Vanitas vanitatum et omnia vanitas

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La mia giornata è iniziata – come di consueto – in modo meditativo, prima, durante e dopo la colazione… e l’aggiornamento sulle “novità delle novità”.

Mi sono fermato – come spesso succede – su un commento ad un post. Questa volta è toccato ad una reazione ad un articolo di un amico molto mattiniero (bonariamente ironico su “due furbacchioni”), di un’altro amico, che ha scritto di credere, che “le vanità si sopportino vicendevolmente”.

“Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità”
(Ecclesiaste 1,2).

“Prima che si rompa il cordone d’argento
e la lucerna d’oro s’infranga
e si rompa l’anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo
e ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
e lo spirito torni a Dio che lo ha dato.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
e tutto è vanità”
(Ecclesiaste 12, 6-8).

“Vanitas” di Manke Hein (Hendrik Andriessen, Antwerpen 1607 – Antwerpen 1655), olio su telo, 95×116 cm, 1650 circa, Herbert F. Johnson Museum of Art, Cornell University, New York.

Vanità di vanità
di Angelo Branduardi
dall’album Camminando camminando, 2008

Vai cercando qua, vai cercando là,
Ma quando la morte ti coglierà
Che ti resterà delle tue voglie?
Vanità di vanità.

Sei felice, sei, dei piaceri tuoi,
Godendo solo d’argento e d’oro,
Alla fine che ti resterà?
Vanità di vanità.

Vai cercando qua, vai cercando là,
Seguendo sempre felicità,
Sano, allegro e senza affanni…
Vanità di vanità.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
Non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
Vivete con gioia e semplicità,
State buoni se potete…
Tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
Lodate il Signore con umiltà,
A lui date tutto l’amore,
Nulla più vi mancherà.

Se ora guardi allo specchio il tuo volto sereno
Non immagini certo quel che un giorno sarà della tua vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
Vivete con gioia e semplicità,
State buoni se potete…
Tutto il resto è vanità.

Tutto vanità, solo vanità,
Lodate il Signore con umiltà,
A lui date tutto l’amore,
Nulla più vi mancherà.

Foto di copertina: “Vanitas – Natura morta con mazzo di fiore e teschio” di Adriaen van Utrecht (Antwerpen 1599 Antwerpen 1653), 1642 circa, olio su tela, 67×86 cm, Collezione privata.

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