Mons. Gallagher sottolinea l’importanza dell’Europa per i diritti

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Marija Pejčinović Burić, Segretario generale del Consiglio d’Europa, nella scorsa settimana ha incontrato mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, in occasione della celebrazione del 50° anniversario dello status di osservatore della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, congratulandosi dell’impegno della Santa Sede a favore dell’Organizzazione e della cooperazione, fondata sui valori comuni, nel campo del patrimonio culturale e in molti altri settori, durante la sessione di apertura di un colloquio, ‘Costruire insieme l’Europa’, svoltasi all’Università di Strasburgo.

Nell’intervento sulla visione di Europa mons. Gallagher ha ricordato anche l’anniversario della Convenzione dei diritti dell’uomo: “L’anno 2020 ci rimanda anche al settantesimo anniversario della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che fu adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, il 4 novembre 1950, e che costituisce una vera pietra d’angolo per la protezione delle persone da ogni violazione dei diritti umani. Al pari della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, questa Convenzione Europea è all’origine dei successivi strumenti internazionali e regionali, ognuno dei quali ha declinato aspetti singolari relativi ai diritti umani. Si è così forgiata, nel corso degli anni, una certa identità europea basata su valori condivisi che trascendono le diversità culturali”.

Secondo il segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede non esiste una visione dell’Europa: “Se oggi vogliamo offrire una visione dell’Europa, mi sembra giusto cominciare affermando che non esiste ancora una percezione unica dell’Europa, neppure dal punto di vista del progetto da realizzare. Ogni Nazione ha una sua propria visione dell’Europa. E sono molte, all’interno di ogni paese, le immagini che ci si fa dell’Europa o che si vorrebbe già poter considerare come facenti parte integrante della storia”.

Per la Santa Sede la dignità umana è fondamentale: “I diritti umani e la dignità umana costituiscono uno dei temi che riveste la massima importanza per la Santa Sede. E’ anche uno degli ambiti principali dell’attività del Consiglio d’Europa… I diritti umani costituiscono un elemento essenziale per la maggior parte delle comunità umane e dei popoli, al punto da essere chiaramente affermati in ogni ordinamento giuridico interno, al fine di orientare verso il bene e la giustizia le relazioni non solo tra le persone, ma anche tra le persone e gli Stati, e tra gli Stati stessi.

I diritti umani costituiscono, a nostro parere, un patrimonio fondamentale di cui ogni persona è dotata. Un’analisi semantica dell’espressione ci fa comprendere che si tratta di diritti connessi alla natura stessa della persona umana e che ogni individuo ne è titolare, in virtù della sua natura umana, a prescindere dalla razza, l’etnia, il sesso, l’opinione, la nazionalità o la religione”.

Ha sottolineato l’importanza della dignità della persona nell’insegnamento della Chiesa: “L’insegnamento della Chiesa sulla questione dei diritti umani e della dignità della persona umana si è sviluppato in modo significativo dall’inizio dello scorso secolo. Lo testimoniano gli interventi numerosi e circostanziati della Santa Sede durante i suoi cinquant’anni di presenza nel Consiglio d’Europa!..

Il principio cardine a partire dal quale la riflessione dottrinale si è approfondita è incentrato sull’origine della persona umana creata a immagine di Dio e salvata da Cristo. E’ proprio per proteggere l’uomo nella sua inviolabile dignità che la Chiesa cattolica si è erta ad ardente difensore dei diritti dell’uomo. La Chiesa è in effetti capace di offrire una visione armoniosa nella quale i diritti sono controbilanciati da relativi doveri”.

 Ha quindi sottolineato l’importanza del ‘patto educativo’: “Il tema dell’educazione è al centro delle preoccupazioni pastorali del Santo Padre, al punto che lui stesso ha deciso di organizzare un incontro mondiale a Roma, il 14 marzo prossimo, per ‘ricostruire il patto educativo globale’… Questa proposta del Papa si rivolge a tutti coloro che, a diverso titolo, operano nel campo dell’educazione, a tutti i livelli disciplinari e di ricerca, e che si sforzano con coraggio di mettere la persona al centro”.

Ricordando il Documento sulla Fratellanza ha chiesto un’attenzione particolare nella strumentalizzazione della religione: “E’ dunque necessario essere sempre attenti a questi tentativi di utilizzare la religione come un pensiero ideologico unico. Ne conseguirebbe facilmente una strumentalizzazione della religione stessa. Basti pensare al triste flagello del terrorismo promosso ‘in nome di Dio’, che porta tanta distruzione, massacri e vittime innocenti. Un simile messaggio è letteralmente l’opposto di quello che le religioni (tutte le religioni in quanto tali) propongono. Papa Francesco ha più volte ribadito che uccidere in nome di Dio è la menzogna più grande che l’uomo possa proferire…

Il Documento esorta alla fratellanza universale, ma anche all’adesione a un impegno comune, affinché sia messo in atto ogni mezzo possibile per promuovere, a tutti i livelli, la cultura dell’incontro, del dialogo, della pace e del rispetto. Ad Abu Dhabi è stato così compiuto un passo importante, ma il cammino da percorrere resta ancora lungo”.

Ha chiesto ai politici europei di acquisire la ‘saggezza di Salomone’: “E’ questa la via fondamentale per costruire la pace alla quale il mondo aspira oggi più che mai, e che deve figurare tra gli obiettivi principali di ogni autorità politica… Per ricostruire insieme l’Europa, abbiamo bisogno di unità. Occorre riscoprire l’unità che è alla base stessa della vita della persona umana. L’unità tra la persona umana e l’etica, tra la persona umana e la politica, tra la persona umana e il lavoro, tra la persona umana e ogni altra attività che svolge sotto il sole.

Spesso trascuriamo il fatto che la persona umana è al tempo stesso anima, spirito e corpo. Come il corpo vive e si evolve, lo stesso vale per lo spirito e l’attività dell’anima. La persona umana oggi, in questa Europa, ma anche, più in generale, in questo mondo, è chiamata a riflettere la bellezza di questa evoluzione unitaria”.

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