Casa Rut a Caserta. Per le donne vittime dello sfruttamento della prostituzione

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Oggi ho voluto iniziare la mia giornata su questo “Blog dell’Editore”, ospitando un contributo della Dott.ssa Giovanna Passariello – Presidente del Comitato di volontariato “Ad Astra” (con cui il 21 gennaio 2020 ho visitato il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Università degli Studi di Campania “Luigi Vanvitelli” a Napoli) – pubblicato stamattina su sito “Mediavox Magazine-La cultura da condividere”.
Si tratta di un tema molte forte, a cui Korazym.org in passato ha dedicato già attenzione.
Ci ritorneremo in futuro, di sicuro.

Casa Rut
A Caserta, la casa per le donne vittime dello sfruttamento della prostituzione
di Giovanna Passariello [*]
Mediavox Magazine, 24 gennaio 2020

“Cara sorella, c’è qualcuno che pensa a TE con Amore!”
Casa Rut, una casa nata da un fiore.
Un cortile con un appartamento sul cui balcone è appesa la bandiera della Pace. Ancora prima che Suor Agnese mi rispondesse al citofono, avevo capito che quella era Casa Rut.
L’emozione e la timidezza iniziale sono subito svanite nella calda tazza di caffè preparata dalla silenziosa e tenera Suor Flora.
Ci siamo accomodati un ampia stanza con un lungo tavolo, tutto arredato in maniera semplice, ma con calore .
Al muro erano appesi dei tessuti ricamati con motivi africani, regnava pace. A Casa Rut, le attivissime suore non si fermano mai, non hanno tempo di fermarsi. Devono essere pronte in qualsiasi momento a dare rifugio a donne vittime della prostituzione che hanno deciso di denunciare i loro sfruttatori: loro sono pronte ad ACCOGLIERE.
Come suona bene questa parola: accoglienza! Eppure c’è ancora molta ignoranza sul tema della tratta delle schiave del sesso e, soprattutto, non si è pronti (o, peggio, non c’è volontà di comprendere) ad accertare la preoccupante portata del problema.
Peggio del peccato c’è l’indifferenza e noi tutti non possiamo girarci dall’altra parte per non vedere lo sfruttamento delle bambine e delle donne sulle nostre strade.
Anche Papa Francesco ha incontrato una delegazione di Casa Rut per affrontare il problema.
Suor Assunta ci spiega come è nata Casa Rut: “Nasce come risposta, verso la fine degli anni ’90, ad una sfida della Chiesa che ci chiedeva di far fronte alle nuove povertà. Noi sorelle abbiamo pensato a quali povertà potevamo aiutare… Parlando con la Caritas abbiamo saputo che in questo territorio c’era molta immigrazione; siamo state ricevute dall’allora vescovo Raffaele Nogaro che rimase contento della nostra proposta. Partimmo con questo progetto di casa di accoglienza con due suore per una prova, la Caritas ci diede un appartamentino.
Piano piano, nel 1995, si è costituita questa presenza sul territorio. Casa Rut è nata qualche anno dopo quando l’8 Marzo del 1997, nel Vialone Carlo III, con un cesto di primule, no di mimose, ma primule, avevano scritto in tre lingue ‘Cara sorella, c’è qualcuno che pensa a TE con Amore!’. Avvicinare queste ragazze non fu facile allora e non lo è nemmeno adesso, la paura è tanta. Ma poi loro stesse hanno chiesto che le suore ritornassero ripetutamente. C’è stato un momento in cui una prima ragazza ha chiesto di salire in macchina e venir via, dopo di Lei altre ed altre ancora. Da lì è partita Casa Rut. Casa Rut è partita da un fiore e da tanto Amore verso queste ragazze. Dopo 24 anni abbiamo accolto quasi 700 ragazze e sono nati 80 bambini. Molte cose fatte in silenzio, un silenzio che fa rumore perché, oltre a Casa Rut, abbiamo anche la Coperativa ‘New Hope’ per dare uno sbocco lavorativo a queste ragazze”.

A tal riguardo, nell’aria c’è un Progetto nuovo che presto arriverà in Casa Rut, grazie ad una sinergia di Associazioni di volontariato ed Istituzioni locali, ma non possiamo ancora parlarne dettagliatamente, possiamo solo dire che sarà un altro piccolo contributo per consentire a queste giovani donne di ritrovare la loro dignità attraverso il lavoro, perché solo il lavoro regala indipendenza e libertà.
Quindi rivolgiamo a Suor Agnese una domanda che funge da consiglio per noi volontari spesso impreparati ad approcciare Donne con un vissuto pesante alle spalle, donne diffidenti per paura: come si può conquistare la fiducia di queste ragazze?
Suor Agnese risponde così: “Ci vuole tempo, pazienza ed uno sguardo d’amore. Guardare chi hai di fronte non come un ‘fenomeno’, ma come ‘persona’. Ognuno di noi ha un bagaglio di esperienze anche non belle ma non bisogna scoraggiarsi se all’inizio queste ragazze appaiono silenziose o diffidente; il volontario arriva con la sua idea di salvare il mondo e poi si scontra con una realtà piú dura delle aspettative e tende a scoraggiarsi. Bisogna perseverare”.
Suor Assunta ci presenta Rachel di 35 anni, ospite in Casa Rut in attesa di regolarizzare la sua posizione.
Rachel sogna di diventare estetista e non facciamo fatica a crederle visto la cura che mostra per le sue mani e le treccioline ai suoi capelli. Toccandole le mani sento che trema, è emozionata, forse a tratti confusa, quindi la tranquillizzo spiegandole che siamo lì per dirle che apprezziamo molto il suo coraggio e che sarà un esempio per tante donne che si trovano in scomode e pericolose situazioni.
Allora Rachel si asciuga gli occhi e riesce a dire: “Io in casa Rut ho trovato Casa, perché una casa è dove trovi una famiglia, queste erano le cose che mi mancavano. Ora sogno di diventare estetista e di farmi una famiglia tutta mia”.
Ti auguriamo di realizzare il tuo sogno Rachel, non smettere mai di sognare ma trova in quel sogno la forza di costruire di nuovo la tua vita; continua a migliorarti, a studiare l’italiano, a formarti per diventare un’estetista esperta e vedrai che la costanza e la perseveranza, accompagnate dalla Provvidenza (che in Casa Rut non manca), arriverai alla tua meta.
Il pomeriggio è volato e prima di salutarci Suor Agnese ci mostra Casa Rut.
Il nostro saluto diventa un arrivederci e qualcosa mi dice…. molto presto torneremo!

[*] Giovanna Passariello è laureata in Lettere – Indirizzo Moderno presso l’Università ‘Federico II’ di Napoli, responsabile sales e marketing presso una importante azienda metalmeccanica, da maggio 2018 Giornalista Pubblicista e collabora con “Mediavox Magazine”. Dal settembre 2016, è Presidente del Comitato di volontariato “Ad Astra” occupandosi dell’organizzazione di eventi culturali come mostre, convegni e conferenze, tra i quali: in tema di prevenzione dei tumori, la mostra fotografica “Scars of life” presso l’Ospedale “Cardarelli” di Napoli (marzo 2018) e presso il Consiglio Regionale della Campania (maggio 2018); il convegno “Cyberbullismo e bullismo – azioni di prevenzione e contrasto”, il convegno “Idee e strategie per abbattere la dispersione scolastica” presso il Comando Aereoporto Militare di Napoli “Ugo Niutta”.

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