Papa Francesco: la Quaresima conduce alla Vita

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Nel mercoledì delle Ceneri l’udienza generale di papa Francesco è avvenuta in piazza san Pietro sul significato della penitenza e prima di terminare la catechesi ha pregato per i malati colpiti dal Coronavirus: “Desidero esprimere nuovamente la mia vicinanza ai malati del Coronavirus e agli operatori sanitari che li curano, come pure alle autorità civili e a tutti coloro che si stanno impegnando per assistere i pazienti e fermare il contagio”.

inoltre il pensiero per una possibile visita in Iraq: “A voi cittadini dell’Iraq voi soffrite la guerra da un lato e dall’altro. Io prego per la pace nel vostro paese nel quale era in programma che io visitassi quest’anno”. Ed il pensiero papale è stato anche per “i dipendenti della Compagnia Air Italy: auspico che la loro situazione lavorativa possa trovare un’equa soluzione nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie”.

Nella catechesi ha spiegato il significato di cammino quaresimale: “Iniziamo oggi il cammino quaresimale, cammino di quaranta giorni verso la Pasqua, verso il cuore dell’anno liturgico e della fede. E’ un cammino che segue quello di Gesù, che agli inizi del suo ministero si ritirò per quaranta giorni a pregare e digiunare, tentato dal diavolo, nel deserto”.

Il cammino implica anche un passaggio nel ‘deserto’: “Immaginiamo di stare in un deserto. La prima sensazione sarebbe quella di trovarci avvolti da un grande silenzio: niente rumori, a parte il vento e il nostro respiro. Ecco, il deserto è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda.

E’ assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio, che come brezza leggera ci accarezza il cuore. Il deserto è il luogo della Parola, con la maiuscola. Nella Bibbia, infatti, il Signore ama parlarci nel deserto. Nel deserto consegna a Mosè le ‘dieci parole’, i dieci comandamenti”.

Per papa Francesco il tempo quaresimale è tempo opportuno per un rapporto intimo con Dio: “Nel deserto si ritrova l’intimità con Dio, l’amore del Signore. Gesù amava ritirarsi ogni giorno in luoghi deserti a pregare. Ci ha insegnato come cercare il Padre, che ci parla nel silenzio. La Quaresima è il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. E’ il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. E’ il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo”.

Insomma la Quaresima è un tempo per l’ ‘ecologia’ del cuore: “E’ il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi, e dare del ‘tu’ al Signore. E’ il tempo per dedicarsi a una sana ecologia del cuore. Fare pulizia. Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica”.

Il deserto è necessario per ascoltare Dio, che chiama alla vita: “Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli. Ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore. Fatichiamo a distinguere la voce del Signore che ci parla, la voce della coscienza, del bene.

Gesù, chiamandoci nel deserto, ci invita a prestare ascolto a quel che conta… Come il pane, più del pane ci occorre la Parola di Dio, ci serve parlare con Dio: ci serve pregare. Perché solo davanti a Dio vengono alla luce le inclinazioni del cuore e cadono le doppiezze dell’anima. Ecco il deserto, luogo di vita, non di morte, perché dialogare nel silenzio col Signore ci ridona vita”.

Quindi il deserto è il luogo dell’essenzialità della bellezza: “Guardiamo le nostre vite: quante cose inutili ci circondano! Inseguiamo mille cose che paiono necessarie e in realtà non lo sono. Quanto ci farebbe bene liberarci di tante realtà superflue, per riscoprire quel che conta, per ritrovare i volti di chi ci sta accanto! Anche su questo Gesù ci dà l’esempio, digiunando. Digiunare è saper rinunciare alle cose vane, al superfluo, per andare all’essenziale. E’ cercare la bellezza di una vita più semplice”.

La Quaresima è un cammino di carità: “Il deserto, infine, è il luogo della solitudine. Anche oggi, vicino a noi, ci sono tanti deserti. Sono le persone sole e abbandonate. Quanti poveri e anziani ci stanno accanto e vivono nel silenzio, senza far clamore, marginalizzati e scartati! Parlare di loro non fa audience… Il cammino nel deserto quaresimale è un cammino di carità verso chi è più debole. Preghiera, digiuno, opere di misericordia: ecco la strada nel deserto quaresimale”.

Citando il profeta Isaia il deserto è una strada ‘nuova’, che porta alla vita: “Nel deserto si apre la strada che ci porta dalla morte alla vita. Entriamo nel deserto con Gesù, ne usciremo assaporando la Pasqua, la potenza dell’amore di Dio che rinnova la vita. Accadrà a noi come a quei deserti che in primavera fioriscono, facendo germogliare d’improvviso, ‘dal nulla’, gemme e piante. Coraggio, seguiamo Gesù nel deserto: con Lui i nostri deserti fioriranno”.

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