Putin vuole inserire la fede in Dio e il divieto di unioni omosessuali nella Costituzione russa

Mentre il mondo occidentale ha dichiarato guerra a Dio e alla natura umana, il Presidente russo Vladimir Putin invece ha inviato degli emendamenti costituzionali alla camera bassa del parlamento – per una seconda lettura – incentrati su due principi: la fede in Dio e il divieto di unioni omosessuali.
Il 2 marzo 2020 il vicepresidente della Duma Pyotr Tolstoi ha detto ai giornalisti, che un primo emendamento costituzionale afferma che il matrimonio è tra “un uomo e una donna”. Questo emendamento propone di inserire il divieto del unione tra persone dello stesso sesso nella Costituzione, dopo che Putin il mese scorso aveva promesso che la Federazione Russa non avrebbe legalizzato tali unioni fintanto che sarebbe in carica come Presidente.
Il Presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha detto che un altro cambiamento costituzionale proposto riguarda l’inclusione nella Costituzione della “fede in Dio”,
In altri emendamenti, ha spiegato Volodin, viene affermato che “non è consentita l’alienazione di parte del territorio della Federazione Russa, nonché inviti a tali azioni” e i russi etnici sono descritti come il gruppo “costituente dello stato” per la Russia e la lingua russa come la lingua di stato.
Il mese scorso, i parlamentari già hanno approvato all’unanimità in prima lettura il vasto disegno di legge sulla riforma costituzionale presentato dal Presidente Putin, appena tre giorni dopo la presentazione alla Duma.
Una volta approvato in seconda e terza lettura alla Duma, il disegno di legge sulla riforma costituzionale andrà alla camera alta del parlamento, il Consiglio della Federazione Russa, prima di essere firmato da Putin. Verrà quasi sicuramente sarà approvato dal parlamento dominato da parlamentari fedeli al Cremlino.
Con la riforma costituzionale, affermano degli osservatori, il leader russo potrebbe formare le basi per rimanere al potere dopo la scadenza del suo attuale mandato nel 2024. Putin, 67 anni, è da due decenni al potere come presidente o primo ministro della Federazione Russa.