Rapporto Caritas-Migrantes: Italia stabile

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Si è svolta venerdì 27 settembre nella prestigiosa cornice della mostra sulle migrazioni ‘Exodus’ dell’artista bosniaco Safet Zec (nella foto) la presentazione del Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes 2018-2019 sul tema della 105a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Alla presentazione sono intervenuti il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, card. Gualtiero Bassetti, il presidente della Fondazione Migrantes,mons. Guerino Di Tora, il direttore di Caritas Italiana, mons. Francesco Soddu e Simone Varisco della Fondazione Migrantes, moderati da Oliviero Forti e Manuela De Marco.

In questa edizione del Rapporto trovano più spazio l’Italia e la società italiana, pur con il consueto sguardo specifico rivolto all’immigrazione. Le tendenze più aggiornate in tema di mobilità umana a livello mondiale ed europeo introducono al contesto italiano, nei diversi ambiti di vita che vedono i cittadini stranieri accanto a quelli italiani: il lavoro, la famiglia, la scuola, la salute, la devianza, l’appartenenza religiosa.

All’interno del Rapporto il tema della Giornata trova differenti declinazioni in ciascuno dei contenuti: il racconto delle esperienze di un piccolo territorio, l’Irpinia, riflessione pacata e costruttiva su una ‘periferia’ che unisce cittadini italiani e stranieri e caso emblematico per le nostre coscienze e per l’intera società.

Passando ai numeri nel 2018 nel continente europeo risiede il 30,2% del totale dei migranti a livello globale, mentre sono 39.900.000 i cittadini stranieri residenti entro i confini dell’Unione Europea a 28 Stati, in aumento del 3,5% rispetto al 2017. Il Paese dell’Unione Europea che nel 2018 ospita il maggior numero di migranti è la Germania (oltre 9.000.000), seguita da Regno Unito, Italia, Francia e Spagna. Per alcuni Paesi, caratterizzati in passato da aumenti consistenti di cittadini stranieri residenti, si sono riscontrate diminuzioni anche significative: è il caso di Austria, Svezia e Germania. A questa tendenza fanno da contraltare i consistenti aumenti registrati in Paesi dell’Europa orientale, area di forte attrazione migratoria negli ultimi anni.

Si segnalano, ad esempio, i casi di Romania, Ungheria, Estonia e Lettonia. Secondo i dati Eurostat, nel 2017 gli stranieri residenti che hanno acquisito la cittadinanza nell’UE-28 sono 825.447, in diminuzione rispetto al 2016 (-17%). L’Italia, con 5.255.503 cittadini stranieri regolarmente residenti (8,7% della popolazione totale residente in Italia) si colloca al terzo posto nell’Unione Europea.

Diminuiscono gli ingressi per motivi di lavoro, mentre aumentano quelli per motivi di asilo e protezione umanitaria. Dal 2014 la perdita di cittadini italiani risulta l’equivalente di una grande città come Palermo (677.000 persone): una perdita compensata, nello stesso periodo, dai nuovi cittadini per acquisizione di cittadinanza (oltre 638.000) e dal contemporaneo aumento di oltre 241.000 unità di cittadini stranieri residenti.

Pur tenendo conto della diminuzione della natalità straniera (-3,7% nel 2018), sempre più simile a quella della popolazione autoctona, perdura il contributo degli immigrati alla riproduzione demografica dell’Italia. Al 1° gennaio le comunità straniere più consistenti sono quella romena (1.206.938 persone, pari al 23% degli immigrati totali), quella albanese (441.027, 8,4% del totale) e quella marocchina (422.980, 8%).

La popolazione straniera sul territorio italiano risiede prevalentemente nelle regioni più sviluppate del Nord (57,5%) e in quelle del Centro (25,4%), mentre nel Mezzogiorno (12,2%) e nelle Isole (4,9%) appare decisamente più contenuta, sebbene in crescita. Le regioni nelle quali risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono la Lombardia (1.181.772 cittadini stranieri residenti, pari all’11,7% della popolazione totale residente), il Lazio (683.409, 11,6%), l’Emilia-Romagna (547.537, 12,3 %), il Veneto (501.085, 10,2 %) e il Piemonte (427.911, 9,8%).

Le province nelle qual risiede il maggior numero di cittadini stranieri sono Roma (556.826, 12,8%), Milano (470.273, 14,5%), Torino (221.842, 9,8%), Brescia (157.463, 12,4%) e Napoli (134.338, 4,4%). Nel corso del 2017 sono stati celebrati 27.744 matrimoni con almeno uno dei coniugi straniero (+14,5% del totale dei matrimoni), in aumento rispetto al 2016 (+8,3%). Nel 55,7% dei casi si tratta dell’unione di uomini italiani con donne straniere. Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna raccolgono il 37,4% del totale nazionale dei matrimoni misti.

Nel 2018 sono 65.444 i bambini nati da genitori entrambi stranieri (14,9% del totale delle nascite), in calo rispetto al 2017 (-3,7%), anche per effetto della diminuzione dei nuovi arrivi, e quindi dei flussi femminili in entrata, con il risultato che la popolazione straniera residente in Italia si presenta ‘invecchiata’ rispetto al passato. I dati al 31 dicembre 2018 relativi alle acquisizioni di cittadinanza attestano una flessione rispetto all’anno precedente (-23,2%), con 112.523 acquisizioni di cittadinanza di cittadini stranieri residenti.

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