Coronavirus: la Chiesa invita alla solidarietà ed alla preghiera

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Sulla curva della propagazione del coronavirus, la Francia inizia a soffrire il contagio: l’ultimo bollettino ha registrato 1784 contagiati e 33 morti; la Germania è ancora un po’ più indietro nella curva se si contano i decessi (solo tre) ma è simile alla Francia sul numero di contagiati (1622); mentre con 1978 positivi al virus e 47 morti, la Spagna è un po’ più avanti nella diffusione rispetto ad altri Stati europei.

Quindi il coronavirus sta spandendosi a livello mondiale; ed è proprio per tale motivo che il card. Peter K. A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha diffuso un messaggio chiedendo maggior collaborazione tra gli Stati: “Pensando particolarmente ai paesi più interessati dal contagio, ci uniamo, ricordandoli nella nostra preghiera, al lavoro delle Autorità civili, dei volontari e di quanti sono impegnati a fermare il contagio e a scongiurare il rischio per la salute pubblica e la crescente paura che tale dilagante epidemia sta generando.

Incoraggiamo anche le strutture e le organizzazioni sanitarie laiche e cattoliche, nazionali ed internazionali, a continuare ad offrire sinergicamente l’assistenza necessaria alle persone e alle popolazioni, nonché ad attuare tutti gli sforzi che si rendono indispensabili per trovare una soluzione alla nuova epidemia, secondo le indicazioni dell’OMS e delle Autorità politiche nazionali e locali”.

Questo particolare momento potrà essere superato attraverso una maggiore solidarietà e cooperazione: “Questo momento di grande necessità potrà essere, ce lo auguriamo, un tempo propizio per rafforzare la solidarietà e la vicinanza tra gli Stati, l’amicizia tra le persone. E’ questo il tempo di promuovere la solidarietà internazionale nella condivisione degli strumenti e delle risorse”.

Questo tempo può permettere anche di comprendere l’importanza di un efficace servizio sanitario: “Certo, quest’incidenza del virus, come qualunque situazione di emergenza, evidenzia maggiormente le disuguaglianze gravi che caratterizzano i nostri sistemi socioeconomici. Sono disuguaglianze di risorse economiche, di fruizione dei servizi sanitari, come di personale qualificato e di ricerca scientifica.

Davanti a questo ventaglio di disuguaglianze la famiglia umana è interpellata a sentirsi e vivere realmente come una famiglia interconnessa e interdipendente. L’incidenza del Coronavirus ha dato prova di questa rilevanza globale, avendo colpito inizialmente un solo paese per poi diffondersi in ogni parte del globo”.

Inoltre il prefetto del Dicastero ha sottolineato il valore della ‘fratellanza’: “Per ciascuna persona, credente o non credente, questo è un tempo propizio per comprendere il valore della fratellanza, dell’essere legati l’uno all’altro in un modo indissolubile; un tempo nel quale, nell’orizzonte della fede…

Il valore della solidarietà necessita altresì di essere incarnato. Pensiamo al vicino di casa, al collega di ufficio, all’amico di scuola, ma soprattutto ai medici e agli infermieri che rischiano la contaminazione e l’infezione per salvare i contagiati. Questi operatori vivono e indicano a noi il senso del mistero della Pasqua: donazione e servizio”.

Riprendendo il messaggio per la Quaresima di papa Francesco il card. Turkson ha invitato alla contemplazione della Resurrezione: “Già papa Francesco, nel suo messaggio sulla Quaresima, ci esorta a contemplare con cuore rinnovato il mistero della Pasqua, mistero della morte e resurrezione di Gesù, e di accogliere liberamente e generosamente il suo donarsi: la sua sofferenza fino alla morte come dono di amore per l’umanità.

L’abbraccio della sofferenza di Gesù, ci dice papa Francesco, diviene abbraccio di tutti i sofferenti del nostro mondo, inclusi tutti coloro che sono affetti dal COVID-19. Essi sono oggi l’espressione di Cristo che soffre, e allo stesso modo del mal capitato nella parabola del buon Samaritano, necessitano dall’umanità gesti concreti di prossimità. Le persone che soffrono, sia per il contagio sia per altro, costituiscono un ‘laboratorio di misericordia’, infatti la poliedricità della sofferenza richiede diverse forme di misericordia e di cura”.

Proprio questo tempo inaspettato di vivere la Quaresima, privo della liturgia, può essere un tempo pieno di kairos: “All’inizio di questo itinerario quaresimale, per molti privo di alcuni segni liturgici comunitari come la celebrazione dell’eucaristia, siamo chiamati a un cammino ancora più radicato su ciò che sostiene la vita spirituale: la preghiera, il digiuno e la carità. L’impegno profuso per contenere la diffusione del Coronavirus sia accompagnato dall’impegno di ogni singolo fedele per il bene più grande: la riconquista della vita, la sconfitta della paura, il trionfo della speranza.

Alle comunità maggiormente provate, raccomandiamo di non vivere tutto come una privazione. Se non possiamo riunirci nelle nostre assemblee per vivere insieme la nostra fede, come siamo soliti fare, Dio ci offre l’occasione per arricchirci, per scoprire nuovi paradigmi, e ritrovare il rapporto personale con Lui…

Quante volte Papa Francesco ci ha invitato a tenere a portata di mano le Scritture! La preghiera è la nostra forza, la preghiera è la nostra risorsa. Ecco allora il momento favorevole per riscoprire la paternità di Dio e il nostro essere figli”.

Concludendo il messaggio il prefetto invita alla preghiera ed a non tralasciare la ‘giustizia sociale’: “Preghiamo allora Dio Padre perché accresca la nostra fede, aiuti gli ammalati nella guarigione e sostenga gli operatori sanitari nella loro missione. Impegniamoci per evitare la stigmatizzazione di chi è colpito: la malattia non conosce confini né colore di pelle; parla, invece, la stessa lingua.

Coltiviamo la ‘Sapienza del cuore’: che è un ‘atteggiamento infuso dallo Spirito Santo’ in chi sa aprirsi alla sofferenza dei fratelli e riconosce in essi l’immagine di Dio… Alle autorità politiche ed economiche chiediamo di non trascurare la giustizia sociale e il sostegno all’economia e alla ricerca, ora che il virus sta creando, purtroppo, una nuova ‘crisi economica’… 

Chiediamo allo Spirito Santo di illuminare gli sforzi degli scienziati, degli operatori sanitari e dei governanti ed affidiamo tutte le popolazioni interessate dal contagio all’intercessione della Vergine Maria, Madre dell’umanità”.

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