La Chiesa Greco Cattolica Ucraina invia un messaggio sulla difesa dalla violenza sui bambini

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Il Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nei giorni scorsi, ha inviato un messaggio a clero, monachesimo e laici sulla difesa dai vari tipi di violenza nei confronti di bambini, minori, persone vulnerabili.

Nel messaggio si spiegano i passi messi a punto atti dalla Chiesa greco- cattolica ucraina sul tema della prevenzione degli abusi, chiedendo perdono per eventuali abusi che siano stati perpetrati nell’ambiente ecclesiastico; al contempo è stato sottolineato che la prevenzione degli abusi passano anche attraverso un rinnovato studio della teologia del corpo e una concezione del potere come servizio, e non come autorità.

Il Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina desidera lottare contro ogni forma di violenza che mina la dignità umana: “Come osservato, siamo consapevoli che l’ambito della violenza non si limita ai crimini sessuali contro i minori. Tuttavia, dobbiamo prima di tutto parlare di queste atrocità in relazione alla crisi che ha a che fare con i casi di violenza sessuale da parte del clero e delle persone consacrate che ha fortemente sconvolto la Chiesa universale.

In diversi paesi del mondo emergono in superficie i fatti degli orribili peccati perpetrati in certi luoghi per decenni, e per decenni taciuti. Si è venuti a conoscenza del dolore indicibile, della paura e della vergogna delle vittime; e molti membri della Chiesa e le persone di buona volontà che non appartengono alla Chiesa, sono frustrati e scioccati”.

I vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina sono ‘consapevoli che l’ambito della violenza non si limita ai crimini sessuali contro i minori’, ma che questi sono un tema centrale secondo le indicazioni del documento ‘Norme e principi per la protezione dei bambini e dei giovani nelle attività pastorali con il coinvolgimento dei seminaristi, dei religiosi e del clero della CGCU in Ucraina’:

“Esso contiene i principi chiari dell’organizzazione della pastorale con i minori. In diversi paesi, le eparchie e gli esarcati della nostra Chiesa, in collaborazione con le conferenze episcopali locali, hanno sviluppato, o stanno sviluppando disposizioni simili. Consideriamo questi documenti come misure necessarie e importanti per proteggere i bambini e i giovani nell’ambiente della chiesa, e ci impegniamo a combattere qualsiasi manifestazione di violenza nelle nostre strutture ecclesiali”.

In questo spirito, i vescovi del Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina chiedono perdono a nome della Chiesa: “I membri del Sinodo dei Vescovi esprimono la loro sincera solidarietà con coloro che sono state vittime della violenza; pregano per loro e cercano di ascoltarli. Cristo e i suoi discepoli sono sempre dalla parte della vittima. Siamo pronti ad ascoltare tutti, e soprattutto quelli il cui dolore rimane non espresso, e le ferite celate sanguinano per anni o addirittura per decenni, causando lesioni transgenerazionali.

Vogliamo dire forte e chiaro: nessuno ha il diritto di tacere o di giustificare gli illeciti, il dolore, il peccato e il crimine. Le vittime devono essere ascoltate, in particolare dalla Chiesa”.

Inoltre i vescovi sono consapevoli che le vittime hanno necessità di giustizia: “Il clero e gli altri membri della Chiesa non sono immuni dalla supremazia di diritto, e il crimine rimane tale indipendentemente da fatto chi è il suo autore. La nostra Chiesa sostiene i principi di giustizia e di verità. In ogni paese della nostra presenza ci impegniamo a sviluppare programmi di protezione delle persone vulnerabili in collaborazione con le autorità e le organizzazioni competenti.

Impegnati nel processo della guarigione dei traumi recati, i membri della Chiesa sono chiamati a prendersi cura della prevenzione e del contrasto di eventuali futuri abusi; comprendere più a fondo le radici di questo problema, sia dal punto di vista morale, psicologico o giuridico, sia da quello spirituale e teologico”.

I vescovi greco-cattolici allargano anche lo sguardo, esortando “tutte le istituzioni statali, la società civile e il mondo degli affari a comprendere appieno l’estensione della violenza, della manipolazione e dei soprusi contro minori e svantaggiati”. Inoltre nel messaggio il Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina mette anche ‘in guardia dalla tentazione del clericalismo’:

“Il clericalismo crea una divisione artificiale tra i membri della Chiesa, sottovaluta il ruolo dei laici, distorce il concetto di obbedienza e umiltà nel monachesimo e nel sacerdozio, e rappresenta la Chiesa come un’istituzione esclusiva di gerarchia e clero. Il fenomeno del clericalismo è devastante per la Chiesa perché distorce la sua immagine. Non è semplicemente lontano dall’esempio del Figlio di Dio, ma è contrario a Lui, poiché Cristo è divenuto piccolo, è sceso e si è messo accanto agli emarginati…

Rendiamo le nostre parrocchie, i monasteri e i seminari un luogo di responsabilità e fratellanza, dove i vescovi, il clero, il monachesimo e i laici crescono tutti insieme in fede, amore, carità e servizio reciproco, seguendo il modello di Gesù Cristo, che ‘non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti’. La nostra cultura ecclesiale organizzativa ha bisogno di revisione e di conversioni pastorali, che è un processo continuo per tutti i seguaci di Cristo”.

Infine nel documento sinodale si sottolinea che “la difesa dei bambini dalla violenza, dei minori e delle persone vulnerabili è responsabilità di ogni membro della Chiesa: vescovo, sacerdote, persona consacrata, laico o laica… Le nostre comunità ecclesiali siano un luogo dove tutti, specialmente i più vulnerabili, possano respirare appieno la loro dignità umana e sentirsi protetti. Prendiamo l’sempio da quei vescovi, sacerdoti e laici che hanno difeso la dignità umana in condizioni disumane quando nessun’altro poteva più farlo. Così erano, in particolare, i beati martiri del XX secolo”.

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