Il papa in Thailandia con un pensiero ai giovani vietnamiti

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L’aereo con papa Francesco è atterrato poco dopo le 6.00, ora italiana, all’aeroporto di Bangkok, accolto da un membro del Consiglio della Corona che gli ha offerto un omaggio floreale e dalla cugina missionaria, suor Ana Rosa Sivori, che farà da interprete durante il viaggio apostolico nel Paese.

Prima della partenza il papa aveva incontrato un gruppo decina di anziani soli ospitati dalle Piccole Sorelle dei Poveri a san Pietro in Vincoli, accompagnato dall’elemosiniere apostolico, il card. Konrad Krajewski. Al momento del decollo aereo è avvenuto il consueto scambio di telegrammi tra papa Francesco ed il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

“Questo Suo pellegrinaggio rafforzerà il dialogo interreligioso in terre di antiche tradizioni, dove la presenza cristiana, seppur minoritaria, ha storicamente costituito comunità vitali e feconde, esemplari per la capacità di coniugare la fedeltà al messaggio evangelico con il radicamento nelle rispettive culture nazionali”.

Durante il viaggio aereo papa Francesco ha rivolto un augurio di buon lavoro ai giornalisti: “Grazie di accompagnarmi in questo viaggio, e grazie del vostro lavoro: fa tanto bene alla gente essere informata e anche conoscere le culture che sono lontane dall’Occidente. Grazie del vostro sforzo”.

Ad un certo punto un giornalista argentino gli ha domandato se è previsto nel 2020 un viaggio apostolico in Argentina, a cui ha risposto: ‘Domandalo al Padre Eterno…”.

Appena giunto a Bangkok ha inviato un messaggio ai giovani riuniti in preghiera: “Pregare e camminare!.. Un giovane non può andare in pensione a 20 anni! Deve camminare. Sempre oltre, sempre in salita… Ti consiglio queste due cose: non rimanere mai a terra, alzati subito, che qualcuno ti aiuti ad alzarti. Prima cosa. Seconda cosa: non passare la tua vita seduto sul divano! Vivi la vita, costruisci la vita, fai, vai avanti! Vai sempre avanti nel cammino. Impegnati. E avrai una felicità straordinaria, te lo assicuro”.

Prima della partenza il papa aveva inviato un video-messaggio ai giovani vietnamiti in occasione della Giornata della Gioventù organizzata nelle diocesi settentrionali del Paese, che si è svolto il 19 e il 20 novembre presso la basilica minore di Phú Nhai a Bùi Chu, sul tema ‘Vai nella tua casa, dai tuoi’:

“Nella cultura vietnamita, così come in altre culture asiatiche, nessuna parola è tanto meravigliosa quanto ‘casa’. Essa avvolge tutto ciò che è più caro al cuore di una persona umana, include non solo famiglia, parentela, ma anche terra natale e patria.

Ovunque tu vada, porti sempre con te la tua ‘casa’. Da questa ‘casa’ scaturisce la vostra cultura, che esprime le tradizioni familiari, promuove l’amore per i vicini, nutre la virtù di onorare i genitori, e custodisce lo straordinario rispetto per gli anziani”.

Poi ha chiesto ai giovani di fare memoria dei loro martiri cattolici: “La Chiesa è una casa, la vostra casa. Siete stati fortunati a nascere dal grembo di una Chiesa eroica, ricca dei testimoni luminosi. Penso ai santi Martiri vietnamiti. Penso ai vostri nonni e genitori che hanno sofferto per la guerra, perdendo quasi tutto tranne la loro fede, che vi hanno trasmesso come l’eredità più preziosa.

Ecco, in questa casa della Chiesa potete sempre tornare ad attingere forza e ispirazione per la vostra fede; qui potete sempre formare la vostra coscienza nella dignità; qui ciascuno di voi può trovare la strada della vita secondo la chiamata di Dio. Non dobbiamo dimenticare che la vostra è una Chiesa nata da missionari generosi ed entusiasti”.

Poi, ricordando loro che sono minoranza, ha chiesto di essere testimoni autentici: “Non dimenticate che siete ancora una minoranza tra la vostra gente. C’è ancora una maggioranza che ha il diritto e che sta aspettando di ascoltare l’annuncio del Vangelo. Il mandato di Cristo quindi è ancora urgente per voi oggi.

Ora tocca a voi il compito di costruire una Chiesa-casa giovane e gioiosa, piena di vita e fraternità. Che mediante la vostra testimonianza i messaggi salvifici di Dio raggiungano i cuori dei vostri vicini e connazionali. Sempre la testimonianza, mai il proselitismo!”

Ricordando l’esempio del card. Van Thuan ha chiesto loro di non aver paura della testimonianza evangelica: “Non abbiate paura di far risplendere la vostra bella identità cattolica. Questo vi renderà anche più patriottici, più vietnamiti: un grande amore alla vostra Patria, una grande lealtà come patrioti.

Vi esorto a rispondere con creatività e valorizzare i programmi della vostra Conferenza episcopale per questi tre anni, la cui priorità è la pastorale giovanile”. Ed ha concluso il video messaggio con il ricordo dei 39 migranti vietnamiti, morti in Inghilterra il mese scorso: “E’ stato doloroso, preghiamo tutti per loro. Dio vi benedica”.       

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