Il Nunzio Apostolico emerito Pierluigi Celata celebra la Santa Messa Costantiniana a Viterbo

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Come da consueta e gradevole tradizione, domenica 1° dicembre 2019 avrà luogo l’incontro prenatalizio della Delegazione della Tuscia e Sabina. Nella Chiesa della Santissima Trinità in Viterbo verrà celebrata alle ore 11.30 la Santa Messa dal Nunzio Apostolico emerito Pierluigi Celata, Arcivescovo titolare di Doclea, Vice Camerlengo emerito di Santa Romana Chiesa, già Segretario del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con i musulmani.

Seguirà alle ore 13.00 il pranzo conviviale – anche con la partecipazione di S.E. il Vescovo diocesano Mons. Lino Fumagalli – presso l’attiguo Convento dei Padri Agostiniani, con lo scambio degli auguri natalizi e la raccolta del dono in favore della Casa di Accoglienza “Madre Teresa di Calcutta”.
Su speciale mandato del Presidente, S.E. il Duca Don Diego de Vargas Machuca, la Real Commissione per l’Italia verrà rappresentata dal Vice Presidente Vicario, il Principe Don Flavio Borghese, Cavaliere di Giustizia della Sacra Milizia, legato alla Tuscia anche attraverso il suo titolo di Nobile di Corneto.

La Chiesa della Santissima Trinità, nota fra i viterbesi come Chiesa della Madonna Liberatrice, è una delle tantissime chiese della Città dei Papi, che custodisce una storia antica. La chiesa originaria risale al 1200 e l’appellativo di Madonna Liberatrice deriva da un’antica storia. Secondo le testimonianze e i racconti dei cronisti dell’epoca, il 28 maggio del 1320 il cielo della città si riempì di demoni e forze del male. Improvvisamente avvenne il miracolo. Ai cittadini apparve la Vergine SS., venerata in una cappella della chiesa della Trinità, che invitò tutti a pregare davanti alla sua immagine. Le persone si riunirono nella chiesa ed implorano l’aiuto della Madonna. La città fu liberata dai demoni e all’immagine della Vergine fu dato il nome di Madonna Liberatrice di Viterbo. Dopo il restauro nel 1421 a seguito di un incendio che l’aveva gravemente danneggiata, il luogo di culto è stato completamente ricostruito nel 1700, poiché si era rivelato inadeguato per l’elevata affluenza di devoti che partecipavano alle celebrazioni religiose. Costruita su pianta a croce latina, rappresenta un’armonica fusione fra barocco e neoclassico, luminosa grazie ai tre grandi finestroni presenti sui lati. Tante le opere d’arte che abbelliscono le pareti interne della chiesa, in particolare sono presenti affreschi risalenti al 1700. Nel transetto destro si trova la cappella della Madonna Liberatrice con intorno all’immagine della Madonna e sulle pareti laterali numerosi ex voto d’argento. Una bella ed imponente facciata accoglie i visitatori.

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