Barbagallo presidente delle finanze vaticane

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Appena ritornato dal viaggio apostolico, papa Francesco ha nominato Carmelo Barbagallo nuovo presidente dell’Autorità d’Informazione Finanziaria della Santa Sede, finora ricoperto dall’avvocato svizzero René Brüelhart che è stato congedato dal papa al termine del suo mandato, proprio mentre l’Aif, insieme alla prima sezione della Segreteria di Stato, è al centro di un’inchiesta penale vaticana su presunte operazioni immobiliari illecite. Inchiesta che finora ha portato alla sospensione di cinque dirigenti, tra i quali il direttore dell’Aif, Tommaso Di Ruzza, genero dell’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio.

Il neo presidente aveva firmato, insieme al governatore della Banca d’Italia Visco, il protocollo di Intesa tra l’Autorità di Informazione Finanziaria e la Banca d’Italia e subito ha dichiarato a Vatican News di essere grato al papa per l’incarico: “Sono onorato dell’incarico ricevuto, di cui sento tutto il peso morale e professionale, e ringrazio il Santo Padre per la fiducia che ha riposto in me.

Al servizio dell’incarico ricevuto alla guida dell’Aif cercherò di portare tutta l’esperienza accumulata in 40 anni di lavoro in Banca d’Italia, come ispettore, come capo della vigilanza sul sistema bancario e finanziario italiano e nell’ambito del sistema di supervisione bancaria europea”.

Ed ha aggiunto di essere certo del contributo che l’AIF “saprà dare il proprio apporto, nella veste di autorità di controllo, affinché continuino ad essere affermati, e siano riconosciuti, i valori fondamentali della correttezza e della trasparenza di tutti movimenti finanziari in cui è impegnata la Santa Sede”.

Inoltre ha rassicurato “il sistema internazionale di informazione finanziaria che sarà data ogni collaborazione, nell’assoluto rispetto dei migliori standard internazionali. Sarò già da oggi al lavoro per dare continuità all’azione dell’Aif nel perseguimento dei suoi importanti obiettivi istituzionali”.

Carmelo Barbagallo nel 1980 entra in Banca d’Italia e viene assegnato all’Ufficio Vigilanza della Filiale di Genova. Dopo aver assolto gli obblighi militari in qualità di ufficiale della Guardia di Finanza, nel 1983 è trasferito presso la Filiale di Milano, dove lavora al Nucleo di Ricerca Economica e all’Ufficio Vigilanza, occupandosi dell’economia reale della Regione Lombardia nonché dell’analisi delle banche di interesse nazionale (Banca Commerciale Italiana e Credito Italiano) e dei fondi comuni di investimento.

Dal 1985 è in Amministrazione Centrale, presso l’Ispettorato Vigilanza. Nel gennaio 2009 è nominato Sostituto del Capo dell’Ispettorato Vigilanza; dal maggio 2011 assume la titolarità del Servizio. Dal febbraio 2013 è funzionario generale con la qualifica di Direttore Centrale per la Vigilanza bancaria e finanziaria. Dal 27 gennaio 2014 al 30 giugno 2019 è Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria. Dal 1° luglio 2019 ad oggi, ha assunto l’incarico di alta consulenza al Direttorio della Banca in materia di vigilanza bancaria e finanziaria e nei rapporti con il ‘Single Supervisory Mechanism’.

Parlando con i giornalisti a bordo del volo papale di ritorno dal viaggio in Thailandia e Giappone, Bergoglio si era soffermato proprio sull’inchiesta che vede al centro l’Aif e la Segreteria di Stato: “E’ la prima volta che in Vaticano la pentola viene scoperchiata da dentro, non da fuori. Da fuori tante volte. Ci hanno detto tante volte e noi con tanta vergogna… Ma Papa Benedetto è stato saggio, ha cominciato un processo che è maturato, maturato e adesso ci sono le istituzioni. Che il revisore abbia avuto il coraggio di fare una denuncia scritta contro cinque persone, sta funzionando”.

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