Sanremo omaggia san Giovanni Paolo II

Condividi su...

“Ogni forma autentica d’arte è, a suo modo, una via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale, essa costituisce un approccio molto valido all’orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. Ecco perché la pienezza evangelica della verità non poteva non suscitare fin dall’inizio l’interesse degli artisti, sensibili per loro natura a tutte le manifestazioni dell’intima bellezza della realtà”.

Così  scriveva nella ‘lettera agli artisti’ nel 1999 san Giovanni Paolo II: in occasione della 70^ edizione del Festival della Canzone italiana, questa lettera sarà distribuita agli artisti partecipanti alla kermesse canora; mentre giovedì 6 febbraio Fabrizio Venturi, insieme ai giovani Papaboys, canterà sul palco dell’Ariston ‘Caro padre’, canzone scritta nel 2006, spiegandoci la sua genesi:

“Tutto nasce da Pompei, dove ero stato convocato assieme ad altri artisti come Ron, Mietta e Roberto Bignoli. Il primo maggio c’è una grande iniziativa dentro il Santuario di Pompei, e io ero stato chiamato per quell’occasione, nei giorni immediatamente successivi alla morte di papa Giovanni Paolo II.

Fu monsignor Giovanni D’Ercole a farmi presente che era stata indetta la gara mondiale per l’inno ufficiale della Fondazione internazionale Giovanni Paolo II, la cui scadenza era per la fine di quel mese. Prima di venire a conoscenza del concorso, avevo già provato più volte a scrivere una canzone per mio padre che avevo perso pochi anni prima, senza però riuscirci. Non è mai facile scrivere qualcosa di tale profondità e che ti coinvolge così tanto a livello emotivo.

Una notte, però, mi alzai con una figura in testa, quella di mio padre, e anche quella di Giovanni Paolo II. Mi venne in mente la frase ‘Caro padre ti scrivo’ e così mi misi al pianoforte. La canzone venne fuori da sola: da quella prima frase nacque l’intero brano, con parole dettate direttamente dall’anima. Il giorno seguente chiamai il mio team e demmo vita alla registrazione della canzone. Fu poi presentata al Vaticano e finì per essere scelta”.

Perché proprio a Sanremo un ricordo a papa Giovanni Paolo II?

“Credo che sia il posto migliore il Festival di Sanremo 2020, anno del Centenario della sua nascita,  per ricordare con una canzone il Santo Papa Giovanni Paolo II, che “è stato e continua ad essere il padre ideale di tutti gli artisti”.

Durante la kermesse si distribuirà la ‘lettera agli artisti’ del papa santo: dopo le polemiche di questi giorni quale messaggio proponete?

“Durante la kermesse si distribuirà la ‘lettera agli artisti’ del Papa Santo; il messaggio che vorrei diffondere con questo atto è quello di provare ad aprire di più i nostri cuori a Dio, in tutti i linguaggi esistenti in questa terra, nel mio caso con il linguaggio a me più vicino, quello della musica”.

Non è la prima volta che sale sul palco dell’Ariston: ci può raccontare la sensazione che si prova?

“Il palco dell’Ariston ti fa sentire piccolo e vulnerabile perchè è la prova italiana più intensa che un’artista possa affrontare”.

Durante l’omaggio a Giovanni Paolo II, i Papaboys e Fabrizio Venturi hanno deciso di dedicare un ricordo particolare al cantautore cristiano Roberto Bignoli, alla presenza della consorte Paola Maschio: perché lo ricorderete a Sanremo?

“Perchè Roberto era un mio carissimo amico, che più volte mi diceva che il suo sogno era quello di essere presente in qualche modo a Sanremo, bene adesso io ho fatto in maniera di esaudire il suo sogno”

Free Webcam Girls
151.11.48.50