Una Via Crucis formato famiglia

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Lavorano da oltre due mesi ai testi delle meditazioni della via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, e hanno centrato i loro testi sulla famiglia: coppie in crisi, famiglie che crescono, famiglie che vengono sempre più messe da parte nella società. D’altronde, quando Benedetto XVI ha scelto Danilo e Annamaria Zanzucchi per scrivere i testi delle meditazioni, voleva proprio questo: che fosse la Famiglia al centro delle meditazioni. Perché Anna Maria e Danilo non sono solo l’emblema di una famiglia unita da più di cinquant’anni, cinque figli in giro per il mondo – con vocazioni persino simili: Clara lavora a Living City, la versione americana della rivista Movimento dei Focolari Città Nuova; Michele è il direttore di Città Nuova – e una vita spesa in unità e nel cammino dell’Unità, nel segno di Chiara Lubich. Anna Maria e Danilo sono anche i fondatori e gli animatori del Movimento Famiglie Nuove, nato nel 1967 come emanazione del Movimento dei Focolari.

 

Nel Movimento dei Focolari, la famiglia Zanzucchi ci è sempre stata. “Era la primavera del ’50 – ha raccontato Danilo – la guerra era da poco finita. Avevo partecipato alla resistenza nel Comitato di liberazione di Parma. Con altri amici ero in ricerca di qualcosa per cui valesse la pena di vivere, dopo i momenti drammatici vissuti.  Mi trovavo a Milano, giovane ingegnere a far pratica nel campo delle costruzioni. Una sera andai ad ascoltare una giovane, Gina Calliari, che raccontò la storia di Chiara Lubich e il suo ideale. Rimasi illuminato da questa esperienza, invitai Gina a Parma e organizzammo un incontro con una ventina di amici tra cui Lionello Bonfanti e don Gino Rocca, che rimasero affascinati da questa esperienza e pensarono di aprire un focolare. Nel dicembre del ’54 venne a Parma Lia Brunet, una delle prime compagne di Chiara e si stabilì in un sottotetto in via Felice Cavallotti. Fu quello il primo focolare di Parma”.

Da Parma, si trasferiscono poi tutti a Roma su esplicita richiesta del Movimento: c’è da costruire un centro congressi, e chiedono collaborazione a Danilo Zanzucchi, esperto ingegnere. Sono gli anni Sessanta- Settanta, e a quel tempo i Focolarini a Roma non sono più di trecento, e si conoscono tutti: una famiglia.

Nel 1967 fondano Famiglie Nuove, e ne sono responsabili mondiali fino al 2008. “E’ difficile fare un bilancio – ha detto Annamaria – perché si lavora in comunità e in contatto con altre realtà. Il momento attuale è molto difficile, ma in questi ultimi anni la risposta migliore è arrivata dai giovani. Nel movimento ci si occupa di realtà difficili come i separati e divorziati, le coppie in crisi e  quelle con figli handicappati o in difficoltà. Il metodo che ci guida infatti è quello partire dalla pratica per poi arrivare ai principi teorici”.

Famiglie Nuove conta più di 300 mila aderenti e quattro milioni di simpatizzanti nei cinque continenti. Il suo compito principale è stato quello di far sorgere e alimentare una innovativa cultura familiare costruita lungo quattro linee guida: spiritualità, educazione, socialità e solidarietà. L’intero progetto mira far vivere con radicalità la spiritualità dei Focolari, e cioè “l’unità” intesa come profonda unione tra i due genitori.

Una unità cui mira anche Benedetto XVI. A Valencia, l’8 luglio del 2006, il Papa recitò una preghiera della Famiglia da lui composta, con la quale – ispirandosi al “modello perfetto di vita familiare della famiglia di Nazareth – le famiglie pregano:  “Aiutaci ad essere esempi di fede e di amore ai Tuoi comandamenti. Soccorrici nella nostra missione di trasmettere la Fede ai nostri figli. […] Aumenta l’amore e la fedeltà in tutti i matrimoni, specialmente quelli che attraversano momenti di sofferenza e di difficoltà”.

E sono frequenti gli accenni alla famiglia nei discorsi del Pontefice. In Crozia, lo scorso anno, alla Messa per la Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate, Benedetto XVI era partito dal modo errato in cui la modernità intende la coscienza, riducendola ad “ambito del soggettivo, in cui si relegano la religione e la morale”, mentre in realtà la coscienza è luogo “dell’ascolto della verità e del bene, (…) forza contro ogni dittatura” e ha ammonito che se si continua su questa strada “l’Europa è destinata all’involuzione” nell’impossibilità di trovare fondamenta comuni su cui costruire la società. E questo sta avvenendo per la famiglia, “cellula fondamentale” della società. “La disgregazione della famiglia – aveva spiegato il Papa- “avviene quando si assolutizza una libertà senza impegno per la verità, e si coltiva come ideale il benessere individuale, quando si riduce l’amore a emozione sentimentale e a soddisfazione di pulsioni istintive, senza impegnarsi a costruire legami duraturi di appartenenza reciproca e senza apertura alla vita”. Perciò, è a partire dalla famiglia cristiana, “segno speciale della presenza e dell’amore di Cristo”, che occorre “contrastare la mentalità moderna”. È in queste parole che si può leggere già la scelta di affidare le Meditazioni della Via Crucis a due coniugi.

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