Inaudito giallo in Vaticano. Guerra aperta su istituzione della Direzione Generale del personale presso la Segreteria di Stato

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Il 6 marzo 2020 ho riferito, che il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede N. 144 delle ore 12:00 di quel giorno, aveva reso noto l’istituzione della Direzione Generale del Personale presso la Segreteria di Stato, con la seguente informazione:

«Istituzione della Direzione Generale del Personale
Accogliendo la proposta del Consiglio dei Cardinali e del Consiglio per l’Economia, Sua Santità Francesco ha disposto l’istituzione della “Direzione Generale del Personale” presso la Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.
La “Direzione Generale del Personale” assumerà i compiti dell’attuale Ufficio del Personale della Segreteria di Stato e avrà competenza non solo sui Dicasteri ed Enti propri della Santa Sede, ma anche su Istituti (ad esempio, l’Istituto per le Opere di Religione), Fabbriche, Capitoli, Amministrazioni, Organismi, Fondazioni, Domus e altri Enti dipendenti dalla Santa Sede o a essa in qualche modo collegati, in deroga ai rispettivi Regolamenti.
Questa nuova Direzione sarà presieduta da un Direttore e sarà munita di potere strategico, ispettivo e operativo, con funzioni di coordinamento, controllo e vigilanza; essa sarà, inoltre, attrezzata in modo da poter rispondere, in tempi utili, alle varie richieste che sarà chiamata ad espletare.
La nuova “Direzione Generale del Personale” manterrà stretti collegamenti con la Segreteria per l’Economia, con l’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, con il Fondo Pensioni e con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, nonché con la Commissione indipendente di valutazione per le assunzioni di personale laico presso la Sede Apostolica (CIVA).
Si tratta di un passo di grande rilevanza nel cammino di riforma avviato dal Santo Padre».

L’informazione pubblicata sul Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede fu ripresa anche da Vatican News, il 6 marzo 2020 (alle ore 12:05, che denota la concertazione tra la Sala Stampa della Santa Sede e Vatican News, con un ordine da unica fonte):

«Santa Sede, nasce la Direzione Generale del Personale
Continua la riforma: su proposta del Consiglio dei cardinali e del Consiglio dell’Economia, il Papa ha istituito presso la Prima sezione della Segreteria di Stato una “cabina di regia” per il coordinamento delle risorse umane
Vatican News, 6 marzo 2020, ore 12:05
Papa Francesco, su proposta del Consiglio dei cardinali e del Consiglio per l’Economia, ha istituito la “Direzione Generale del Personale” che avrà competenza in materia di personale non solo sui Dicasteri ed Enti propri della Santa Sede, ma anche su Istituti (come lo IOR), Fabbriche, Capitoli, Amministrazioni, Organismi e Fondazioni che attualmente non sono sottoposti a verifica centrale. Lo ha annunciato oggi la Sala Stampa della Santa Sede.
La nuova Direzione non nasce dal nulla, ma trasforma l’attuale Ufficio del Personale della Segreteria di Stato in un organismo con poteri più estesi, mantenendolo sotto la guida del Sostituto per gli Affari generali, al quale spetta ora di designare il direttore. La decisione, che arriva dopo un lungo percorso di riflessione e studio, rappresenta un ulteriore passo della riforma che Papa Francesco sta conducendo insieme al Consiglio dei cardinali. La nuova “cabina di regia” per il coordinamento delle risorse umane manterrà stretti collegamenti con la Segreteria per l’Economia, con l’Ufficio del lavoro della Sede Apostolica, con il Fondo pensioni, con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e con la Commissione indipendente di valutazione per le assunzioni di personale laico presso la Sede Apostolica (CIVA).
La nuova Direzione “sarà munita di potere strategico, ispettivo e operativo e avrà funzioni di coordinamento, controllo e vigilanza; essa sarà, inoltre, attrezzata in modo da poter rispondere, in tempi utili, alle varie richieste che sarà chiamata ad espletare”. Dovrà dunque essere in grado di dare una visione d’insieme chiara e organica su tutto il personale impiegato nell’ambito della Santa Sede e degli organismi ad essa in qualche modo collegati. La decisione del Papa è di grande rilevanza nell’ottica di una gestione più efficace del personale».

Come di consueto, anche su L’Osservatore Romano è apparsa la stessa informazione, certamente ricevuta dalla stessa fonte, in ultima pagina dell’edizione del 6 marzo 2020 (con data 7 marzo 2020).

Inoltre, commentando l’informazione, Salvatore Cernuzio su Vatican Insider (voce ufficiosa dell’ex coordinatore, attualmente Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione) il 6 marzo 2020 concludeva:

«Era quest’ultimo punto la vera novità di una linea già adottata nel febbraio 2014 da Papa Francesco che, tramite una circolare a firma del segretario di Stato Pietro Parolin, consegnata a cardinali e arcivescovi di Curia, stabiliva l’immediata adozione di alcuni provvedimenti «utili al contenimento delle voci di spesa concernenti il personale», come blocco delle assunzioni, congelamento di promozioni e passaggi di livello e via dicendo. Il tutto mirando ad una «spending review», spinta nel 2014 dal Consiglio per l’economia che aveva analizzato le relazioni dei revisori internazionali della Prefettura degli Affari Economici.
Per ridurre i costi il Consiglio di Cardinali ha presentato un piano a lungo termine; Marx, in particolare, ha proposto l’elaborazione di «multi-year budgets» affinché il Consiglio per l’Economia potesse formulare proiezioni a cinque e dieci anni per dare un’idea più chiara della situazione e di come affrontarla. Compito che ora spetterà quasi sicuramente alla neonata “Direzione generale del personale”».

Anche il Faro di Roma (“portavoce ufficioso” di Santa Marta, diretto da Salvatore Izzo) riprende la notizia, con un titolo significativo: “Vaticano. Stop a clientelismi e paternalismi. Arriva l’Ufficio del Personale”.

Sempre commentando la stessa informazione, in riferimento all’annunciata istituzione del super-organismo in seno alla Prima sezione (per gli Affari generali) della Segreteria di Stato, per l’amministrazione e la gestione non solo di tutto il personale della Santa Sede (quasi 4 mila dipendenti), ma anche con allargata competenza “non solo sui Dicasteri ed Enti propri della Santa Sede, ma anche su Istituti (ad esempio, l’Istituto per le Opere di Religione), Fabbriche, Capitoli, Amministrazioni, Organismi, Fondazioni, Domus e altri Enti dipendenti dalla Santa Sede o a essa in qualche modo collegati, in deroga ai rispettivi Regolamenti”, il 6 marzo 2020 ho scritto:

«Un memorabile rafforzamento e ampliamento considerevole dei poteri della Segreteria di Stato di Sua Santità, guidato dal “numero due” della Santa Sede, il Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin (nella foto con Papa Francesco). Altroché “smantellamento” di cui si parlava all’inizio del pontificato attuale…».

Infine, ieri 7 marzo 2020 è apparso sul Bollettino N.146 una “auto-smentita” della Sala Stampa della Santa Sede:

«Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede
In riferimento all’annuncio dato ieri, circa l’istituzione della Direzione Generale del Personale, si precisa che allo stato attuale si tratta di una proposta avanzata al Santo Padre dal Cardinale Reinhard Marx, Presidente del Consiglio per l’Economia, e dal Cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Presidente del Consiglio dei Cardinali, perché istituisca tale struttura.
Il Santo Padre studierà la proposta e, se lo riterrà opportuno, a tempo debito istituirà la struttura
nelle modalità da lui decise con un apposito Motu Proprio».

Lo stesso testo si trova in ultima pagina de L’Osservatore Romano dell’8 marzo 2020, con il titolo “La Direzione generale del personale è allo studio del Papa”, senza riferimento che si tratta di un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede:

«In riferimento all’annuncio dato venerdì 6 marzo circa l’istituzione della Direzione generale del personale, si precisa che allo stato attuale si tratta di una proposta avanzata al Santo Padre dal cardinale Reinhard Marx, presidente del Consiglio per l’Economia, e dal cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, presidente del Consiglio di cardinali, perché istituisca tale struttura. Il Santo Padre studierà la proposta e, se lo riterrà opportuno, a tempo debito istituirà la struttura nelle modalità da lui decise con un apposito motu proprio».

La presa visione di questa “auto-smentita” della Sala Stampa della Santa Sede porta obbligatoriamente ad una domanda: “Dopo i fallimenti (e i disastri) della Segreteria per l’Economia e del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, forse ‘qualcuno’ ha capito che sarebbe meglio non fare altre ‘sciocchezze’?”.

Infatti, l’“auto-smentita” della Sala Stampa della Santa Sede (e de L’Osservatore Romano) costituisce un fatto clamoroso. Come chiamarlo? Una retromarcia, un ripensamento, un dietro front? Comunque, è una doccia gelata, anche dal punto di vista comunicativo (sarebbe interessante poter leggere un Editoriale, con la consueta narrativa con esegesi, a firma del Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede).

Lo potete chiamare come volete, ma si tratta semplicemente di un giallo.

Prima, la Sala Stampa della Santa Sede (Ufficio del “portavoce”, che fa capo a Papa Francesco e segue gli ordini del Dicastero per la Comunicazione e della Segreteria di Stata, mica fa per testa sua) annuncia che “Sua Santità Francesco ha disposto l’istituzione, accogliendo la proposta del Consiglio dei Cardinali e del Consiglio per l’Economia”, dando tutti i dettagli.

Poi, L’Osservatore Romano (quotidiano della Santa Sede, che fa capo a Papa Francesco e segue gli ordini della Dicastero per la Comunicazione e della Segreteria di Stata, mica fa per testa sua) pubblica la stessa informazione.
Seguono a ruota pubblicazioni e commenti di Vatican News, Vatican Insider, Faro di Roma,…

Infine, la smentita, che è stata fatta fare alla Sala Stampa della Santa Sede, non comunica, e se volesse comunicare qualcosa, lo fa per colpire qualcuno.

Il fato è senz’altro inaudita e un vero disastro comunicativa, che a tutti gli effetti denota in quale stato comatosa è stata portata la comunicazione istituzionale della Santa Sede.

Di due, uno: o la Nota pubblicato delle Sala Stampa della Santa Sede non aveva il consenso di Papa Francesco, o Papa Francesco ci ha ripensato e ha ordinato retromarcia.

In ogni caso, fatto significativo è che nella notizia (senza paternità dichiarata) sul Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 6 marzo 2020, preannunciando il nuovo organismo, si legge che Papa Francesco “ha disposto l’istituzione”. Invece, l’“auto-smentita” scoperchia un’inedita retromarcia: Papa Francesco “studierà la proposta e, se lo riterrà opportuno, a tempo debito istituirà la struttura nelle modalità da lui decise con un apposito motu proprio”.

Ha scritto ieri Franca Giansoldati, la vaticanista del Messaggero con un’orecchio dietro le mura leonine, in riferimento alla “auto-smentita”:

«Un comunicato dietro il quale si nasconde un evidente braccio di ferro tra le varie amministrazioni, le fondazioni e gli enti che attualmente godono di una certa autonomia in materia di risorse umane, e i cardinali che affiancano il Papa in quest’opera di apparente razionalizzazione che potrebbe far lievitare ancora di più i costi del personale. E forse è proprio questo il nodo che ha originato un imbarazzante doppio annuncio. Secondo il progetto colato a picco la nuova Direzione generale avrebbe inglobato l’attuale Ufficio del personale della Segreteria di Stato in un organismo con poteri più estesi, mantenendolo sotto la guida del Sostituto, al quale spetta la designazione del direttore. La decisione – spiegavano in Vaticano – arriva dopo un lungo percorso di riflessione nel cammino di riforma che Papa Francesco sta conducendo insieme ai porporati che lo aiutano nel progetto di revisione della costituzione apostolica Pastor bonus sulla Curia romana. La nuova “cabina di regia” avrebbe mantenuto stretti collegamenti con la Segreteria per l’Economia, con l’Ufficio del lavoro della Sede apostolica (Ulsa), con il Fondo pensioni, con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e con la Commissione indipendente di valutazione per le assunzioni di personale laico presso la Sede apostolica (Civa). “Un ente che avrebbe avuto potere strategico, ispettivo, di controllo e dare una visione d’insieme chiara e organica su tutto il personale impiegato nell’ottica di una gestione più efficace”».

In conclusione, alcuni domande sono d’obbligo. Vorrei formulare alcuni punti, che delineano un quadro alquanto inquietante, più che imbarazzante.

Chi gestisce oggi le assunzioni nella Santa Sede?

La Segreteria per l’Economia assume e gestisce il personale della Santa Sede, con la competenza che prima della riforma era dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica – APSA (l’Ufficio del personale dell’APSA adesso si chiama Ufficio del personale della SpE).

Invece, il personale del Dicastero per la Comunicazione viene assunto e gestito direttamente dal DpC.

Non è molto difficile capire che, se si istituisce un super-organismo sotto la supervisione del Sostituto della Segreteria di Stato, che va a gestire TUTTO il personale, questo andrà a pestare subito i piedi sia alla SpE, sia al DpC, sia alle fondazioni e altri enti – che di conseguenza – non potranno più fare il bello e cattivo tempo con le risorse umane in casa propria.

Quella “auto-smentita” è molto rivelatrice, per chi è motivato da grande devozione e osserva con la particolare devozione alla lente:

Punto uno: la Segreteria per l’Economia non vuole farsi sottomettere a nessun organismo di controllo del personale.

Punto due: per quanto riguarda il Dicastero per la Comunicazione, idem con patate (e quanto detto della gestione del personale, vale anche per la gestione della comunicazione istituzionale).

Punto tre: per quanto riguarda le fondazioni e gli enti che attualmente godono di una certa autonomia in materia di risorse umane, idem, ma con doppia porzione di patate.

Punto quattro: il Sommo Pontefice regnante ha di volta in volta ristretto il numero dei cardinali che compongono il C9, che è diventato C6. Ora, se sono usciti i nomi – con tanto di qualifica – del Cardinale Reinhard Marx (Presidente del Consiglio per l’Economia) e del Cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga (Presidente del Consiglio dei cardinali) – chi li ha fatto uscire, l’ha fatto in modo da poterli congedare, con il motivo che hanno fatto un grande fesseria (quindi, con “congedo” giustificato), per poter arrivare presto ad un C4 (sempre +1)? A questo punto consiglio di rileggere, con profitto C’erano una volta 9+1 in una stanza e rimasero in 6+1… chi è l’assassino? E a chi importa… – 18 febbraio 2020.

Punto quinto: “qualcuno” vuole fare le scarpe a quel preparatissimo funzionario – sia professionalmente, sia dal punto di vista di esperienza esterna ed interna – che è il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede? Sembra che in questi giorni se lo stanno mangiando vivo, dandogli ordini su ordini, non facendogli fare comunicazione.
Al riguardo, consiglio di rileggere, con profitto, un paragrafo del mio articolo di ieri Sars-CoV-2 diffuso in Vaticano. L’ultimo che esce chiuda l’acqua e spenga luce e gas. Ora, primo gli fanno uscire sul Bollettino una notizia “sbagliata”, che poi lo fanno smentire.

Vorrei essere contraddetto e corretto, ma davvero non mi ricordo precedenti analoghi nella gloriosa storia di quasi un secolo della Sala Stampa della Santa Sede.

Dobbiamo adesso aspettarci che verrà “congedato” anche il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, come ennesima capro espiatorio (come nei casi del Cardinale Gerhard Ludwig Müller come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; del Dott. Libero Milone, chiamato dal Papa ad essere il Revisore generale e l’uomo che finalmente avrebbe indagare su tutti gli organi economici della Santa Sede in modo da poter far uscire finalmente un bilancio consolidato (che manca da diversi anni), che fa il suo lavoro e lo fa talmente bene che indaga su chi non deve essere indagato e il Papa non lo riceve più e viene silurato dall’allora Sostituto; del Cardinale George Pell, che appena nominato Prefetto della Segreteria per l’Economia parla dell’esistenza delle casseforti gestiti fuori bilancio, fatto uscire di scena per improbabili e impossibili accuse di pedofilia (Papa Francesco l’aveva messo a capo della SpE, costituito tra i primi atti della riforma della Curia romana, allo scopo di riordinare le finanze vaticane, programmare e razionalizzare costi e spese, vigilare sui bilanci, con enormi competenze, di fatto la gestione e il controllo, ma successivamente è tornato a separarle, e invece di accorpare e diminuire le amministrazioni per risparmiare sui bilanci, la SpE si aggiunge come amministrazione e gestisce solo le assunzioni dei dipendenti della Segreteria di Stato e dei dicasteri della Santa Sede); del Dott. Domenico Giani, Direttore del Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano e Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile dello Stato della Città del Vaticano; dell’Arcivescovo Georg Gänswein come Prefetto della Casa Pontificia; solo per ricordare alcuni dei casi più eclatanti)?

Siamo allo sbando totale.

Postscriptum

E non venire a dirmi che ho del “ruggine” (come qualche balabiòtt si è azzardato a rinfacciarmi in questi giorni), evitando di ragionare e di affrontare domande e osservazioni nel merito.

Postille

Per completezza di informazione aggiungo le valutazioni del blog “Le Cronache d Papa Francesco”:
«Di fatto è una “non-notizia“, ma dal momento che ne cominciano a parlare alcuni giornali, noi tracciavamo alcune riflessioni proprio ieri… parlando di UNA STRANEZZA che a questo punto vogliamo condividervi, tenendo bene a mente ciò che è già accaduto in passato con Dario Viganò, e in molte altre occasioni (vedi la questione della Cina, o della Pachamama) quando si è parlato, assai ragionevolmente, di un “cortocircuito” tra il Pontefice e coloro che dovrebbero essere i suoi portavoce perfetti e lineari… mentre più di una volta, il Papa, affermava di “essere stato frainteso”…
(…)
Per chi capisce il gergo “ecclesialese“… pare che si sia voluto forzare la mano al Papa, nel primo comunicato, quando si attribuiva al Pontefice la decisione nel disporre la nuova Istituzione… mentre, nel secondo comunicato, appare del tutto evidente e chiaro che il Papa RESPINGE l’attribuita “decisione” e si specifica che egli ne prende atto, ma che non avrebbe ancora deciso un bel nulla… un chiaro “altolà…”.
Può sembrare una “non notizia” e di fatto non lo è, soprattutto a fronte della grave emergenza che l’Italia e la stessa Città del Vaticano stanno attraversando a causa del Coronavirus ma… l’avvio di questa “nuova” gestione non deve essere sottovalutata proprio perché gli ideatori di tale iniziativa, i cui entusiasmi e progetti sembrerebbero stati bloccati dal Papa stesso, sono tra i peggiori rivoluzionari del famoso (e disastroso) “Consiglio dei Cardinali“: il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, distruttore delle Congregazioni Claustrali… e il cardinale Reinhard Marx del quale non occorre stilare la lunga lista di devastazione nella Chiesa non solo in Germania, ma anche nel mondo a causa degli effetti…
Per il resto staremo a vedere, ma che vi sia in atto un continuo cortocircuito tra ciò che si propone ed impone al Papa, tra il ciò che lui davvero vuole o non vuole e il Bollettino della Santa Sede, è fuori dubbio. Non che in passato ciò non accadesse, ma è molto strano come ciò oggi avviene, pensando al fatto che dopo sette anni di Pontificato, quasi otto, tutti i collaboratori di Bergoglio sono suoi amici “fidati”… o tali dovrebbero essere, a meno che a “el Papa“, non gli si chieda “troppo”…».

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