Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica – Parte 2: Persistenza del virus nell’ambiente e sulle superfici

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Covid-19: Persistenza del virus nell’ambiente e sulle superfici – 23 marzo 2020
Autori:
– Antonino Napoleone – Ricercatore presso Uppsala University
– Domenico Gangemi – Medico in formazione specialistica presso Istituti Clinici Scientifici Maugeri, Pavia
– Giuseppe Scarlata – Biologo in formazione specialistica in Microbiologia e Virologia presso Policlinico Universitario Mater Domini di Catanzaro

Ad oggi, 23 marzo 2020, sono registrati 372.563 casi in tutto il mondo distribuiti in 168 paesi, 63.927 solo in Italia, di cui 50.418 attualmente attivi. Questo nuovo coronavirus umano emerso è stato nominato Severe acute respiratory syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) per distinguerlo dagli altri coronavirus umani già precedentemente noti. La trasmissione da uomo a uomo è principalmente veicolata per via aerea da goccioline di saliva o per auto-inoculazione in occhi, naso o bocca dovuta a contatto di superfici contaminate. Le indagini svolte da diversi studi sui Coronavirus umani, come SARS-CoV-2, rivelano che questi virus sono in grado di persistere in superfici quali metallo, vetro o plastica fino ad un massimo di 9 giorni, ma che possono essere facilmente inattivati in pochi secondi dalle comuni procedure di disinfezione a base di prodotti contenenti 70% Etanolo (di cui sono costituiti i comuni igienizzanti per le mani), 0,5% perossido di idrogeno (acqua ossigenata) e 0,1% di ipoclorito di sodio (candeggina). Ci sono vari fattori che influenzano la persistenza del virus negli ambienti o superfici, e fra questi è stato visto che alte temperature (tra i 30̊C e i 40̊C) riducono drasticamente la persistenza del virus negli ambienti rispetto a temperature inferiori (4̊C) e che fattori quali la elevata umidità invece la incrementano. Un recente studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha analizzato la stabilità del SARS-CoV-2 a temperatura ambiente (21̊C) e al 40% di umidità relativa, in cinque differenti condizioni ambientali (aria, plastica, acciaio, rame e cartone). È risultato che il virus può permanere nell’aria per circa 3 ore con una riduzione minima della carica virale. Su superfici di rame e cartone non è stata rilevata alcuna presenza del virus dopo 8 e 24 ore rispettivamente. Diversamente dopo 72 ore è stata riscontrata la presenza di virus attivo su superfici di plastica e dopo 48 ore su superfici di acciaio, anche se la carica virale è risultata decisamente ridotta nel tempo. Ovviamente ci sono diversi fattori da tenere in considerazione quali la fonte del virus (soggetti sintomatici, soggetti asintomatici) e i contesti ambientali con cui quotidianamente si entra a contatto. Le restrizioni applicate limitano i luoghi di condivisione e incontri sociali, ma al contempo li concentrano a supermercati, farmacie e generi alimentari. Questo virus non si trasmette per contatto, quindi l’intensificazione delle procedure di disinfezione e sanitizzazione degli ambienti pubblici e privati così come una maggiore accortezza e igiene delle mani fuori casa, sono strategie chiave nel ridurre drasticamente la diffusione e la presenza del SARS-Cov-2 nelle città. Strategie banali, ma incredibilmente efficaci. Condividiamo la fiducia nelle scienze mediche e non mediatiche, per arginare tutto questo serve la collaborazione da parte di tutti.

Bibliografia:

1. https://systems.jhu.edu/
2. https://doi.org/10.1016/j.jhin.2020.01.022
3. http://jamanetwork.com/article.aspx?doi=10.1001/jama.2020.3227
4. https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2004973

TABELLA

Articoli precedenti:

0 – Sars-CoV-2. Divulgazione scientifica volta a contrastare disinformazione e false notizie che imperversano nocivamente – Introduzione
1 – Parte 1 – Covid-19: Casi asintomatici e periodo d’incubazione – 21 marzo 2020

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