Il Papa: Maria ci invita a credere che le difficoltà preparano una primavera annunciata nel Risorto

Condividi su...

“La gioia, frutto dello Spirito Santo, è distintivo fondamentale del cristiano: essa si fonda sulla speranza in Dio, trae forza dalla preghiera incessante, permette di affrontare con serenità le tribolazioni.” E’ sereno Papa Benedetto XVI che alle nove di questa sera, ultimo giorno del mese di maggio dedicato a Maria, saluta i fedeli che hanno recitato il Rosario nei Giardini Vaticani. Una consuetudine che si rinnova da anni e vede religiosi e laici, dipendenti e familiari salire in processione alla Grotta di Lourdes per pregare Maria. E’ lì che ogni giorno il Papa nella sua passeggiata pomeridiana sosta in preghiera, ed è lì che anche oggi si è fermato a spiegare che significano le parole del Magnificat letto al termine della recita del Rosario.

Un canto di lode “che sale dall’umanità redenta dalla divina misericordia, sale da tutto il popolo di Dio; in pari tempo è l’inno che denuncia l’illusione di coloro che si credono signori della storia e arbitri del loro destino.” La processione è iniziata dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, a pochi passi dal palazzo della Gendarmeria dove si trova Paolo Gabriele. In molti avranno pregato anche perché si chiarisca la sua posizione, perché a partecipare al Rosario c’è soprattutto gente vaticana che, coma ha detto il Papa, con “un carattere intimo e familiare” prega la Madre di Dio. E a lei che guarda il Papa: “Maria ha posto Dio al centro della propria vita, si è abbandonata fiduciosa alla sua volontà, in atteggiamento di umile docilità al suo disegno d’amore.” E ha proseguito: “la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto.”

Le parole del Papa sono un invito alla “letizia spirituale” che “traboccata dal cuore ricolmo di gratitudine della Madre di Cristo e Madre nostra, sia alla fine di questo mese di maggio più consolidata nei nostri animi, nella nostra vita personale e familiare, in ogni ambiente, specialmente nella vita di questa famiglia che qui in Vaticano serve la Chiesa universale.”

Le ombre della sera allungate nella dolcezza della luce romana, le fiaccole accese, hanno accompagnato la preghiera e fatto da cornice alle parole del Papa accolto alla Grotta dal Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Arciprete della Basilica di San Pietro. Nel suo saluto ha parlato dell’ Anno della Fede e dell’ Incontro delle famiglie. Presenti molti cardinali e vescovi della Curia  che hanno salutato con affetto il Papa, e il Parroco di Sant’Anna Padre Bruno Silvestrini con la comunità agostiniana. In prima fila i malati che come sempre hanno avuto un saluto particolare del Papa. Al termine il Papa ha accompagnato la assemblea nel canto dell’ Ave Maria di Lourdes

Free Webcam Girls
151.11.48.50