A Torino tanta gente per le reliquie di santa Bernardette

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In questo anno si celebrano il 175^ anniversario della nascita e il 140^ della morte di Bernadette Soubirous, la pastorella francese, a cui apparve a Lourdes per la prima volta la Madonna nel febbraio 1858. Dalla fine di aprile le reliquie di santa Bernadette stanno compiendo un pellegrinaggio attraverso 34 diocesi italiane permettendo così la venerazione anche in Italia.

A Torino, le reliquie, provenienti da Savona, sono state esposte alla venerazione dei fedeli fino a sabato 27 luglio presso la parrocchia della Gran Madre di Dio (piazza Gran Madre). Al momento della ‘ripartenza’ don Paolo Fini, parroco della Chiesa della Gran Madre e direttore dell’ufficio di pastorale della salute della diocesi, ha spiegato il significato: “L’obiettivo è stato quello di vivere una esperienza religiosa di popolo, che possa essere un richiamo a recuperare, riscoprire, valorizzare quella sensibilità affettiva che è parte della nostra esperienza di fede”.

Il vicario generale, mons. Valter Danna, ha sottolineato come il modello di santità incarnato da Bernadette sia significativo per ciascuno: “Questa testimone dell’invisibile, questa messaggera di Maria Immacolata ci ricorda anzitutto il bisogno di ogni essere umano di porsi in un orizzonte più grande di quello naturale e mondano: noi abbiamo bisogno di sapere che veniamo da Dio e a lui siamo indirizzati.

Tutta la sapienza e la potenza umana è ben poca cosa di fronte al dissolvimento della morte e all’insignificanza dei nostri sforzi idolatrici di renderci autonomi e superbamente autosufficienti. Abbiamo conquistato i cieli e scoperto le potenze dell’atomo e della natura, ma senza una sapienza superiore e celeste non siamo in grado di costruire un mondo fraterno e giusto”.

E nella celebrazione eucaristica conclusiva delle reliquie della santa l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ha sottolineato nell’omelia le virtù della santa: “Bernardette non era una dotta o una sapiente secondo il mondo, né culturalmente preparata, ma come spesso è avvenuto nella storia delle apparizioni della Madonna, una semplice e povera fanciulla, che non aveva certo studiato, ma possedeva la sapienza dello Spirito, che la rendeva forte e non la scoraggiava mai di fronte a qualsiasi difficoltà e ostilità.

Il tutto forgiato da una profonda umiltà e consapevolezza della propria ignoranza, ma certa però di quello che vedeva e udiva dalla ‘Signora’ che le appariva nello splendore della sua persona. ‘Chi si vanta, si vanti nel Signore’, ci ha detto l’apostolo; e questo significa non farsi mai un’idea troppo alta di se stessi, ma accogliere la Parola del Signore quale fonte di verità, da vivere e testimoniare”.

Un’altra caratteristica è quella della sofferenza: “Un’altra qualità umana e spirituale della nostra Santa è senza dubbio quella di saper soffrire, costi quello che costi, pur di non tradire mai la verità. Anche lei, come il suo amato Gesù, è stata schiacciata, derisa, vituperata.

E questo anche in momenti particolarmente scandalosi e che rasentavano persino, a giudizio di tanti, la pazzia. Come quando per obbedire alla ‘Bianca Signora’, si chinò sulla melma della Grotta e cominciò a scavare un pozzo, mangiando la terra. Obbediva al comando di andare e trovare una sorgente sconosciuta, in quel luogo impervio e sterile. Un gesto che le costò molta reputazione, anche tra le persone più benevole nei suoi riguardi”.

Ed ha evidenziato il valore della ‘visita’ della Santa: “L’occasione di queste giornate ci consegna un tesoro che resta purtroppo sconosciuto a tante persone, che pure si dicono cristiane o laiche di buona volontà. La nostra città è una realtà che è stata segnata dai santi della fede nella Provvidenza di Dio e nella carità verso i poveri, i giovani, i malati e sofferenti e ogni forma di miseria fisica o morale.

Abbiamo bisogno però di andare oltre e saper osare di più, come ha fatto Bernadette, sul Vangelo, che ci rivela quale grande amore hanno avuto Gesù e Maria, sua e nostra Madre, verso tanti malati e sofferenti, non scartando mai nessuno. A Lourdes, ogni persona in difficoltà di salute trova aiuto, conforto e accoglienza in un clima profondamente umano, ricco di valori di fraternità e di fede, di solidarietà e di viva partecipazione alle sue concrete necessità”.

Infine, analizzando la situazione della città ha invitato i cattolici ad una presenza attiva nella città: “Di tutto questo vogliamo farci carico, come cristiani e come cittadini, rispondendo così all’invito della Madonna di Lourdes, che ha chiesto la disponibilità semplice, ma decisa di Santa Bernadette, per portare a tutti un messaggio di pace e di speranza, avvalorato da tanti miracoli che ci devono spronare a non cessare dal perseguire le vie della carità e della giustizia, verso chiunque, figlio di Dio e nostro fratello e sorella, che viva condizioni difficili e faticose e attenda segnali di mutua accoglienza e prossimità”.

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