A Tolentino nasce ‘Mappi16’ per generare comunità post sisma

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A Tolentino, alcuni anni fa, è nata ‘Fabrica City – la città del fare’ dall’idea di mettere in rete persone, enti ed associazioni, che trasforma gli spazi in luoghi, e dove le relazioni acquisiscono un primato. Quindi propone una serie di attività per rigenerare la comunità colpita dal sisma attraverso nuovi percorsi di sviluppo locale, la valorizzazione delle tradizioni culturali del territorio e la promozione di modelli di sviluppo sostenibili.

Quindi all’interno di ‘Fabrica city’, è nata un’esperienza formativa aperta alla cittadinanza. Da questa esperienza si è generato un gruppo informale di cittadini attivi desiderosi di iniziare un’esperienza di partecipazione e di coinvolgimento della città di Tolentino e del territorio. Attraverso l’attivazione e la collaborazione dei vari attori della comunità locale (cittadini singoli, gruppi sociali, organizzazioni, amministratori, tecnici, imprenditori, esercenti, ecc..) si stanno realizzando momenti di incontro e confronto partendo da criticità, ostacoli e questioni da superare; risorse, opportunità e punti di forza.

Per il direttore del patronato Acli Marche, Fabio Corradini, il progetto ‘Mappi16’ ridà fiducia ad una visione di comunità: “Ha senso pensare ad una ri-generazione urbana  e della comunità partecipativa all’insegna della sostenibilità e della qualità della vita che, partendo dal basso  e grazie al coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni del Terzo Settore, siano in grado di orientare le politiche pubbliche per migliorare l’efficacia degli interventi che si andranno a progettare ed a realizzare”.

Quindi ‘Mappi16’ è una piattaforma che nasce per stimolare i cittadini a guardare la propria città fuori dalle immagini stereotipate, a raccontarla attraverso l’esperienza quotidiana e a riappropriarsi delle sue risorse materiali e immateriali. Attraverso l’applicazione tutti i  cittadini potranno condividere e creare documenti a supporto delle riflessioni progettuali nelle tappe di incontri aperti.

Oltre alla possibilità di mappare e condividere i propri ‘documenti’, è stata predisposta un’indagine per raccogliere informazioni sul senso di appartenenza locale, sulla concezione di responsabilità collettiva e proposte per lo sviluppo del territorio.

Al coordinatore degli ambiti sociali XVI, XVII e XVIII della provincia di Macerata, Valerio Valeriani, ho chiesto di spiegare cosa è Mappi16: “Questo  è uno strumento che ha l’obiettivo di stimolare la cittadinanza attiva. Quindi far sì che persone ed associazioni possano mostrare l’attaccamento per la storia di questi luoghi valorizzandoli; caricandoli semplicemente sulla mappa (foto, pensiero, documento…) nella quale si motiva l’importanza del luogo, promuovendolo semplicemente oppure rigenerandolo (cioè in abbandono e si propone una ristrutturazione dal basso).

Mappi è una semplice app con contenuti molto facili, che consente di geolocalizzare una struttura importante per la popolazione del territorio. Naturalmente vengono valutati accuratamente i contenuti inseriti, affinché non ci siano provocazioni gratuite.

Quindi è uno strumento che permette una riflessione che ha come obiettivo che le persone del territorio siano protagoniste del territorio in cui si vive, sapendo che siamo dentro un continuo cambiamento, che non è possibile ostacolare, ma è possibile ‘gestire’ dentro un’appartenenza che possa valorizzare la storia e le proprie ‘radici’; altrimenti ci sentiremo tutti spaesati”.

In quale modo l’ambito sociale può intervenire nel territorio?

“L’ambito sociale sta in questo progetto per due motivi, perché come propria mission è  interessato a promuovere il benessere delle persone, stimolando la partecipazione delle stesse alla costruzione del loro futuro, in quanto il benessere non è solamente una risposta al disagio, ma anche migliorare i luoghi dove si vive, i servizi di trasporto, gli orari di lavoro, il tempo libero…

L’ambito sociale ha partecipato al progetto fin dall’inizio, stimolando il riutilizzo del locale ‘scarico merci’ della stazione ferroviaria della città, insieme al Centro Servizi del Volontariato; ha partecipato ad un progetto delle politiche giovanile per la ‘creazione’ dell’app.

Quindi l’Ambito Sociale sta nel territorio non solo con servizi tradizionali, ma anche con iniziative di questo tipo, che sono iniziative di proposta e di stimolo di cambiamento, ma soprattutto di ascolto delle persone, perché lo scopo principale è quello in cui le persone possono fare proposte ed anche impegnarsi nella realizzazione”. 

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