Il volontariato marchigiano per un nuovo welfare

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“Per essere sempre di più una Comunità nelle Marche, serve discutere di etica e di comportamenti positivi riconosciuti, come quelli che quotidianamente troviamo nei gesti degli oltre 40.000 volontari marchigiani, … dobbiamo anche disconoscere gli atteggiamenti ostili e l’indifferenza, dando valore alla solidarietà, un carattere che ci ha sempre contraddistinto ma che oggi, in una società in cui crescono le diseguaglianze, viene messo in discussione”.

Con queste parole si apre il ‘Manifesto per le Marche solidali’, il documento promosso da CSV Marche, Forum regionale terzo settore, Acli, Arci, Auser e Avis Marche, e presentato in occasione dell’evento ‘Ripartiamo dai valori’, organizzato ad Ancona per celebrare la Giornata internazionale del volontariato.

Un incontro al quale sono intervenuti i presidenti delle 6 organizzazioni promotrici, rappresentanti delle istituzioni (tra cui il Presidente della Regione Marche, che, impossibilitato a partecipare, ha inviato un video-messaggio) e del Consiglio regionale del volontariato, una platea di volontari e associazioni attive in numerosi settori (socio-assistenziale, donazioni, attività aggregative, salute mentale, pubblica assistenza…).

Nel manifesto le associazioni promotrici mettono in evidenza un punto importante per la società, la possibile fine della solidarietà: “Nell’attuale clima di diffidenza, cresciuto anche a causa di una politica che ne trae consenso, sempre più spesso le nostre organizzazioni finiscono nel mirino di attacchi strumentali e generalisti, sono chiamate a giustificarsi, a dimostrare trasparenza, a misurare progetti e bilanci.

Questo è il frutto di una narrazione parziale del nostro operato, è una tendenza che necessita di essere invertita attraverso il racconto reale del nostro impegno. La ricchezza di legami e di possibilità che noi offriamo a tutti i marchigiani che hanno voglia di essere cittadini attivi è ampissima. Donazione, ambiente, socio-sanitario, longevità attiva, promozione culturale e ricreativa, protezione civile sono solo alcuni dei campi nei quali siamo in prima linea, attraverso una forma di collaborazione sussidiaria con tutti i livelli di organizzazione pubblica”.

Il manifesto riconosce ancora di più la necessità di Europa: “Crediamo in un’Europa dove i volontari siano riconosciuti come fondamentali attori nella costruzione di una società coesa, sostenibile e inclusiva, basata sulla solidarietà e sulla cittadinanza attiva. Abbiamo bisogno di un’Europa capace di sostenere lo sviluppo di politiche e programmi che possano incoraggiare, inspirare e sostenere un associazionismo qualificato, preparato ed efficace.

Che sappia facilitare e incoraggiare la collaborazione intersettoriale di qualità, basata su buone pratiche per la promozione dei valori di cui siamo portatori, per l’affermazione a livello europeo del giusto ruolo del volontariato, che non è quello di sostituzione di lavoratori a basso costo ma di elemento rafforzativo della partecipazione dei cittadini, della coesione sociale e può essere volano per la creazione di nuovi posti di lavoro in professioni ed attività nuove rispetto a quelle già esistenti”.

Ed invita l’Italia a riconoscere l’operato del Terzo Settore e del volontariato: “Crediamo che l’Italia saprà uscire a testa alta da questo momento di crisi valoriale e saprà ritrovare la sua vocazione solidale, tendendo la mano a chi è più fragile. Per questo ci vuole l’aiuto di tutti noi, dobbiamo lottare ogni giorno per affermare i nostri valori, anche quelli che abbiamo sempre considerato ormai scontati. La cura dell’ambiente, l’aiuto verso chi è in difficoltà, l’equità sociale sembrano oggi in discussione nella nostra società. Il Terzo settore invece li traduce quotidianamente in azioni, per migliorare la condizione delle persone e dei territori”.

Infine l’intento del manifesto è quello di sancire il legame che unisce l’associazionismo marchigiano e rilanciare il ruolo che il volontariato può e deve giocare come protagonista di un nuovo welfare regionale: “Nella Regione Marche, grazie alla nostra capacità di dialogo, ai contenuti del nuovo piano sociale regionale e al percorso di recepimento della riforma del terzo settore, ci sono oggi le condizioni per promuovere un modello di welfare partecipato e sostenibile.

Possiamo ambire ad aggiungere alcuni elementi di efficacia al programma della L.328/2000, nell’ambito della sussidiarietà con le istituzioni chiedendo che siano potenziati gli strumenti istituzionali per realizzare veri percorsi di partecipazione che coinvolgano l’associazionismo e il Terzo Settore, che si possa davvero pianificare insieme in co-programmazione e promuovere co-progettazioni”.

Per questo il volontariato marchigiano è invitato ad essere protagonista del nuovo welfare: “Abbiamo di fronte sfide difficili; come tutti oggi siamo coinvolti in prima linea per la sostenibilità ambientale, a partire dalla lotta ai cambiamenti climatici, dove le conseguenze sempre più evidenti e drammatiche, fanno pagare il prezzo più alto alle persone e ai territori più deboli e fragili. Il volontariato può e deve giocare un ruolo determinante nell’accompagnare le Marche verso un nuovo modello di progresso, un coraggioso ‘green new deal’, per una comunità più bella, equa e solidale ed una economia ‘umanizzata’ più sostenibile, circolare e civile”.

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