contro di lui, e si dicono le cose e poi non viene fuori niente … stare zitto. Silenzio. E subire e tollerare l’accanimento del chiacchiericcio. Il chiacchiericcio è pure un accanimento, un accanimento sociale: nella società, nel quartiere, nel posto di lavoro, ma sempre contro di lui”.

Infine, come ogni giorno, il papa ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale: “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io Ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che abbia mai a separarmi da Te”.

Ed ha dato appuntamento a stasera alle ore 18.00, invitando i cattolici di tutto il mondo ad unirsi spiritualmente, attraverso i mezzi di comunicazione, a lui, che presiederà un momento di preghiera che durerà circa un’ora, dal Sagrato della Basilica di san Pietro.

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