La simbologia dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse e delle Sette Coppe dell’Ira Finale di Dio

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I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse e le Sette Coppe dell’Ira Finale di Dio sono descrizioni simboliche nel Libro dell’Apocalisse o della Rivelazione di diversi eventi che succederanno alla fine dei tempo e provocano l’insolenza dei seguaci della Bestia che bestemmiano Dio.

I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse sono i precursori di giudizi ancora peggiori, che verranno più avanti nella Grande Tribolazione.

Il Primo Cavaliere dell’Apocalisse: “E vidi, ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori da vincitore, e per vincere”. Simboleggia l’Anticristo al quale sarà data autorità di conquistare tutti coloro che si oppongono a lui. L’Anticristo è l’imitatore falso del vero Cristo, che ritornerà a Sua volta su un cavallo bianco.

Il Secondo Cavaliere dell’Apocalisse: “E uscì fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di toglier la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada” e simboleggia la guerra terribile che si scatenerà alla fine dei tempi.

Il Terzo Cavaliere dell’Apocalisse: “E quando ebbe aperto il terzo suggello, io udii la terza creatura vivente che diceva: Vieni. Ed io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: Una chènice di frumento per un denaro e tre chènici d’orzo per un denaro; e non danneggiare né l’olio né il vino” e simboleggia la grande carestia conseguente alle guerre.

Il Quarto Cavaliere dell’Apocalisse: “E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte; e gli teneva dietro l’Ades. E fu loro data potestà sopra la quarta parte della terra di uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le fiere della terra” e simboleggia la morte e la devastazione, una combinazione dei cavalieri precedenti, che porterà altre guerre e terribili carestie insieme a grandi piaghe e malattie.

Le Sette Coppe descrivono la pienezza dell’ira finale di Dio, terza serie di giudizi che sono una ripetizione molto più intensa dei precedenti giudizi delle Sette Trombe e completano l’ira di Dio. Essi sono caratterizzati da gravità, definitività e brevità e completeranno la Grande Tribolazione. Dopo il Giudizi delle Coppe apparirà Cristo con la Sua Chiesa. Il segno dei sette angeli (“grande e meraviglioso”, perché gli angeli hanno le sette ultime piaghe che completano l’ira di Dio), i martiri vincitori (in piedi sul mare di vetro, cioè in cielo, simboleggiano la gioia del loro trionfo sulla bestia; il cantico di Mosè – la liberazione al passaggio del Mar Rosso – si unisce al cantico dell’Agnello – la liberazione dal peccato e l’esaltazione dell’Agnello di Dio-; tema è la giustizia delle opere e delle vie di Dio, “Re delle nazioni”; la riverenza e la gloria dovute al nome di Colui che tutte le nazioni presto adoreranno si manifestano contemporaneamente ai Suoi giudizi finali). I ministri dell’ira di Dio. I giudizi finali. Provengono dal tempio di Dio. Le quattro creature viventi sono gli esecutori del governo di Dio, il fumo è il risultato del fuoco dell’ira di Dio, che ora nasconde la Sua grazia perché il peccato è maturo e deve essere giudicato senza misericordia.

La Prima coppa. Un’ordine dal cielo pone fine alla pazienza di Dio, il Suo giudizio non può più attendere. La Sua gloria richiede che il Suo nome sia difeso. La prima coppa dei giudizi è riversata sugli uomini che hanno preso il marchio della bestia e l’hanno adorata, cioè su coloro che deliberatamente hanno rigettato la grazia di Dio. Questo giudizio colpisce gli uomini nel corpo con terribili ulcere maligne, ben peggiori di quelle d’Egitto.

La Seconda coppa. Viene riversata sopra il mare, che diviene sangue, procurando un inquinamento marino mai visto prima, al punto da fare morire tutti i pesci.

La Terza coppa. Provoca l’inquinamento delle acque dolci e dell’acqua potabile. Tutti gli esseri celesti sono d’accordo col Perfetto Giudice! Giustizia è stata fatta, poiché gli abitanti della terra, su cui tale retribuzione cade, hanno sparso il sangue innocente dei profeti e dei santi.

La Quarta coppa. Dio manifesta la Sua autorità e Sovranità sulla creazione facendo in modo che i raggi del sole infrangano le naturali difese della terra, bruciando col suo calore gli uomini i quali, piuttosto che ravvedersi dalle proprie opere malvagie, bestemmieranno Dio.

La Quinta coppa. Le tenebre cadono sull’impero della bestia (l’Anticristo), quando viene colpito il suo trono (sede centrale del potere politico). In questo modo Dio dà una ferma risposta all’insolenza dei seguaci della bestia. Il regno dell’Anticristo precipita in tenebre solitarie e gli uomini si mordono la lingua in preda a spaventosa agonia. Qualora l’umanità si ravvedesse, la Grande Tribolazione cesserebbe, come si verificò per i Niniviti, ma piuttosto che ravvedersi, l’umanità sfogherà tutta la sua rabbia bestemmiando il nome di Dio e rivelando chiaramente in quali tenebre spirituali è caduta.

La Sesta coppa. Il prosciugamento del fiume Eufrate apre la strada all’invasione asiatica dei “re che vengono dal Levante” verso Harmaghedon. Il fiume nell’antichità costituiva una barriera naturale contro gli eserciti invasori dell’Est, ma non lo sarà più quando il Signore radunerà gli eserciti in vista di Harmaghedon.

La Parentesi dell’esortazione ai “santi”: come vi è stata una parentesi per i suggelli e le trombe, così vi è una parentesi tra la sesta e la settima coppa, perché Dio mostri ancora la Sua pietà. Questa interruzione esorta i “santi” in terra a vegliare e a rimanere fedeli al Signore, poiché il giorno dell’apparizione di Cristo con la Chiesa è vicino, giorno in cui “ogni occhio lo vedrà”. Questa sarà la seconda fase del Suo ritorno.

La Settima coppa. Il compimento dell’ira divina. Il settimo angelo versa il contenuto della sua coppa “nell’aria”, la sfera di azione di Satana, che ora è stato cacciato dai cieli sulla terra ed opera attraverso la bestia, il falso profeta ed i loro seguaci. Il giudizio (grandine) cade sui malvagi sistemi organizzati sulla terra. “È fatto”, è l’espressione con cui si annuncia il compimento dell’ira di Dio sopra coloro che hanno rifiutato il grido dalla croce: “È compiuto”. A questo punto viene udita la voce di Dio sia dal tempio (luogo della Sua presenza) che dal trono (sede della Sua autorità). Un terremoto di grandi proporzioni colpirà la terra con un’intensità catastrofica mai vista prima.

I risultati dell’ira di Dio. Gerusalemme, “la gran città”, viene divisa in tre parti. Anche “le città delle nazioni” cadono. “Babilonia la grande”, il falso centro politico e religioso, sperimenta la piena ira di Dio. Il terremoto è mondiale e soltanto un regno scampa, perché non può essere smosso. Gli enormi chicchi di grandine (circa 40 kg di peso), ricordano la sconfitta dei nemici di Israele a Beth-Horon.

I Cavalieri dell’Apocalisse, Frontespizio, Le sette trombe sono date agli Angeli, dalla serie di quindici xilografie dell’Apocalisse di Albrecht Dürer, databile al 1496-1498 circa, incisi a legno, 39×28 cm, conservata, tra le migliori copie esistenti, nella Staatliche Kunsthalle di Karlsruhe.
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