Fabio Bortolotti racconta i tradimenti dei principi democratici

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“E’ora e tempo di mettere la parola fine alle prodizioni di sistema, alle inutili chiacchiere, è ora e tempo che l’Italia talloni le impostazioni e le tecniche dei Paesi europei più avanzati. In breve, è ora tempo di chiudere con le reiterate prodizioni politiche che illudono i cittadini e creano solo decadimento morale e sociale…

Un caposaldo fondamentale della democrazia rappresentativa è il principio di maggioranza, adottato nelle assemblee parlamentari e nei vari collegi istituzionali per l’assunzione di decisioni e per l’adozione di provvedimenti amministrativi. Tale principio implica l’osservanza delle regole fissate dalle leggi e dai regolamenti per garantire il corretto funzionamento dei vari organi istituzionali”.

In tal modo inizia l’ultimo libro, ‘Proditio’, del giurista Fabio Bortolotti (www.fabiobortolotti.it), che ha svolto importanti incarichi nelle pubbliche istituzioni, come quello di Difensore civico del Trentino, ed ha curato numerose pubblicazioni giuridiche, per lo più orientate verso l’ordinamento della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, fra cui l’opera ‘Thesaurus giuridico e dialettico latino-italiano’, per la quale nel 2011 il Presidente della Repubblica Italiana gli ha conferito l’onorificenza di commendatore della Repubblica Italiana.

Perchè un libro sul tradimento dei principi democratici?

“Le ingannatrici ideologie, le demagogie e gli intrighi della politica il più delle volte costituiscono un tradimento dei fondamentali principi democratici, oltre a minare alla base l’etica comportamentale e il dovere di trasparenza da parte di chi esercita funzioni pubbliche. Il tradimento dei principi democratici si sostanzia nell’annichilimento del legame che unisce istituzioni e cittadini, causa prima del degrado politico e morale dei nostri giorni”.

Quali sono i principi democratici dettati dalla Costituzione italiana che non possono essere traditi?

“I primi dodici articoli della Costituzione repubblicana sono suscettibili di applicazione diretta e rappresentano il nucleo dei principi costituzionali fondamentali, a cui sono subordinati gli stessi poteri dello Stato.

Gli onorevoli signori della politica dimostrano indifferenza verso i dettati costituzionali in genere, anzi si può affermare, senza tema di smentita, che il rispetto dei medesimi è ridotto per lo più alla forma, eludendo la sostanza. Non mancano sfrontati esempi e condotte irriguardose dei dettati costituzionali, si pensi: alla persistente venuta meno ai doveri di fedeltà, disciplina e onore (art. 54 della Costituzione Italiana), all’uso illusionistico del potere, ai modi scorretti e usi morbosi del potere da parte degli onorevoli signori della politica”.

Quale ruolo gioca l’informazione nella società democratica?

“Un autentico sistema democratico presuppone libertà di stampa e informazione mediatica indipendente, affrancata dai partiti e dai poteri forti. La libertà di pensiero, di parola e di scritto, in democrazia, è un diritto e un bene primario dei cittadini (art. 21 della Costituzione). L’istruzione, l’informazione e la formazione, anche grazie agli organi di stampa, sono presupposti necessari della democrazia, sono canali di conoscenza che consentono di capire la realtà quotidiana, di comprendere le cose che accadono, di individuare o escludere rapporti di causa, di percepire meriti e responsabilità.

Gli organi di informazione e di stampa hanno un ruolo determinante, una funzione guida, nello sviluppo della moralità e dell’etica, nella formazione del senso del dovere e del sentimento civico, nella maturazione dei cittadini. Se i cittadini sono adeguatamente acculturati e informati, se conoscono le situazioni e i fatti, possono prendere le iniziative che il caso comporta, scegliere con cognizione di causa, crearsi una corretta visione e/o opinione sugli avvenimenti e le persone. La possibilità di scelta è sinonimo di libertà, in mancanza di informazione e di scelta manca anche la libertà”.

In Italia il popolo si sente tradito dai partiti?

“La moderna democrazia è imperniata sui partiti, che sono libere associazioni volontarie, costituenti il canale di collegamento politico tra i cittadini e le pubbliche istituzioni. L’odierna sfrontata oligarchia dei partiti antepone i fini e gli interessi propri del partito al bene comune e all’interesse generale, originando così un tradimento dei cittadini in piena regola.

In questo modo, lo strumento della democrazia è utilizzato per fini di parte e di bassa lega dei partiti, generando sfiducia nei cittadini, facendoli allontanare dalla politica e dalla democrazia. Ciò dimostra che i partiti mancano di senso di responsabilità e di basi valoriali, quando anche presenti sono a geometria variabile, secondo gli interessi e le convenienze del momento”.

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