Milano propone percorsi di discernimento

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La Diocesi di Milano, con la collaborazione dell’Ac, propone ai giovani dai 20 ai 30 anni un periodo di vita comune di circa 9 mesi in case presenti sul territorio ambrosiano, dove, accompagnati da un’équipe formativa, potranno vivere la quotidianità in vista di una scelta di vita attraverso il discernimento:

“La vita comune, per sua stessa definizione, consente di vivere un particolare territorio, aprendosi alle sue buone esperienze. Questo è certamente un segno ecclesiale e di comunione. I giovani che si giocano in questa esperienza sono inviati come esploratori per compiere passi di discernimento in ordine alla propria vocazione”, scrive il sito di Chiesa di Milano.

Ciascuna esperienza sarà composta dalle quattro alle dieci persone, indicativamente tra i 20 e i 30 anni. La diocesi specifica che ad “ogni giovane sarà richiesto un contributo per le spese di gestione della vita comune. L’obiettivo è educare alla sobrietà e alla condivisione, imparando a gestire una normale contabilità domestica. Eventuali difficoltà economiche non devono essere motivo di rinuncia all’esperienza”.

Occorre fare richiesta a larosadei20@diocesi.milano.it e fissare un colloquio di conoscenza con i responsabili diocesani dell’iniziativa.
Inoltre sempre l’azione cattolica ambrosiana propone un workshop per un dialogo e un confronto sulla sessualità, dal 23 al 25 agosto sul tema ‘Un corpo per amare. Dialoghi e domande per vivere’, che si svolgerà a Castelveccana.

Sono quattro i ‘nuclei di riflessione’ attivati dai giovani di Ac: politica, discernimento, lavoro e sessualità. In particolare il workshop sarà incentrato su quest’ultimo tema: “Spesso si hanno pregiudizi che ingessano invece che aprire. Ci rendiamo conto che alcuni modi di pensare, anche all’interno della Chiesa, sono poco al passo con i tempi e si fatica a tramutarli nel contesto della società di oggi.

Come giovani cristiani non riusciamo a raccontarci, a dialogare, a esporci su tematiche legate alla sessualità, perché c’è molta paura del giudizio, anche all’interno della Chiesa. Spesso mi interrogo su questioni relative al modo dei giovani di vivere la sessualità e mi sento incapace di declinare il contesto in cui vivo con i principi della fede che professo da sempre”.

A Castelveccana saranno presenti esperti e professionisti che si occupano di queste materie ogni giorno: “Come giovani di Azione Cattolica sogniamo una Chiesa che sia coraggiosa, che sia pronta a fare un passo avanti, che si apra alle diversità delle persone, non solo a parole o nelle omelie domenicali, ma anche nel concreto di tutti i giorni, lasciandosi interpellare dal modo di pensare anche dei giovani cristiani. Non servono più regole generiche, è necessario considerare ogni singolo caso e valutarlo per quello che è in realtà. Le persone sono fatte di carne e ossa, non si possono incasellare in regole rigide e inflessibili”.

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