Significato dello stemma della Casa Reale di Borbone delle Due Sicilie e della bandiera del Regno delle Due Sicilie

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L’araldica è una delle principali discipline ausiliarie della storiografia ed è quindi indispensabile non solo studiare gli emblemi e gli scudi, ma concorre attivamente al processo di ricostruzione storiografica dell’argomento oggetto dello studio.
Un emblema molto ricco e importante per la nostra storia è lo stemma della Case Reale di Borbone delle Due Sicilie, ufficialmente introdotto con Decreto reale il 21 dicembre 1816.
Lo stemmo è uno scudo ovale composto da 17 stemmi e 2 scudi.

In primis i Borbone delle Due Sicilie, attorno all’emblema della Casa Reale costituito da uno scudo ornato da tre gigli dorati su sfondo blu, decisero di introdurre tutti gli stemmi delle realtà politiche e territoriali, di Spagna, Francia ed Italia, sulle quali essi regnavano. Il discorso però non si arrestava solo al domini contemporanei, ma si volle fare omaggio a quelle corone che in passato esistevano sui suddetti territori, facendo figurare i loro elementi grafici nell’emblema ufficiale del Regno delle Due Sicilie (alcuni esempi su tutti: il Regno d’Aragona, Regno di Castiglia e Ducato di Borgogna unito con le Diciassette Provincie dei Paesi Bassi).

In secundis furono introdotti tutti gli stendardi di quelle monarchie che nel corso del tempo si erano avvicendate sul trono reale di Napoli e Palermo (menzione d’onore quindi per Angioini, Aragonesi ed Asburgo di Spagna ed Austria). Interessantissimo è anche il titolo di sovrani di Gerusalemme del quale i Borbone si sentivano depositari. Un riconoscimento che richiamava al retaggio ed ai fasti dell’impero federiciano. Questa decisione di ricordare ed “appropriarsi” di tutti questi emblemi aveva una motivazione precisa, che trascendeva le mere questioni di prestigio dinastico. I Borbone delle Due Sicilie si sentivano gli eredi ed i continuatori naturali di questi sovrani che, nel corso della tempo, avevano regnato rendendo grande Napoli. L’obiettivo dei Borbone era quindi quello d’inserirsi nel solco tracciato da questi re del passato e portare alle estreme conseguenze il loro progetto, ovvero rendere il Regno di Napoli una compagine ricca e fiorente a livello politico e non solo. Lo stato borbonico, nonostante i suoi limiti e contraddizioni fu, di fatto, la concretizzazione di quell’ideale. La crescita d’importanza e prestigio di Napoli, tra il XVIII e il XIX secolo, fu evidentissima. Dopo Londra e Parigi la capitale borbonica fu la terza città più grande ed importante dell’Europa dell’epoca.

Alla sommità dello stemma dei Borbone delle Due Sicilie domina la Corona Reale con la croce cristiana, a testimonianza non solo della profondissima fede dei re duosiciliani, ma anche del fatto che essi governavano come legittimi sovrani, collocati sul loro trono per volontà e grazia divina. L’emblema, inoltre, è arricchito dai corollari degli Ordini Cavallereschi sui quali i Borbone delle Due Sicilie detengono autorità dinastica.

Foto di Vesuvio.live.it

Nella legenda sono riportati, nel dettaglio, tutte le componenti che caratterizzano lo stemma della Casa Reale di Borbone delle Due Sicilie:

  1. Farnese
  2. Asburgo
  3. Borgogna (antica)
  4. Castiglia e León
  5. Aragona
  6. Aragona-Regno di Sicilia (Svevi-Aragonesi)
  7. Medici
  8. Portogallo
  9. Austria
  10. Borbone-Angiò (moderno)
  11. Borgogna (moderna)
  12. Austria
  13. Borgogna (antica)
  14. Farnese
  15. Borgogna (antica)
  16. Fiandre
  17. Tirolo
  18. Brabante
  19. Angiò (antico)
  20. Regno di Gerusalemme
  21. Granada
  22. Ordine dello Spirito Santo
  23. Real Ordine di San Gennaro
  24. Reale e Distinto Ordine Spagnolo di Carlo III
  25. Real Ordine di San Ferdinando e del merito
  26. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
  27. Ordine del Toson d’Oro
La bandiera del Regno delle Due Sicilie, tra la bandiera della Santa Sede e delle Fiandre, nel mio studio.

Fonte: Antonio Gaito, Vesuvio.live.it (Foto bandiera e legenda).

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