Liberare la Dottrina Sociale dalle catene. Nel nome di Van Thuan

Condividi su...

Liberare la Dottrina Sociale dalle catene. Come fece il cardinale Van Thuan, che, imprigionato, visse il Vangelo fino in fondo. Come hanno fatto e fanno tanti testimoni e martiri cristiani. E come si deve fare anche oggi. Lo racconta l’Osservatorio Cardinal Van Thuan per la Dottrina Sociale della Chiesa, nel Terzo Rapporto sulla Dottrina Sociale nel mondo. Un rapporto in cui ripercorre il magistero di Benedetto XVI, individua le catene esterne e interne alla Dottrina Sociale, e lancia una sfida al mondo: superare il secolarismo, e andare a liberare la Dottrina Sociale, incatenata e aggredita da catene esterne alla Chiesa, ma anche da catene interne alla Chiesa stessa. Dagli attacchi laicisti e dall’ignoranza dei fedeli.

 

François Xavien Nguyen Van Thuan in catene ci è stato davvero, e per tanti anni. Proveniente da una famiglia che poteva annoverare numerosi martiri (nel 1885 tutti gli abitanti del villaggio di sua madre furono bruciati nella chiesa parrocchiale, eccetto suo nonno, che in quel tempo studiava in Malesia. I suoi antenati paterni sono stati vittime di molte persecuzioni, tra il 1698 al 1885. Il suo bisnonno paterno, insieme con gli altri familiari, era stato forzatamente assegnato ad una famiglia non cristiana in modo che perdesse la fede), imprigionato dal regime comunista vietnamita nel 1975 dopo la sua nomina ad arcivescovo, fu liberato solo nel 1988. Ma dentro la prigionia ha raccontato la fede cristiana con una dedizione ed un amore tale che colpì persino i suoi carcerieri. Senza Bibbia, raccolse su tutti i pezzi di carta che riusciva a trovare 300 massime del Vangelo, e da lì traeva conforto. Una volta gli portarono un pesce avvolto nell’Osservatore Romano, che in Vietnam veniva appunto venduta come carta: lo ripulì, lo mise ad asciugare al sole e lo appese. Fu un simbolo della sua vicinanza con Roma. La Dottrina Sociale della Chiesa nasce a partire da questa fede, da questo amore per Gesù e il Vangelo, anche da questa testimonianza estrema – che però in molti luoghi del mondo purtroppo è routine.

Prima il Vangelo, il Magistero dei Papi, l’esempio della vita. E poi, l’applicazione teorica e pratica di questa vita. Applicazione che delle parole chiave: persona umana, bene comune, destinazione universale dei beni, solidarietà, sussidiarietà. Applicazione che ha una parola che le riassume tutte quante: carità. Applicazione che viene raccontata, spiegata, teorizzata nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, la cui stesura è cominciata proprio quando presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace è diventato il cardinal Van Thuan. Come van Thuan era prigioniero, così la Dottrina Sociale è prigioniera. Va liberata dalle catene.

Ma quali sono i fattori che tengono incatenata la Dottrina Sociale della Chiesa? Ci sono catene esterne – si legge nel rapporto – come “l’aggressiva cultura laicista che con grande violenza anche in questo hanno si è mobilitata per secolarizzare la società non solo dalla religione ma dall’etica e perfino dal buon senso comune; sono le forze che a livello internazionale stanno programmando un brutale e continuo attacco alla vita e alla famiglia, operando con grandi mezzi perché tutti i Paesi assumano leggi che favoriscano l’aborto e distruggano la famiglia; sono le agenzie culturali che impongono un pensiero unico sui temi della libertà individuale, delle relazioni tra i sessi, della visione della procreazione; sono i grandi interessi economici e la scarsa sensibilità cristiana ed etica nella gestione dell’impresa e della finanza che mantengono situazioni di povertà e di sofferenza”. E poi, ci sono le catene interne, come “la disattenzione nei confronti del magistero del Papa che spesso, con colpevole trascuratezza, viene inteso solo come una possibilità tra le altre”; e anche  “il non applicare alla Dottrina sociale della Chiesa il criterio ermeneutico suggerito da Benedetto XVI a proposito del Concilio e quindi continuare a parlare di due Dottrine sociali, una preconciliare ed una postconciliare, impedendo così ai fedeli di attingere ad una Dottrina sociale della Chiesa vista nella sua totalità e pienamente inserita nella tradizione”.

Il rapporto, diviso in due sezioni – una dedicata al Magistero di Benedetto XVI, l’altra a diversi casi specifici, e tra gli altri una relazione sulla recezione della Caritas in veritate negli Stati Uniti – si riferisce all’anno 2010. Al martirio di Van Thuan accosta quello di Jerzy Popiuleszko, martire del comunismo. E racconta molte altre testimonianze, molti altri martiri, che hanno rotto le catene che trattengono la Dottrina Sociale della Chiesa. Ma il testimone non deve vivere solo esperienze eccezionali. Testimone è anche chi “si oppone alle divinità e ai signori di questo mondo” – è una definizione di Benedetto XVI – nella piccola dimensione della vita quotidiana.

Come la Dottrina Sociale sia accolta, disattesa, persino contrastata in varie regioni del mondo è spiegato nella seconda sezione del rapporto, che elenca le questioni in gioco. Tra queste, il lavoro delle agenzie Onu, il cambio di dizionario che sta forgiando il mondo in maniera nascosta. Di un cambio di dizionario all’Onu ne ha parlato più volte anche Silvano Maria Tomasi, Osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. Il quale di recente ha chiesto di difendere l’universalità dei Diritti Umani, che “già prevedono e provvedono che non ci sia discriminazione, per cui arrivare a proporre eventualmente dei diritti particolari va ad indebolire questo principio dell’universalità dei diritti come è stata finora intesa”.

Concludono i curatori nell’introduzione al Rapporto: “Secondo noi la caratteristica del 2010 è stata di aver individuato l’urgenza della testimonianza, della santità e del martirio della Dottrina Sociale della Chiesa. L’indicazione per il futuro è non separare mai i diversi aspetti della Dottrina Sociale della Chiesa, ma di tenerli tutti incollati sempre nella autentica vita cristiana della Chiesa. Testimonianza, santità e martirio ci ricordano questa necessità, senza la quale la Dottrina Sociale della Chiesa cede alla feroce secolarizzazione in atto e perde di vista il primato di Dio”.

Free Webcam Girls
151.11.48.50