“Acies ordinata”. Manifestazione con la preghiera silenziosa a München. Tra i partecipanti Arciv. Carlo Maria Viganò
“Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo” (2Cor 12,7-9).
Ieri, 18 gennaio 2020, Festa della Cattedra di San Pietro a Roma, oltre cento cattolici, provenienti da tutto il mondo – tedeschi, italiani, americani, austriaci, brasiliani, canadesi, cileni, estoni, francesi e inglesi – hanno preso parte alla manifestazione “Acies ordinata” a München – riferisce Corrispondenza Romana -, che si sono ordinatamente schierati, secondo il modello precedenti delle precedenti manifestazioni svoltesi a Roma il 19 febbraio e il 29 settembre 2019, recitando il rosario, in silenzio, per lo spazio di un’ora, dalle ore 14.00 alle 15.00, nella centrale Odeonsplatz, davanti alla Theatinerkirche e alla Feldernhalle, la loggia costruita nel XIX secolo per celebrare gli eroi cattolici della Baviera. La grande piazza, era delimitata ai suoi angoli da quattro stendardi riproducenti i simboli degli Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. La manifestazione si è conclusa con il canto collettivo del Credo, in cui, per esprimere il loro amore alla Chiesa, i partecipanti hanno alzato il tono della voce al canto delle parole Et unam Sanctam Catholicam Ecclesiam.
È stata, in Germania, la prima manifestazione pubblica di cattolici contro la Conferenza Episcopale Tedesca, presieduta dal 12 marzo 2014 dal Cardinale Reinhard Marx, dal 30 novembre 2007 è Arcivescovo di München und Freising e dal 13 aprile 2013 membro del Consiglio dei cardinali, chiamati a consigliare Papa Francesco nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana.
Con “Acies ordinata” i partecipanti hanno chiesto chiarezza a Papa Francesco che non ignora le posizioni dei vescovi tedeschi né il loro obiettivo, che è quello di estendere alla Chiesa universale le decisioni vincolanti del loro sinodo permanente e ai vescovi tedeschi chiedono di essere coerenti nel seguire il percorso sinodale fino al suo logico traguardo, che è la costituzione di una nuova chiesa dal volto germanico-amazzonico, separata dalla Chiesa cattolica, apostolica, romana.
“Acies ordinata” è un titolo tradizionalmente attribuito alla Madonna per raffigurarla come un esercito schierato a battaglia in maniera combattiva e ordinata. In un comunicato stampa gli organizzatori hanno affermato: “Siamo laici, provenienti da tutto il mondo, perché ciò che è in gioco è il futuro non solo della Chiesa tedesca, ma della Chiesa universale. È l’ora della chiarezza e della coerenza e chiediamo la fine delle dissimulazioni e degli inganni. Lo chiediamo, con il rosario in mano, in una città in cui, nel 1609, fu stipulata, in difesa della fede, una santa Lega tra gli Stati tedeschi cattolici. L’8 novembre 1620, 400 anni fa, nella battaglia della Montagna Bianca, le forze unite del Sacro Romano Impero e della Lega cattolica, guidata dal duca Massimiliano di Baviera, costituirono un’Acies ordinata che, al grido di ‘Santa Maria’, combatté e vinse l’esercito nemico. Costituiamo anche noi un’Acies ordinata e chiediamo alla Regina degli Angeli e dei santi, in particolare a san Gaetano di Thiene, davanti alla cui chiesa siamo riuniti, di assisterci nella nostra pacifica difesa della fede e della civiltà cristiana”.
Tra i sacerdoti che accompagnavano la manifestazione con la preghiera conclusasi con il canto corale del Credo, ai lati della piazza, era presente anche l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, giunto a Monaco in incognito per sostenere con la sua presenza i partecipanti.
Successivamente si è svolta una Conferenza Stampa presso la Literaturhaus nella centralissima Odeonplatz, alla quale sono intervenuti: il giovane austriaco che ha buttato nel Tevere l’idolo Pachamama, Alexander Tschugguel (La Chiesa come una ONG!); la giornalista francese, Jeanne Smits (Perché non accettiamo il rivoluzionamento del ruolo della donna nella Chiesa); il Direttore di LifeSiteNews, John-Henry Westen (Le sue mani grondano sangue); il membro dell’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà, José Antonio Ureta (Le cinque imposture pseudo-sinodali del “cammino” tedesco); il Direttore di Remnant, Michael J. Matt (Un Percorso Sinodale verso l’Olocausto Spirituale); lo storico della Chiesa e scrittore, Presidente della Fondazione Lepanto, direttore della rivista Radici Cristiane e dell’agenzia di informazione Corrispondenza Romana, Roberto de Mattei (Appello ai cattolici tedeschi contro la Kirchensteuer). Gli interventi potrete trovare per esteso, con delle note biografiche degli intervenuti e una galleria biografica dell’”Acies ordinata”, sul sito Cooperatores Veritatis.
Interventi molto forti, che chiamano in causa il Cardinale Marx. John-Henry Weston conclude suo intervento con: “Cardinale Marx, ascolti ora le parole di Cristo: si penta e creda nel Vangelo! Il vero Vangelo. Fino a quando lei non si pentirà, noi esorteremo i Cattolici ad evitarla e ad ignorare i suoi insegnamenti. Lutero usò parole orribili per descrivere erroneamente l’epistola di San Giacomo definendola “non degna di un apostolo”, ma quelle parole con tutto il loro orrore descrivono perfettamente le sue azioni. Si penta e creda nel Vangelo (Marco 1:15)”.
Il Professore Roberto de Mattei ha lanciato un appello ai cattolici tedeschi affinché si oppongano alla Kirchensteuer, la tassa sulle religioni e principale fonte di finanziamento della Conferenza episcopale tedesca: “Rivolgo un appello ai cattolici tedeschi, perché cessino di pagare la cosiddetta Kirchensteuer, il prelievo di una quota di reddito, a seconda della propria appartenenza religiosa. E’ inammissibile che l’unica possibilità di sottrarsi a questo prelievo forzato sia una dichiarazione obbligata di abbandono della Chiesa (Kirchenaustritt) a cui segue automaticamente una scomunica de facto. La Conferenza Episcopale Tedesca ha decretato infatti che coloro che sottoscrivono la Kirchenaustritt non possono più confessarsi, fare la comunione o la cresima e, al momento della morte, non potranno ricevere un funerale cattolico. Senza pronunciare esplicitamente la parola scomunica, la Conferenza episcopale tedesca colpisce coloro che escono dalla Chiesa per ragioni fiscali con l’esclusione dalla vita sacramentale, che costituisce l’essenza della scomunica (can. 1331 § 1). Essi possono essere riammessi ai sacramenti solo dopo aver ritirato la loro dichiarazione ed essersi impegnati a far fronte ai loro obblighi finanziari. (…) Comprendiamo il doloroso problema di coscienza. Tuttavia, pagare la Kirchensteuer significa cooperare direttamente a quel processo di secolarizzazione della Chiesa in Germania e nel mondo che i vescovi tedeschi promuovono sul piano ideologico e sostengono sul piano finanziario. Pagare la Kirchensteuer significa, in questo momento, sostenere il Synodalen Weg. Per questo, il rifiuto di finanziare la Conferenza Episcopale tedesca non significa voltare le spalle alla Chiesa e tantomeno abbandonare la fede cattolica, ma anzi difenderla. E’ il bene, non solo della Chiesa in Germania, ma della Chiesa universale, che ci spinge a rivolgere un appello ai cattolici tedeschi: cessate di pagare la Kirchensteuer! Deponiamo questo appello ai piedi di Maria, Patrona Bavariae, protettrice invincibile della Germania e Madre della Chiesa”.