Italia supera Cina per numero di morti Covid-19: 3.405 – Casi totali: 41.035 (+5.322) #stronziancoraazonzo #serveilpugnoduro – Ore 21 preghiera

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Il test del tampone per Sars-CoV-2 del Principe Alberto II di Monaco ha dato esito positivo

Il tampone si e reso necessario dopo che il Ministro di Stato monegasco, Serge Telle, aveva annunciato di aver contratto il Covid-19.
Lo rende noto il Principato di Monaco, precisando che lo stato di salute del regnante non desta alcuna preoccupazione. Il principe può continuare a lavorare dai suoi appartamenti privati e il suo stato di salute continuerà ad essere monitorato.
Nulla è stato dichiarato in merito alla presenza di sintomi per escludere la fattispecie asintomatica

Rimanendo in tema di regnanti, la Regina Elisabetta II del Regno Unito in data odierna, in un messaggio alla nazione, ha invitato tutti a modificare le proprie abitudini di vita e a rispettare le norme di sicurezza sanitaria, al fine di contenere l’emergenza.
#ilviruseugualepertutti, anche per i regnanti.

Il bilancio del giorno

Secondo l’ultimo bilancio i casi totali da inizio epidemia Sars-CoV-1 sono 41.035 (+5.322): i malati Covid-19 sono 33.190 (+4.480), guariti 4.440 (+415), 14.935 sono in isolamento domiciliare e 2.498 in terapia intensiva (circa l’8% del totale).

La notizia di oggi è che il numero di vittime in Italia per il Sars-CoV-2 ha superato quello della Cina: i morti in Italia sono 3.405 (+427), mentre in Cina le vittime registrate finora sono 3.245.

La curva epidemica, in sensibile rialzo, continua a muoversi all’interno di un canale discendente ma più lentamente di quanto auspicabile. Con l’andamento al 19 marzo – che è il giorno con il maggior numero assoluto (+ 5322) di nuovi contagi dall’inizio dell’epidemia – il contenimento del virus e un possibile allentamento delle misure saranno possibili non prima di metà maggio. Il mantenimento della curva di incremento percentuale delle infezioni giorno su giorno deve scendere sotto al 10% (oggi è invece al 14,9%) per avere un effetto positivo riducendo il numero dei nuovi casi. Alimentare il contagio rende impossibile continuare a lungo nell’assistenza dei malati, soprattutto di quelli che necessitano di ricovero in terapia intensiva (oggi in totale 2.498, rispetto ai 2.257 di ieri).

Gli stronzi che vanno a zonzo mettono in pericolo un’intera nazione

È evidente la necessità di misure più aspre di quelle adottate, o un controllo più stringente sulla popolazione (che in molti casi non le rispetta).
Ho dedicato a questo argomento la scorsa notte un articolo De Luca schiera l’Esercito in Campania. Screening di massa con test rapido. Solo pugno duro ci salverà – e lo dico con tutta la calma che ho a disposizione: gli stronzi che vanno a zonzo, non solo devono essere fermati e denunciati, ma anche esclusi di cure nel caso ne avessero bisogno).

Spero davvero che il governo segua la linea di De Luca, perché serve una stretta alle norme, soprattutto in merito a spostamento e assembramento.
Il fatto pazzesco e paradossale, se ci pensi, è che serve mettere in campo l’esercito per gli Italiani contro gli stessi Italiani.
Un fatto del genere in tempo di pace è senza precedenti.
Spero davvero che la legge marziale non sarà necessario.
Spero davvero che se lo sarà, il governo userà il pugno duro.
Spero davvero che gli Italiani sapranno far vedere a se stesso, ai loro compatrioti e al mondo intero, cosa significa essere Italiano.

Miscellaneous. Diversi e vari, in tempo di pandemia

Primi decessi in Calabria e i contagiati salgono vertiginosamente

In Calabria ad oggi sono stati effettuati 1769 tamponi.
Le persone risultate positive al Coronavirus sono 169 (+40 rispetto a ieri), quelle negative sono 1600.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
Catanzaro: 14 in reparto; 5 in rianimazione; 17 in isolamento domiciliare
Cosenza: 24 in reparto; 4 in rianimazione; 7 in isolamento domiciliare; 1 deceduto
Reggio Calabria: 16 in reparto; 4 in rianimazione; 34 in isolamento domiciliare; 2 guariti; 1 deceduto
Vibo Valentia: 5 in isolamento domiciliare
Crotone: 6 in reparto; 28 in isolamento domiciliare; 1 deceduto
I soggetti in quarantena volontaria sono 5590, così distribuiti:
Cosenza: 1270
Crotone: 386
Catanzaro: 550
Vibo Valentia: 590
Reggio Calabria: 2794
Le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 9383.

Bollettino Sala Stampa della Santa Sede N. 168
Dichiarazione del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, 19.03.2020

Come annunciato ieri durante l’Udienza Generale, questa sera alle ore 21.00, il Santo Padre si unirà da Santa Marta al Rosario promosso dai Vescovi italiani e introdurrà la preghiera con un messaggio in cui invita ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a rivolgersi al Signore perché custodisca in modo speciale ogni famiglia, particolarmente gli ammalati e le persone che si stanno prendendo cura di loro: “Questa sera preghiamo uniti, affidandoci all’intercessione di San Giuseppe, Custode della Sacra Famiglia, custode di ogni nostra famiglia. Anche il falegname di Nazareth ha conosciuto la precarietà e l’amarezza, la preoccupazione per il domani; ma ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio.”

Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Polacca
Arcivescovo Gadecki: questa sera preghiamo per tutti gli italiani

In questo momento difficile, vorrei assicurare ai fedeli e ai pastori della Chiesa in Italia la vicinanza spirituale, la solidarietà e la preghiera della Chiesa che è in Polonia – ha sottolineato il presidente della Conferenza Episcopale Polacca l’Arcivescovo Stanislaw Gadecki nella sua lettera agli italiani. Allo stesso tempo, ha chiesto ai fedeli polacchi di unirsi alla preghiera di stasera per la cessazione dell’epidemia di coronavirus in questo paese più colpito dall’epidemia.
Il Presidente dell’Episcopato ha invitato tutti i polacchi ad abbracciare tutti gli italiani con la preghiera del rosario alle 20.30 di stasera. Prima, alle 20, si celebrerà Santa la Messa davanti all’Immagine Miracolosa della Madonna di Jasna Góra per tutti gli italiani colpiti dall’epidemia.
“Chiediamo con fiducia l’intercessione dei Santi Vescovi di Roma Giovanni XXIII, San Paolo VI e San Giovanni Paolo II” – ha scritto l’arcivescovo Gadecki in una lettera ai fedeli e ai pastori in Italia facendo riferimento all’iniziativa dei vescovi italiani “Preghiera per l’Italia colpita dall’epidemia”.

L’allarme di Assoturismo: cancellato più di mezzo secolo di turismo

Il coronavirus ha cancellato oltre mezzo secolo di turismo. Anche immaginando una risoluzione ‘veloce’ dell’emergenza sanitaria in Italia, l’effetto della pandemia sul mercato internazionale e sulla fiducia dei viaggiatori ci porterà a chiudere l’anno con una riduzione di oltre 260 milioni di presenze rispetto allo scorso anno (-60%). Il turismo italiano chiuderebbe dunque il 2020 con circa 172 milioni di presenze: i livelli che si registravano a metà anni ’60, quando il mondo era diviso in blocchi e i viaggi aerei erano un lusso per pochi. E la ripresa del mercato non avverrà prima dell’inizio del 2021, se tutto va bene. A stimarlo è Cst per Assoturismo Confesercenti. La stima si basa sulle presenze turistiche ‘ufficiali’ nelle strutture ricettive accreditate, e si muove dall’ipotesi di un contenimento della fase peggiore dell’emergenza sanitaria italiana entro aprile, con un graduale ritorno alla “normalità” a maggio. Ma non per il turismo: è infatti lecito presumere che frontiere e collegamenti internazionali rimarranno bloccati finché la pandemia non sarà arretrata almeno nei principali mercati turistici esteri, che dovrebbero recuperare – nella migliore delle ipotesi – solo a partire dal 2021.

Caccia appena decollato dalla pista della base Usaf di Aviano (Pordenone), 25 marzo 2011. ANSA / STEFANO LANCIA

Oltre 500 mila tamponi per effettuare i test del coronavirus sono stati trasportati dall’Italia negli Stati Uniti su un aereo dell’aeronautica militare statunitense partito dalla base Nato di Aviano. Lo hanno reso noto i vertici del Pentagono. Il velivolo con a bordo il mezzo milione di kit – ha spiegato ai giornalisti il generale David Goldfein, numero uno della Us Air Force, citato tra gli altri da Fox News – è atterrato lunedì a Memphis, in Tennessee. I test, ha aggiunto, saranno ora distribuiti in varie parti degli Usa.
A dare la notizia, ora confermata dal Pentagono, è stata la rivista online specializzata Defense One, che afferma come la missione sia partita dalla base di Aviano in Friuli e come ne seguiranno altre nei prossimi giorni. Il carico, a bordo di un C-17, è arrivato all’aeroporto di Memphis che è uno degli hub da dove partono per tutti gli Stati Uniti le spedizioni del corriere internazionale Fedex. Secondo l’agenzia Bloomberg i kit con i tamponi per il test del coronavirus sarebbero stati forniti da un produttore italiano. È molto probabile che Aviano stata usata come hub per raccogliere tamponi da tutto il mondo per poi allestire dalla base Usaf un unico ponte aereo per Memphis.

Comunicato di Copan
20 marzo 2020
Desideriamo fare alcune puntualizzazioni rispetto a quanto pubblicato dal vostro Giornale nella giornata di ieri, affinché l’opinione pubblica sia correttamente informata sulla produzione di tamponi della nostra Società e per non dare adito ad ansie ingiustificate con riferimento ai rumors che i tamponi scarseggino nel nostro paese.
Come confermato questa mattina dal Dr. Gallera, i tamponi in Italia non mancano: sono ì test diagnostici che, per limitazioni strutturali e organizzative, possono essere effettuati in numero limitato rispetto alle attuali necessità, da noi e ovunque nel corso della crisi Covid-19.
Copan Italia è il principale produttore mondiale di sistemi di prelievo e conservazione per la microbiologia; forniamo i nostri dispositivi in tutti i continenti. Desideriamo chiarire che il “tampone” è solo il dispositivo di prelievo del campione; altre aziende si occupano di produrre le automazioni ed i kit per la diagnostica, ovvero i “test” a cui i tamponi sono sottoposti in laboratorio.
Dall’inizio della crisi Covid-19 abbiamo consegnato agli ospedali italiani oltre 1 milione di tamponi, di cui circa 200.000 ad oggi effettivamente impiegati per effettuare test; i tamponi, diversamente da altri dispositivi medici difficilmente reperibili, non sono soggetti ad alcuna restrizione all’export.
Da decenni Copan esporta negli Stati Uniti mediante distributori che servono sia il settore pubblico sia il privato. A causa della scarsità di aerei-merci e dell’acuirsi della pandemia, il governo statunitense ha organizzato un ponte aereo con un cargo militare per trasportare urgentemente i tamponi ordinati. Alcune settimane orsono, nella fasi iniziali dell’epidemia erano stati consegnati in Cina significativi quantitativi di tamponi mediante vettori civili. Altre spedizioni per gli USA sono state programmate con le medesime modalità: la quantità è proporzionata al numero di test che possono essere effettuati settimanalmente in Nord America, senza che questo possa in alcun modo ridurre il numero di tamponi o di test disponibili per l’Italia.
Ribadiamo che non c’è stata nessuna operazione sotto copertura, la merce è stata regolarmente sdoganata, Copan non ha venduto ad alcun governo e, soprattutto, nessun tampone è stato sottratto alle esigenze dei nostri concittadini.
Siamo consapevoli che in questi convulsi e tragici giorni non sia facile restare obiettivi e le nostre precisazioni mirano ad evitare di ingenerare nella popolazione ansie non giustificate con riferimento alla nostro sistema sanitario, che sta facendo miracoli.
Cogliamo l’occasione per comunicare che chiunque può contattarci per ottenere informazioni sulla nostra attività. Da numerose settimane la nostra azienda produce 24/7, grazie al sacrificio delle sue maestranze: siamo orgogliosi di dare il nostro contributo alla corretta diagnosi per arginare l’epidemia del Covid-19, ovunque nel mondo.
Stefania Triva
Ammistratore Delegato, Copan Italia S.p.A.

Italia, un Paese di cui l’OMS ha detto: “Sanitari italiani fanno miracoli”

“Il numero di pazienti entrati in terapia intensiva per il coronavirus e salvati da medici e infermieri in Italia è un miracolo”. Lo ha detto Michael Ryan, Direttore del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), durante la conferenza stampa quotidiana sul Covid-19. nel consueto briefing sul Covid-19, elogiando “l’incredibile forza e coraggio” del personale sanitario italiano. “L’Italia ha una popolazione più anziana. Il sistema sanitario italiano è sopraffatto e le morti sono in aumento. Ci sono 1.200 persone in terapia intensiva nel Nord Italia nello stesso tempo. È un numero stupefacente. Che stiano salvando così tante persone è un miracolo in se'”, ha dichiarato Mike Ryan. “Ci sono delle circostanze in cui diventa difficile garantire nel cure in terapia intensiva quando il numero di pazienti diventa troppo alto”, ha aggiunto.

Boccia: “Il governo sta valutando nuove restrizioni”

Il ministro Boccia: “Misure più restrittive? Sì… il governo sta valutando. Se si tratterà di fare una stretta ulteriore che incida sui comportamenti la faremo. Molti italiani stanno facendo delle cose straordinarie, ma se diciamo restate a casa e poi vanno a fare la corsetta non va bene. Su questo potrebbero esserci ulteriori restrizioni”. Quanto all’ipotesi di prorogare le restrizioni oltre il 3 aprile, Boccia ha detto che “nessuno di noi fa previsioni”, ma ha aggiunto di ritenere che “sarà inevitabile”.
“Dobbiamo essere consapevoli che siamo in una fase in cui stiamo misurando l’effetto delle misure adottate in tutto il Paese. Ci vorrà ancora qualche giorno per vedere i benefici. Ma soprattutto non dobbiamo mollare, non ci sono i presupposti, dobbiamo mantenere queste misure per vedere degli effetti e soprattutto fare in modo di proteggere le persone più fragili“. Lo ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro al punto stampa in Protezione Civile.

Bergamo, i funerali dei nonni…

L’immagine straziante del corteo dei camion dell’Esercito pieni di bare che esce nella notte da Bergamo, la città più colpita in Italia dalla pandemia di Sars-CoV-2, ha già fatto il giro del mondo.
Mezzi dell’esercito stanno portando un certo numero di bare, circa una sessantina, dal cimitero di Bergamo in forni crematori di comuni, anche fuori dalla Lombardia, che si sono resi disponibili ad accettarle. “In un momento tragico la Vostra collaborazione e vicinanza è encomiabile”, conclude la lettera con cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha ringraziato i sindaci delle città di Acqui Terme, Brescia, Cervignano del Friuli, Domodossola, Modena, Parma, Piacenza, Rimini, Serravalle Scrivia, Trecate e Varese.
Lo sfogo di una figlia: “Mio padre è morto come un cane. Qui nel Bergamasco solo campane a lutto e sirene”.
Una foto choc che non lascia indifferenti. Il corteo di mezzi militari con le bare dei bergamaschi morti per il coronavirus che lascia la città perché i cimiteri sono pieni e i corpi non possono essere cremati, rimarrà per sempre nelle menti di tutti noi.
Beppe Fiorello, davanti a questa immagine simbolo della pandemia, ha scritto questo tweet: “Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social, Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa”.

#iostoacasa #ilviruseugualepertutti “Stare a casa significa essere maturi e consapevoli della nostra salvezza e di quella degli altri” (Renato Zero).

Dalla serie, in romanesco: “Io so io e voi nun siete un ca..o e faccio come ca..o me pare”.

Eh beh, è semplice: quello ci è. E soprattutto quello è, insieme all’Europa, parte integrante del problema, accompagnato da quelli che lo sostengono, seguono e santificano (e visto che signori si nasce, mi astengo da epiteti, per cui dovrei disinfettarmi la bocca e confessarmi… e nei tempi che corrono…).

Emergenza Sars-CoV2. Sospese le attività del Tribunale vaticano

Il Santo Padre ha sospeso tutte le attività processuali in corso nello Stato della Città del Vaticano, nonché dei relativi termini di decadenza e di prescrizione

Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 167

Comunicato della Santa Sede, 19.03.2020

Con rescritto del 18 marzo 2020, il Santo Padre, vista la particolare condizione sanitaria legata alla diffusione del virus Covid-19, ha disposto fino al 3 aprile 2020 la sospensione di tutte le attività processuali in corso presso gli Uffici giudiziari dello Stato della Città del Vaticano, nonché dei relativi termini di decadenza e di prescrizione.
Tale previsione, già adottata in Italia, non opera con riguardo alle attività di indagine e più in generale antecedenti al dibattimento, né rispetto a quei procedimenti che necessitino comunque di essere trattati per ragioni di urgenza.

Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria, 19.03.2020

1. A decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente provvedimento e sino al 3 aprile 2020 le udienze dei processi in corso di celebrazione presso tutti gli uffici giudiziari sono rinviate d’ufficio a data successiva al 3 aprile 2020, salve le eccezioni indicate al comma 4.
2. A decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente provvedimento e sino al 3 aprile 2020 sono sospesi i termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti indicati al comma 1, salve le eccezioni indicate al comma 4. Ove il decorso abbia inizio durante il periodo di sospensione, l’inizio stesso è differito alla fine di detto periodo.
3. A decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente provvedimento e sino al 3 aprile 2020 sono altresì sospesi ad ogni effetto tutti i termini di prescrizione, salve le eccezioni indicate al comma 4.
4. Le disposizioni di cui ai commi che precedono non si applicano:
a. nei procedimenti civili nel cui ambito venga dedotta una motivata situazione di indifferibilità e la cui ritardata trattazione possa produrre grave pregiudizio alle parti. Sulla richiesta avanzata dalla parte interessata o, ove previsto, dal Promotore di Giustizia, decide, entro dieci giorni con decreto non impugnabile, il presidente dell’ufficio giudiziario o un suo delegato. In caso di accoglimento, i termini di cui ai commi 2 e 3 ricominciano a decorrere dal decimo giorno successivo a quello in cui è stata depositata la richiesta, ovvero dalla notificazione o dalla comunicazione del provvedimento che sia depositato oltre il termine suddetto;
b. nei procedimenti penali per i quali non sia ancora in corso di celebrazione il giudizio di primo grado;
c. nei procedimenti penali a carico di soggetti detenuti o comunque gravati da misure limitative della libertà personale;
d. nei procedimenti penali nel cui ambito venga dedotta l’urgente necessità di assumere prove indifferibili. Sulla richiesta avanzata dal Promotore di Giustizia o dalla parte interessata decide, entro dieci giorni con decreto non impugnabile, il presidente del collegio o un suo delegato. In caso di accoglimento, i termini di cui ai commi 2 e 3 ricominciano a decorrere dal decimo giorno successivo a quello in cui è stata depositata la richiesta, ovvero dalla notificazione o dalla comunicazione del provvedimento che sia depositato oltre il termine suddetto.
5. Il Presidente del Tribunale, sentito, per quanto di rispettiva competenza, il presidente della Corte d’Appello o il Presidente della Corte di Cassazione, fermi restando gli ordinari poteri di direzione ed organizzazione degli Uffici giudiziari e del personale di cancelleria, può altresì adottare le seguenti misure:
a. la limitazione dell’accesso dell’utenza agli uffici giudiziari, garantendo comunque l’accesso alle persone che debbono svolgervi attività urgenti;
b. la limitazione dell’orario di apertura degli uffici giudiziari;
c. la regolamentazione dell’accesso agli uffici giudiziari previa prenotazione, anche tramite mezzi di comunicazione telefonica o telematica, curando che la convocazione degli utenti sia cadenzata per orari fissi;
d. la celebrazione a porte chiuse delle udienze che dovessero essere tenute nell’ambito dei procedimenti di cui al comma 4;
e. la turnazione del personale amministrativo e di cancelleria anche in deroga alle ordinarie disposizioni.

RESCRIPTUM EX AUDIENTIA SS.MI
Rescritto del Santo Padre Francesco con cui si sospende l’attività giudiziaria nello Stato della Città del Vaticano, 19.03.2020

Il Santo Padre Francesco, nell’Udienza concessa a Sua Eccellenza Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, il giorno 17 marzo 2020, al fine di contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria, ha stabilito di emanare le misure straordinarie ed urgenti indicate nell’allegato al presente rescritto.
Il Santo Padre ha disposto che ciò abbia fermo e stabile vigore, nonostante qualsiasi cosa contraria anche se degna di speciale menzione, che sia promulgato tramite pubblicazione su L’Osservatore Romano, entrando in vigore immediatamente, e quindi pubblicato nel commentario ufficiale degli Acta Apostolicae Sedis.
Dal Vaticano, 18 marzo 2020
Pietro Card. Parolin
Segretario di Stato

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