Papa Francesco ai vescovi americani: in “Querida Amazonia” nessuna apertura all’ordinazione di uomini sposati

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La notizia era attesa per domani, 12 febbraio 2020 ma Catholic News Service, l’agenzia stampa della USSCB-United States Conference of Catholic Bishops, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha anticipato che nell’Esortazione apostilica “Querida Amazonia” di Papa Francesco non ci saranno le aperture chieste a larga maggioranza dai Padri sinodali dell’Assemblea speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia.
Nulla di fatto, dunque, dopo che nell’ottobre 2019 il Sinodo, con 128 placet contro 41 non placet, aveva chiesto a larga maggioranza l’ordinazione sacerdotale di diaconi permanenti sposati (accantonata l’ipotesi della vigilia dell’Assemblea sinodale di ordinare sacerdoti dei “viri probati”, uomini anziani sposati stimati dalla comunità). L’ha annunciato lo stesso Papa Francesco, durante la visita “ad limina” di un gruppo di vescovi americani del Arizona, Colorado, New Mexico, Utah e Wyoming, secondo quando ha riferito Catholic News Service.

In un articolo per Ilfattoquotidiano.it di oggi, 11 febbraio 2020 dal titolo “Preti sposati, il passo indietro di Papa Francesco: nell’esortazione apostolica non ci sarà spazio per la svolta storica”, l’amico vaticanista Francesco Antonio Grana scrive, riportando e commentando la notizia data da CNS:

(…) Per il vescovo di Salt Lake City, monsignor Oscar Azarcon Solis, il Papa ha dato ai presuli l’impressione che il tema di ovviare alla carenza di sacerdoti in alcune parti remote dell’Amazzonia con l’ordinazione sacerdotale di diaconi sposati sarà oggetto di un discernimento futuro, ma non presente. L’arcivescovo di Santa Fe, monsignor John Charles Wester, ha spiegato che in sostanza il Papa ha detto che sul tema dell’ordinazione dei preti sposati non ha sentito che lo Spirito Santo fosse all’opera in questo momento. Porte chiuse anche alle donne diacono e al rito amazzonico, due proposte emerse durante il dibattito dei padri sinodali.
Per i padri sinodali, infatti, “considerando che la legittima diversità non nuoce alla comunione e all’unità della Chiesa, ma la manifesta e la serve, come testimonia la pluralità dei riti e delle discipline esistenti, proponiamo di stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente, nel quadro della Lumen gentium 26, per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti della comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la predicazione della parola e la celebrazione dei sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonica. A questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all’argomento”. Una precisazione non da poco conto che accoglie la proposta emersa durante il dibattito di convocare in futuro un Sinodo dei vescovi sul celibato sacerdotale. Ed è molto probabile che il Papa si sia rifatto proprio a questa richiesta per rimandare la sua decisione sul tema dei preti sposati.
In questi mesi di attesa, le pressioni affinché Bergoglio non accettasse questa proposta dei padri sinodali sono state fortissime. A iniziare dal cardinale Camillo Ruini, ex presidente della Conferenza episcopale italiana. “In Amazzonia, e anche in altre parti del mondo – ha spiegato il porporato – c’è una grave carenza di sacerdoti, e le comunità cristiane rimangono spesso prive della messa. È comprensibile che vi sia una spinta a ordinare sacerdoti dei diaconi sposati, e in questo senso si è orientato a maggioranza il Sinodo. A mio parere, però, si tratta di una scelta sbagliata. E spero e prego che il Papa, nella prossima esortazione apostolica post sinodale, non la confermi”.
Ancor più pressante è stata la richiesta fatta da Benedetto XVI e dal cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, (…) Sia Ratzinger che il porporato difendono il celibato sacerdotale appellandosi a Francesco affinché non apra ai preti sposati. Ma Bergoglio stesso, su questo punto, ben prima del Sinodo sull’Amazzonia, era stato molto chiaro. “Mi viene in mente – aveva detto il Papa – quella frase di San Paolo VI: ‘Preferisco dare la vita prima di cambiare la legge del celibato’. Mi è venuta in mente e voglio dirla, perché è una frase coraggiosa, in un momento più difficile di questo, 1968/1970… Personalmente, penso che il celibato sia un dono per la Chiesa… Io non sono d’accordo di permettere il celibato opzionale, no”. Parole chiare che ora ritornano nella sua esortazione apostolica.

In un successivo articolo “Preti sposati, Papa Francesco non ha mai cambiato idea” di oggi, 11 febbraio 2020 Francesco Antonio Grana scrive:

C’è chi parla di un Pontefice conservatore, finto progressista, retrograda, pauroso, che dopo aver gettato il sasso in avanti ora si tira indietro. Nulla di tutto ciò. Bergoglio non ha mai cambiato idea. Ieri a Buenos Aires e oggi a Roma. È sempre stato il principale nemico della clericalizzazione dei laici, sia in Argentina che sulla cattedra di Pietro. E lo ha spiegato più volte raccontando di preti che ogni tanto andavano da lui, quando era cardinale arcivescovo di Buenos Aires, e gli proponevano di ordinare diacono permanente un laico devoto e molto impegnato in parrocchia. Francesco, da autentico interprete dell’ecclesiologia del Concilio Ecumenico Vaticano II, ha sempre sostenuto l’importanza dei laici cattolici impegnati nella società. E non la loro clericalizzazione.

Pope Francis with U.S. bishops from Arizona, Colorado, New Mexico, Utah and Wyoming during their “ad limina” visits to the Vatican, 10 February 2020 (Photo by Paul Haring/CNS).

U.S. bishops ask pope about Amazon synod, discuss range of issues
Catholic News Service, 10 February 2020

Talking about debates, differences and discernment, Pope Francis told a group of U.S. bishops that people focused on the possibility of ordaining some married men and women deacons for service in the Amazon will be disappointed in his apostolic exhortation. The Holy See will release Querida Amazonia (Beloved Amazonia), the pope’s postsynodal document on 12 February 2020.
The document came up 10 February in the two-and-a-half-hour discussion Pope Francis had with bishops from New Mexico, Arizona, Colorado, Utah and Wyoming, two of the bishops said. The bishops were making their ad limina visits to Rome to report on the status of their dioceses.
As is his normal practice, Francis told the bishops they could talk about whatever issues they wanted to raise, offering him information, asking him questions or even critiquing him, as long as the critique remained in the room.
Archbishop John C. Wester of Santa Fe, New Mexico, told Catholic News Service the pope told the bishops: “I want to hear what you have to say. Criticisms, complaints and questions are welcome. That’s how the Holy Spirit works. The Holy Spirit can’t work if we’re all walking on eggshells and afraid to say anything”.
The clerical sexual abuse crisis, immigration, polarization in society and in the Church, training seminarians, the ministry of bishops and the role of women in the Church were among the topics discussed, several bishops said.
Bishop Oscar A. Solis of Salt Lake City said Francis did not go into detail about Querida Amazonia, but he did give the bishops the impression that the issues of ordaining married men and women deacons for ministry in far-flung communities would still be a matter for future discussion and discernment. “He said he didn’t actually believe in the ordination of married men, but what are you going to do with all those people who are deprived of the Eucharist,” the bishop said. There are communities where a priest arrives only once a year for Mass.
Francis did warn the bishops that many in the media and the general public will be focusing on those two issues – married priests and women deacons – while he wanted to focus on the social, pastoral, ecological and cultural challenges facing the Amazon region.
Wester said, “A lot of the media sometimes will glom on to something because it fits a particular agenda, or it sparks a particular controversy that they know is going to kind of bring a lot of future business”.
The archbishop told CNS that Francis was asked for “a clarification” about the synod. “The pope, very gently and very calmly, said, ‘You know, this point was really not a big point’”, although it did come up, the archbishop said, without saying whether the issue was married priests, women deacons or something else. The gist of the pope’s response, the archbishop continued, was “I don’t even think at this point that it’s something we’re going to move on because I haven’t sensed that the Holy Spirit is at work in that right now”. Summarizing his take on the discussion about the Amazon synod document, Wester told CNS, “It’s what’s not going to be said that people will notice”.
The pope also discussed the sexual abuse crisis and the need for the Church to not only help survivors heal, but to heal itself. “A wound has been opened, and in some cases, reopened” – for example, because of grand jury reports – “but we see that as providential in that Christ can help us now to heal,” Wester said. “You have to open the wound in order for the healing to take place”. (…)

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