Papa Francesco ha dedicato l’intenzione di preghiera per marzo 2020 ai cattolici in Cina

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Il Santo Padre affida ogni mese la sua intenzione di preghiera in Il Video del Papa, un progetto della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (un’opera pontificia che ha sede nel palazzo extraterritoriale in via della Conciliazione 5 a Roma e che include il Movimento Eucaristico Giovanile). La sua missione si esprime nell’Apostolato della Preghiera (nato nel 1944 in una casa di formazione per giovani gesuiti a Val, nel sud della Francia, per iniziativa del Direttore spirituale Padre Francesco Saverio Gautrelet, S.I.): “Pregare e mobilitarsi per le grandi preoccupazioni del Papa per l’umanità e per la missione della Chiesa che si esprimono nelle sue intenzioni di preghiera mensili universali o per l’evangelizzazione, che è una chiamata rivolta al mondo per trasformare la preghiera in ‘gesti concreti’ e che riassume il suo piano d’azione per la mobilitazione ogni mese, attraverso la preghiera e l’azione, per invitare a costruire un mondo più umano e solidale”.

L’intenzione di Papa Francesco per marzo 2020 è l’unità dei cattolici in Cina

In “Il Video del Papa” di questo mese il Santo Padre chiede di pregare per la Chiesa in Cina e rivolge un appello all’unità e alla fedeltà al Vangelo.
Nel Comunicato stampa diffuso dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa si legge: “Dal 1970, la Cina ha assistito a un aumento significativo del cristianesimo. Nel 2010, il Centro di Ricerche Pew ha stimato che in Cina ci fossero 67 milioni di cristiani, circa il 5% della popolazione totale. Altri ritengono che questa cifra si avvicini – in base a un aggiornamento del 2018 – ai cento milioni. Questa crescita mostra come questa nazione continui ad essere una terra fertile per sempre più famiglie che credono in Gesù Cristo e nella sua promessa, e che con gesti di servizio rendono conto del Regno di Dio. L’importante lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi del maggio 2007 e il messaggio di Papa Francesco “Ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale” del settembre 2018, in cui egli stesso ha presentato l’accordo ad interim firmato tra la Santa Sede e il rappresentante della Repubblica Popolare Cinese, sono passi compiuti in un cammino verso il recupero dell’unità della Chiesa in Cina”.

Padre Frédéric Fornos, S.I., Direttore internazionale della “Rete Mondiale di Preghiera del Papa”, sottolinea: “L’intenzione di preghiera del Santo Padre ha una finalità spirituale e pastorale, perché favorire l’unità della comunità cattolica in Cina nella sua diversità significa promuovere l’annuncio del Vangelo e la sua testimonianza. È normale che un cammino del genere sia lungo, difficile e pieno di malintesi – il Vangelo è pieno di malintesi -; per questo bisogna pregare, perché il Signore, Creatore del Cielo e della Terra trasforma il cuore nella preghiera e aiuta la riconciliazione”.

Quindi, questo è l’interpretazione autentica della “Rete Mondiale di Preghiera del Papa” dell’esortazione di Papa Francesco rivolto ai cattolici cinesi in Il Video del Papa di marzo, ad essere “davvero cristiani e buoni cittadini”, a “promuovere il Vangelo, ma senza fare proselitismo”, “visto che il Vangelo – si legge nel Comunicato stampa – si mostra attraverso la testimonianza di vita. Consapevole di queste sfide, chiede a tutti di pregare ‘perché la Chiesa in Cina perseveri nella fedeltà al Vangelo e cresca nell’unità’”.

Il Video del Papa di marzo 2020 (in spagnolo con sottotitoli in italiano).

Il testo dell’intenzione di preghiera di Papa Francesco per marzo 2020:

Al giorno d’oggi in Cina la Chiesa guarda avanti con speranza.
La Chiesa vuole che i cristiani cinesi siano davvero cristiani e che siano buoni cittadini.
Devono promuovere il Vangelo, ma senza fare proselitismo, e raggiungere l’unità della comunità cattolica, che è divisa.
Preghiamo insieme affinché la Chiesa in Cina perseveri nella fedeltà al Vangelo e cresca nell’unità.
Grazie.

Il commenta Marco Tosatti su Stilum Curiae

Con quello che sta accadendo in quel grande Paese, ci sono dei tocchi di surrealtà. In particolare quando dice che i cattolici “devono promuovere il Vangelo, ma senza fare proselitismo, e raggiungere l’unità”. Fare proselitismo in una delle dittature più crudeli che esistono? Ma ha mai sentito parlare dei Laogai? Dei sacerdoti e vescovi perseguitati, costretti a seguire corsi di rieducazione e così via? Chiunque abbia scritto questo messaggio, che il Pontefice ha letto è un amico dell’Associazione Patriottica, cioè la longa – e corta – manus del Partito Comunista per il controllo della religione. Certo che la Chiesa è divisa! Perché per decenni c’è stato chi ha difeso la sua fedeltà a Roma, al Papa, contro i tentativi del potere comunista di mettere le mani sulla religione. Che adesso, grazie all’accordo segreto (ma perché segreto?) ci sta riuscendo, posto che la scelta dei candidati vescovi viene fatta dal basso, e a Roma resta la possibilità di convalidarla. Dal basso? In una dittatura comunista? Ma ci rendiamo conto?.

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