Mons. Delpini: questo è il tempo favorevole

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Nella Cappella Iemale del Duomo, a porte chiuse a causa dei provvedimenti per il Coronavirus, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha presieduto la celebrazione eucaristica della prima domenica di Quaresima trasmessa in diretta da Rai 3, concelebrata dall’arciprete della Cattedrale, mons. Gianantonio Borgonovo e dal vicario episcopale per la zona pastorale I-Milano, mons. Carlo Azzimonti, invitando a non perdere la speranza e la ragione: “Recuperiamo la fiducia nella provvidenza, la ragionevolezza e, così, anche le nostre azioni avranno capacità di far fronte ai problemi e di trovare una soluzione”.

Ed ha rivolto anche un messaggio anche nella sua veste di metropolita di Lombardia: “Le caratteristiche della gente di questa terra sono la fiducia nella provvidenza, la ragionevolezza, il buon senso e l’operosità efficiente. Mi sembra che siccome si è oscurata la fiducia nella provvidenza, confuso il buon senso, è rimasta un’operosità che è diventata un’agitazione un poco nevrotica.

Recuperiamo la fiducia nella provvidenza, la ragionevolezza e, così, anche nostre azioni avranno una capacità di efficienza di far fronte ai problemi e di trovare una soluzione. Mi sembra che molte persone vivano con una certa cautela, rispettando le indicazioni date dalle autorità competenti. Di fronte a una paura eccessiva credo che i rimedi possano essere, da un lato, un’informazione più sobria e affidabile, dall’altro, un senso di solidarietà che le persone più fragili ed esposte al rischio di un’emotività eccessiva possano sentire”.

Nell’omelia ha spiegato perché la Parola di Dio risuona come ‘inopportuna’: “Ci viene rivolta oggi una parola  che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come di un richiamo che sconcerta. Una parola inopportuna mette a disagio, sembra venire da chi non comprende la situazione. E la parola inopportuna è quella di Paolo: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! E’ inopportuna questa parola, ma non possiamo tacerla.

Suona come maldestra e sconcertante, ma non possiamo rifiutarla. Questo inizio di Quaresima, così  strano, senza messa, senza ceneri, senza prediche, questo è il momento favorevole. Questo momento di allarme e di malumore, di strade quasi deserte e di attività rallentate proprio nella città frenetica, questo è il momento favorevole.

E’ una parola inopportuna, ma è stata proclamata. Non possiamo lasciarla cadere come un seme che vada perduto. Risuoni dunque ancora, illumini questo nostro momento, chiami a conversione, se è una parola che viene da Dio”.

Invece per l’arcivescovo di Milano questa Parola ‘inopportuno’ è segnale di un momento favorevole: “Vorrei ripetere per tutti la parola inopportuna: ecco ora il momento favorevole! Ecco il momento favorevole per cercare Dio: vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Non c’è niente che possa sostituire la partecipazione corale all’assemblea domenicale.

La differenza tra partecipare alla messa in Chiesa e seguire la messa in televisione è la stessa che c’è tra stare vicino al fuoco che scalda e rallegra e guardare una fotografia del fuoco. Ma in questo momento in cui non è senza pericolo radunarsi in assemblea è possibile dedicare lo stesso tempo che si dedicherebbe alla messa al silenzio, alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera. Sono certo che lo Spirito di Dio ci aiuterà ad ascoltare l’appello di Paolo, ci incoraggerà alla conversione, ci darà ragioni per partecipare con intensità inedita alla prossima celebrazione eucaristica”.

Questo è il momento ‘favorevole’ anche per esercitare la ‘libertà’ e prendere ‘posizione’, ed essere alleati contro ogni ‘male’, così come si stanno unendo le forze contro il virus Covid-19: “Ecco il momento favorevole per cercare la riconciliazione, per praticare il buon vicinato, per spezzare il pane con l’affamato, per farsi vicini a coloro dai quali tutti si allontanano. Ecco il momento favorevole per essere uniti nella lotta contro il male.

L’allarme dei medici, le decisioni delle autorità, le pressioni mediatiche si sono rivelate di straordinaria efficacia nel lottare per contenere la diffusione del virus. E se noi fossimo tutti uniti,con tutte le forze della scienza, dell’amministrazione pubblica, della pressione mediatica per combattere la diffusione di ciò che rovina la vita di troppa gente? Se noi fossimo così uniti nel contrastare le dipendenze, la diffusione della droga, dell’alcol, del bullismo forse cambieremmo il volto della società”.

Allo stesso modo, si possono usare meglio il tempo e le parole, evitandone lo sperpero: “Ecco il momento favorevole per diventare saggi ed evitare lo sperpero. Se abbiamo tempo perché sono interrotte o ridotte le attività ordinarie, possiamo evitare lo sperpero: possiamo usare il tempo per fare del bene, per pregare, per studiare, pensare, dare una mano”.

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