Papa Francesco: adorare è cambiare vita

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‘Il #Vangelodioggi ci insegna che l’uomo, quando non adora Dio, è portato ad adorare il suo io. E’ un rischio serio: servirci di Dio anziché servire Dio’: il tweet di papa Francesco ha scandito la giornata odierna della manifestazione di Dio.

Infatti nell’Angelus il papa sottolinea che i magi ebbero il coraggio di fidarsi di Dio: “Ma quell’incontro con il Bambino li ha cambiati. L’ incontro con Gesù non trattiene i Magi, anzi, infonde in loro una nuova spinta per ritornare al loro paese, per raccontare ciò che hanno visto e la gioia che hanno provato. In questo c’è una dimostrazione dello stile di Dio, del suo modo di manifestarsi nella storia.

L’esperienza di Dio non ci blocca, ma ci libera; non ci imprigiona, ma ci rimette in cammino, ci riconsegna ai luoghi consueti della nostra esistenza… Ogni esperienza di incontro con Gesù ci induce ad intraprendere vie diverse, perché da Lui proviene una forza buona che risana il cuore e ci distacca dal male”.

Ed ha sottolineato la loro volontà di ‘cambiare via’: “Questo indica che siamo noi a dover cambiare, a trasformare il nostro modo di vivere pur nell’ambiente di sempre, a modificare i criteri di giudizio sulla realtà che ci circonda… Il vero Dio non ci trattiene né si lascia trattenere da noi: ci apre vie di novità e di libertà, perché Lui è Padre che è sempre con noi per farci crescere. Se tu incontri Gesù, se tu hai un incontro spirituale con Gesù, ricordati: devi tornare agli stessi luoghi di sempre, ma per un’altra via, con un altro stile”.

Mentre nell’omelia della celebrazione eucaristica nella basilica di san Pietro ha sottolineato il significato di adorazione, analizzando i personaggi del Vangelo: “C’è anzitutto il re Erode, che utilizza il verbo adorare, ma in modo ingannevole… In realtà, Erode adorava solo sé stesso e perciò voleva liberarsi del Bambino con la menzogna”.

Il papa ha messo in evidenza il rischio di un’adorazione di sé stessi: “L’uomo, quando non adora Dio, è portato ad adorare il suo io. E anche la vita cristiana, senza adorare il Signore, può diventare un modo educato per approvare sé stessi e la propria bravura: cristiani che non sanno adorare, che non sanno pregare adorando. E’ un rischio serio: servirci di Dio anziché servire Dio”.

Poi ci sono gli scribi ed i sacerdoti: “Conoscono le profezie, le citano esattamente. Sanno dove andare, ma non vanno. Anche da questo possiamo trarre un insegnamento. Nella vita cristiana non basta sapere: senza uscire da sé stessi, senza incontrare, senza adorare non si conosce Dio. La teologia e l’efficienza pastorale servono a poco o nulla se non si piegano le ginocchia; se non si fa come i Magi, che non furono solo sapienti organizzatori di un viaggio, ma camminarono e adorarono”.

L’adorazione è un rapporto con Dio: “Quando si adora ci si rende conto che la fede non si riduce a un insieme di belle dottrine, ma è il rapporto con una Persona viva da amare. E’ stando faccia a faccia con Gesù che ne conosciamo il volto. Adorando, scopriamo che la vita cristiana è una storia d’amore con Dio, dove non bastano le buone idee, ma bisogna mettere Lui al primo posto, come fa un innamorato con la persona che ama. Così deve essere la Chiesa, un’adoratrice innamorata di Gesù suo sposo”.

L’adorazione è un incontro con Gesù: “E’ scoprire che la gioia e la pace crescono con la lode e il rendimento di grazie. Quando adoriamo permettiamo a Gesù di guarirci e cambiarci. Adorando diamo al Signore la possibilità di trasformarci col suo amore, di illuminare le nostre oscurità, di darci forza nella debolezza e coraggio nelle prove”.

L’adorazione è essenziale nella vita cristiana: “Adorare è andare all’essenziale: è la via per disintossicarsi da tante cose inutili, da dipendenze che anestetizzano il cuore e intontiscono la mente. Adorando, infatti, si impara a rifiutare quello che non va adorato: il dio denaro, il dio consumo, il dio piacere, il dio successo, il nostro io eretto a dio. Adorare è farsi piccoli al cospetto dell’Altissimo, per scoprire davanti a Lui che la grandezza della vita non consiste nell’avere, ma nell’amare”.

Infine adorare cambia la vita: “Adorare è un gesto d’amore che cambia la vita. E’ fare come i Magi: è portare al Signore l’oro, per dirgli che niente è più prezioso di Lui; è offrirgli l’incenso, per dirgli che solo con Lui la nostra vita si eleva verso l’alto; è presentargli la mirra, con cui si ungevano i corpi feriti e straziati, per promettere a Gesù di soccorrere il nostro prossimo emarginato e sofferente, perché lì c’è Lui”.

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