Processione di Echternach al Dipartimento della Protezione Civile. E quello che le statistiche non dicono

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Dipartimento della Protezione Civile
Comunicato Stampa
Coronavirus: sospensione conferenza stampa
25 marzo 2020
L’aggiornamento dei dati sull’emergenza in corso, sarà diffuso alle ore 18
Questa mattina il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha accusato sintomi febbrili e, a scopo precauzionale, ha lasciato la sede del Dipartimento.
A causa di questa lieve indisposizione a partire da oggi, fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus delle ore 18 è sospesa.
Il Dipartimento della Protezione Civile, continuerà a garantire la massima operatività e, anche per il tramite dell’Ufficio Stampa, a diffondere le informazioni disponibili sull’emergenza in atto.
L’aggiornamento dei dati di dettaglio sul monitoraggio sanitario in Italia, verrà fornito attraverso un comunicato stampa che sarà diffuso alle ore 18.

Dipartimento della Protezione Civile
Comunicati stampa
Coronavirus: confermata la conferenza stampa delle 18
25 marzo 2020
Interverranno i direttori Luigi D’Angelo e Agostino Miozzo
Al fine di garantire una continua e puntuale informazione rispetto all’emergenza Coronavirus, contrariamente a quanto comunicato in precedenza, si terrà presso la sede della Protezione Civile in Via Vitorchiano 2 a Roma, una conferenza stampa di aggiornamento sulle attività del sistema di protezione civile. Alla conferenza stampa interverrà l’ing. Luigi D’Angelo, Direttore Operativo del Dipartimento della Protezione Civile.
Ricordiamo che l’accesso è consentito ai giornalisti fino a esaurimento dei posti disponibili.
Non sarà consentito l’accesso alla Sala Stampa a operatori e fotografi. In occasione della conferenza stampa sarà fornito il segnale, in chiaro e a titolo gratuito, grazie alla collaborazione della Rai.
La diretta della conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza Coronavirus sarà come sempre trasmessa sui nostri canali social.

Dipartimento della Protezione Civile
Comunicato Stampa
Coronavirus: sono 57.521 i positivi [con il “moltiplicatore borelli x 10″ = circa 575 mila]
25 marzo 2020
Aggiornamento delle ore 18.00
Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 57.521 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 74.386 [+5.210] i casi totali [con il “moltiplicatore borelli x 10″ = circa 745 mila].
Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 20.591 in Lombardia, 8.256 in Emilia-Romagna, 5.745 in Veneto, 5.556 in Piemonte, 2.639 nelle Marche, 2.776 in Toscana, 1.826 in Liguria, 1.675 nel Lazio, 1.072 in Campania, 1.058 nella Provincia autonoma di Trento, 1.023 in Puglia, 911 in Friuli Venezia Giulia, 748 nella Provincia autonoma di Bolzano, 936 in Sicilia, 738 in Abruzzo, 686 in Umbria, 375 in Valle d’Aosta, 412 in Sardegna, 333 in Calabria, 112 in Basilicata e 53 in Molise.
Sono 9.362 [+1.036] le persone guarite. I deceduti sono 7.503 [+ 683], ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

Covid-19. Quello che le statistiche non dicono
di Marco Dotti
Vita.it, 25 marzo 2020
I tamponi vengono fatti solo su chi muore in ospedale. Così, in un paesino in provincia di Brescia, che registrava una media di 75 morti l’anno, i decessi dal primo marzo a oggi sono già 36, 24 dei quali ospiti della locale Rsa. Ma i casi ufficiali di morti per Coronavirus sono solo 5
Snocciolano numeri, lanciano appelli a un patriottismo fuori luogo, raccontano storie. Ma sono le storie sbagliate. E la realtà sfugge da tutte le parti.
Brescia è sotto scacco. Del virus, certamente. Ma anche di un racconto che non dice, non vede, non tocca la sua realtà. Cosi, non è di alcun conforto dire che i numeri sono «moderatamente buoni» o che «scendono i contagi, ma non i morti» (ieri 75 nella città lombarda).
Se è vero che – si perdoni l’espressione troppo cruda – i morti non parlano, i numeri che ascoltiamo, leggiamo, riascoltiamo come un’inutile litania contano ancora meno.
Il capo della Protezione civile ha dichiarato che i contagi sarebbero tra 5 o 10 volte più di quelli registrati. Solo i contagi? O anche i morti?
Un caso su tutti: a Coccaglio, in provincia di Brescia, su 36 morti, 24 sono avvenuti nella locale Rsa che conta 87 ospiti. Ma non sono stati fatti i tamponi – riservati oramai a chi muore in ospedale – e le statistiche registrano, allora, solo 5 decessi per Coronavirus.
A Coccaglio ci sono 75 decessi l’anno, ma dal 1 marzo scorso ne sono già avvenuti 36. Cifre che interrogano chi ancora vuole farsi interrogare dalla realtà. «Non accadeva dal 1944, ma allora c’era la guerra» ha spiegato il sindaco Alberto Facchetti al Giornale di Brescia.

La situazione nella Regione Campania
Sono 318 i ricoverati con sintomi in Campania, di cui 123 in terapia intensiva. 613 sono in isolamento domiciliare. I casi positivi di sono saliti a 1.242. Il numero dei contagiati ripartiti per provincia:
Provincia di Napoli: 626 (322 Napoli Città e 304 Napoli provincia)
Provincia di Salerno: 220
Provincia di Avellino: 172
Provincia di Caserta: 165
Provincia di Benevento: 14
In Campania si registra un aumento del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Ieri il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato la costruzione di un nuovo ospedale modulare a Caserta per fare fronte al picco di contagi e relativi ricoveri atteso. Il nuovo ospedale “da campo” sarà dotato di 24 posti letto in terapia intensiva. Un altro ospedale è in costruzione nel piazzale dell’Ospedale del Mare, a Napoli, e potrà ospitare 72 posti letto; i primi 24 dovrebbero essere pronti entro il 6 aprile, entro il 20 aprile dovrebbe raggiungere la capienza totale prefissata.

La lettera del Governatore della Campania Vincenzo De Luca
È gravissimo. “Non si può scavare nella roccia con le mani nude”. Questo “governo” dei faccia di bronzo e faccia tosta come il sedere non da il necessario al Sud per far fronte alla crisi del Covid-19. Ci lasciano morire questo governo capeggiato dal Dictator Conte (non uso mai punti esclamativo, ma dopo aver letto la Lettera di questa mattina del nostro Governatore, è obbligatorio). Il Sud è ad un passo dalla tragedia.
“Non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica”, scrive il Governatore della Campania Vincenzo De Luca nella Lettera che ha inviata questa mattina, 25 marzo 202 al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della Salute, al Ministro degli Affari Regionali e al Ministro per il Sud, che ho riportato questa mattina: Il Governo italiano ha portato il Sud ad un passo dalla tragedia. La denuncia del Governatore De Luca. Intervenga Mattarella.
Vi rendete conto cosa succederà al Sud, con i numeri dei contagiati di Covid-19 che salgono? Il Nord è vicino al collasso e tutti gli aiuti – anche dall’estero (Russia, Cuba, Cina, Brasile) vengono tutti dirottati lì – figuratevi il Sud, con una sanità in una situazione drammatica già in tempi “normali”. Vivo a Macerata Campania, sono in Italia dal 1983 e sono a tutti gli effetti Cittadino italiano e figlio adottivo del Sud che fu Regno delle Due Sicilie. Dal 1985 mi faccio curare sempre presso la Direzione della Sanità ed Igiene dello Stato della Città del Vaticano e nelle cliniche private convenzionate con il Fondo di Assistenza Sanitaria della Santa Sede (e i denti a Formia e a Roma dai miei dentisti di fiducia). Ci sarà pure un motivo, no? E oggi, anche questo diritto (per cui pago il 2% della mia pensione) mi viene negato. Tremo solo pensando all’eventualità che avessi bisogno oggi di assistenza medica… non potendo viaggiare…
La colpa delle condizioni in cui si trova il sistema sanitario italiano è della politica, di chi ci ha governato gli ultimi 30 anni, di coloro che fanno oggi ancora peggio di tutti e tre decenni passati insieme, tout court. E questi a Palazzo Chigi dovrebbero salvarci dal Coronavirus? #ilvirusselaride #ilvirusringrazia
È DA SCIOCCHI ASPETTARE LA SOLUZIONE DA CHI È PARTE DEL PROBLEMA.
Il Presidente della Repubblica agisca subito!!! E invece di permettere il quotidiano BALCONAZO, proceda con la DEFENESTRAZIONE delle faccia di bronzo e faccia tosta come il sedere, e con la SANIFICAZIONE di Palazzo Chigi!!!
Noi cittadini, il popolo che paga le tasse, che non può evadere, che non può lavorare essendo confinato in casa, ma deve continuare a pagare tasse, bollette, affitti, mutui, cibo,… paghiamo anche l’Esercito Italiano. Ergo, il Presidente della Repubblica, che è Capo dell’Esercito, assume il comando effettivo e porta l’Esercito al Governo. Ormai, il Dictator Conte ha già messo fuori uso la Costituzione e si limita a fare guai e fare balconazo, senza contraddittorio e ormai da solo, con Borelli che ha la febbre e la sospensione delle Conferenze Stampa delle 18.00 per comunicare i numeri bugiardi. #ilvirusnonhafretta, noi sì!

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