Il Mozambico attende papa Francesco

Condividi su...

Dal 4 al 10 settembre prossimo Papa Francesco sarà in Africa. Nel suo 31^ viaggio apostolico visiterà tre Paesi: Mozambico, Madagascar e Maurizio. In un videomessaggio dà appuntamento alla gente e alla comunità cattolica del Mozambico: “Non vedo l’ora di incontrarvi… Tra pochi giorni inizierà la mia visita al vostro Paese e, anche se non posso andare oltre la capitale, il mio cuore raggiunge e abbraccia tutti voi, con un posto speciale per coloro che vivono in difficoltà.

Vorrei lasciarvi questa certezza: siete tutti nelle mie preghiere. Non vedo l´ora di incontrarvi. Come ho ricevuto (e vi ringrazio!) l’invito del Signor Presidente e dei miei fratelli Vescovi a venire da voi, così vi invito tutti ad unirvi alla mia preghiera perché Dio, Padre di tutti, consolidi la riconciliazione, la riconciliazione fraterna in Mozambico e in tutta l’Africa, unica speranza per una pace solida e duratura”.

Papa Francesco ha richiamato il viaggio di san Giovanni Paolo II: “Avrò la gioia di condividere direttamente con voi queste convinzioni e anche di vedere come cresce la semina fatta dal mio predecessore San Giovanni Paolo II. Questo viaggio mi permetterà di incontrare la comunità cattolica e di confermarla nella sua testimonianza del Vangelo, che insegna la dignità di ogni uomo e donna e chiede di aprire il nostro cuore agli altri, specialmente ai poveri e ai bisognosi”.

E nella periferia della capitale del Mozambico, Maputo, operano i volontari dell’AVSI, coordinati da Martina Zavagli: “Da 2010 nella periferia di Maputo per le famiglie in difficoltà in condizioni molto precarie. Papa Francesco visita i luoghi dove il 70% della popolazione vive”.

Molti i progetti che l’organizzazione non governativa ha realizzato, come il progetto degli ‘ecofornelli’, che fa risparmiare e salva la vita in un Paese dove l’intossicazione per fumo domestico è tra le prime cause di morte con malaria e Aids: “Quando siamo arrivati quasi tutti usavano i vecchi fornelli, arrivando a spendere un quarto delle proprie entrate per il carbone. Oggi l’80% delle 5.000 famiglie del bairro usa i nostri piani cottura”.

Certo molto resta ancora da fare in un Paese dove il 10% della deforestazione è dovuto all’uso di carbone e legna per cucinare. Per aumentare le risorse AVSI già dal 2012 collabora qui con Carbon Sink, che fa monitoraggio e certificazioni di attività ecosostenibili: “Seguiamo dieci progetti in Africa: quello degli eco fornelli è il primo che ha emesso crediti, quello con la storia più lunga e che dimostra quanto sia virtuoso questo meccanismo». Entro il 2021 saranno 100.000 le tonnellate di Co2 certificate…

La vendita dei crediti di carbonio sta garantendo alle nostre iniziative continuità e sostenibilità nel lungo periodo”. Un altro progetti riguarda la ‘street art’, racconta sempre Martina Zavagli: “Il futuro per loro inizia da questo murales, punto di partenza di nuovi tour turistici tra le baracche che nulla ha a che spartire con i controversi ‘safari della povertà’ in slum e favelas.

E’ piuttosto un ‘giro del riscatto’: le tappe sono frutto di un lavoro sul campo di leader locali e cittadini che hanno condiviso saperi e conoscenze. Hanno mappato il distretto, ne hanno riscoperto il patrimonio culturale e artistico, lo hanno messo in mostra, in una esposizione a cielo aperto per le vie del quartiere, e adesso sono pronti a sfruttarlo anche economicamente.

C’è stato un bando per scegliere i migliori progetti e ora i tre vincitori si preparano a partire”. L’iniziativa rientra nel progetto Rigeneraçao avviato con fondi dell’Unione europea da ong locali supportate da AVSI e Cesal, in collaborazione con il municipio di Maputo in alcuni bairro del distretto di Nhlamankuku, primo anello della cintura suburbana della capitale.

Un piano di sviluppo con corsi per agente turistico e guide, di formazione all’imprenditorialità per agevolare la nascita di piccole imprese, negozi e punti di ristoro. E’ chiamato ‘turismo comunitario’, e oltre a portare lavoro e sviluppo, si spera possa erodere la barriera culturale che divide le baraccopoli dalla ‘Cidade de cimento’, il centro città, la parte abitata dai coloni portoghesi fino all’indipendenza dove oggi convivono affacciati sull’Oceano Indiano moderni grattacieli e antiche abitazioni coloniali.

Altro esempio realizzato da AVSI è il progetto SUB-URB realizzato grazie ai fondi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per migliorare le condizioni di vita dei residenti di 5 aree suburbane di Maputo attraverso la promozione di uno sviluppo sostenibile e inclusivo: 20.000 i beneficiari diretti nei tre anni di sviluppo del progetto e 155.000 le persone coinvolte.

Il progetto destinato a migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei cinque quartieri coinvolti ha come obiettivo quello di rafforzare il ruolo e la capacità di risposta delle autorità locali competenti sui temi legati all’igiene e alla salute per gli abitanti del quartiere; aumentare negli abitanti del quartiere la responsabilità civica in materia di igiene ambientale e accesso a prodotti e servizi igienico-sanitari innovativi per uso domestico; migliorare le condizioni igieniche, sanitarie e ambienta nelle scuole primarie e nei centri educativi coinvolti attraverso una metodologia inclusiva e partecipativa e pratiche di cittadinanza attiva.

Free Webcam Girls
151.11.48.50