La gente rimase a casa, cominciò a pensare in modo differente e guarì. E anche la terra cominciò a guarire

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Nel tempo di pandemia
Una poesia di Kitty O’Meara

16 marzo 2020

E la gente rimase a casa, e lesse libri e ascoltò, e si riposò e fece esercizi, e fece arte e giocò, e imparò nuovi modi di essere, e si fermò. E ascoltò più in profondità. Qualcuno meditava, qualcuno pregava, qualcuno ballava. Qualcuno incontrò la propria ombra. E la gente cominciò a pensare in modo differente.

E la gente guarì. E nell’assenza di gente che viveva in modi ignoranti, pericolosi, senza senso e senza cuore, anche la terra cominciò a guarire.

E quando il pericolo finì, e la gente si ritrovò, si addolorarono per i morti, e fecero nuove scelte, e sognarono nuove visioni, e crearono nuovi modi di vivere, e guarirono completamente la terra, così come erano guariti loro.

Balcone a Macerata Campania, 15 marzo 2020. quinto giorno della Quarantena Sars-CoV-2.

In the Time of Pandemic
A Poem by Kitty O’Meara

6 March 2020

And the people stayed home. And they read books, and listened, and rested, and exercised, and made art, and played games, and learned new ways of being, and were still. And they listened more deeply. Some meditated, some prayed, some danced. Some met their shadows. And the people began to think differently.

And the people healed. And, in the absence of people living in ignorant, dangerous, mindless, and heartless ways, the earth began to heal.

And when the danger passed, and the people joined together again, they grieved their losses, and made new choices, and dreamed new images, and created new ways to live, and they healed the earth fully, as they had been healed.

Fonte: The Daily Round-Living From the Spirit Level

Era l’11 marzo del 2020
di Irene Vella

Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.
Ma la primavera non sapeva nulla.
Ed i fiori continuavano a sbocciare
Ed il sole a splendere
E tornavano le rondini
E il cielo si colorava di rosa e di blu
La mattina si impastava il pane e si informavano i ciambelloni
Diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse
Era l’11 marzo 2020 i ragazzi studiavano connessi a discord
E nel pomeriggio immancabile l’appuntamento a tressette
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto
Anche gli uffici
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini
Perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali
E la gente si ammalava
Ma la primavera non lo sapeva e le gemme continuavano ad uscire
Era l’11 marzo del 2020 tutti furono messi in quarantena obbligatoria
I nonni le famiglie e anche i giovani
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme
Di scrivere lasciando libera l’immaginazione
Di leggere volando con la fantasia
Ci fu chi imparò una nuova lingua
Chi si mise a studiare e chi riprese l’ultimo esame che mancava alla tesi
Chi capì di amare davvero separato dalla vita
Chi smise di scendere a patti con l’ignoranza
Chi chiuse l’ufficio e aprì un’osteria con solo otto coperti
Chi lasciò la fidanzata per urlare al mondo il suo amore per il suo migliore amico
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani ne avesse avuto bisogno
Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi
E l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva e i fiori lasciarono il posto ai frutti
E poi arrivò il giorno della liberazione
Eravamo alla tv e il primo ministro disse a reti unificate che l’emergenza era finita
E che il virus aveva perso
Che gli italiani tutto insieme avevano vinto
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
Come fosse nostro fratello
E fu allora che arrivò l’estate
Perché la primavera non lo sapeva
Ed aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita.

Fonte: Post Facebook.

“Le persone hanno bisogno di sapere che ci sarà un domani, hanno bisogno di credere che i momenti brutti passeranno lasciando il posto a quelli nuovi. Hanno bisogno di sapere che ci saranno nuovi ricordi, nuovi viaggi e che questo momento sarà presto solo un ricordo” (Irene Vella, Dilei.it).

Balcone a Macerata Campania, 15 marzo 2020. quinto giorno della Quarantena Sars-CoV-2.

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