A Roma presentato lo strumento per il sinodo amazzonico per uno sviluppo integrale

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A pochi mesi dal sinodo sull’Amazzonia, in programma nello Stato vaticano ad ottobre, è stato presentato l’ ‘Instrumentum Laboris’ per ascoltare la ‘voce’ di un territorio, che comprende parte di Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guyana francese in un’area di 7.800.000 kmq, nel cuore del Sud America. Le foreste amazzoniche coprono circa 5.300.000 milioni di kmq, che rappresentano il 40% della superficie globale delle foreste tropicali.

La prima parte del Documento, ‘La Voce dell’Amazzonia’, presenta la realtà del territorio e dei suoi popoli. E inizia dalla vita e dalla sua relazione con l’acqua e i grandi fiumi che scorrono come vene della flora e della fauna del territorio, come sorgente dei suoi popoli, delle sue culture e delle sue espressioni spirituali nutrendo anche la natura, la vita e le culture di migliaia di comunità indigene, contadini, afro-discendenti, popolazioni che vivono sulle rive dei fiumi e delle città.

Nella seconda parte, il Documento prende in esame e offre suggerimenti per le questioni relative all’ecologia integrale. L’Amazzonia oggi è una bellezza ferita e deformata, un luogo di dolore e violenza, come sottolineano eloquentemente i rapporti delle Chiese locali ricevuti dalla Segreteria Generale del Sinodo. La violenza, il caos e la corruzione dilagano. Il territorio è diventato uno spazio di scontri e di sterminio di popoli, culture e generazioni.

C’è chi è costretto a lasciare la propria terra; molte volte cade nelle reti delle mafie, del narcotraffico e della tratta di esseri umani (soprattutto donne), del lavoro e della prostituzione minorile. E’ una realtà tragica e complessa, che si colloca al di fuori della legge e del diritto.

Infine, l’ultima parte del Documento di Lavoro invita i Padri Sinodali dell’Amazzonia a discutere sul secondo punto del tema proposto dal Papa: i nuovi cammini per la Chiesa nella regione. La realtà delle chiese locali ha bisogno di una Chiesa partecipativa, che si renda presente nella vita sociale, politica, economica, culturale ed ecologica dei suoi abitanti; di una Chiesa accogliente verso la diversità culturale, sociale ed ecologica per poter servire senza discriminazione persone o gruppi; di una Chiesa creativa, che possa accompagnare assieme al suo popolo la costruzione di nuove risposte ai bisogni urgenti; e di una Chiesa armoniosa, che promuova i valori della pace, della misericordia e della comunione.

Presentando il documento, il segretario generale del Sinodo dei vescovi, card. Lorenzo Baldisseri, ha sottolineato i temi del Sinodo: “Il primo tema è quello della vita, poiché l’Amazzonia è fonte di vita, di una vita in abbondanza, che si esprime nel desiderio dei popoli amazzonici del ‘buon vivere’, anche se quella vita si vede spesso minacciata ed è necessario difenderla contro lo sfruttamento nelle sue variegate forme.

Il secondo tema riguarda il territorio, fonte di vita e di rivelazione di Dio, dove tutto è collegato, nel quale convivono realtà di straordinaria bellezza insieme a tante forze che minacciano di distruggere il territorio, pur non mancando un’incoraggiante apertura alla speranza. Il terzo tema è il tempo, inteso come kairos, tempo di grazia, di inculturazione e di interculturalità, tempo di sfide e urgenze, ma anche tempo di speranza. Il quarto tema è il dialogo con i popoli amazzonici, concepito in senso missionario”.

Ed anche le sfide con cui si deve confrontare la Chiesa alla luce dell’enciclica ‘Laudato sì’: “Le sfide e le speranze della Chiesa profetica in Amazzonia, con volto amazzonico e missionario, coinvolta in processi di inculturazione e di interculturalità, una chiesa che vive la sua fede attraverso una liturgia inculturata, una chiesa che svolge la sua vita nella cosmovisione indigena sia all’interno delle comunità locali sia nell’apertura all’evangelizzazione urbana, una chiesa aperta al dialogo interreligioso, una chiesa che intende adoperare i mezzi di comunicazione al servizio della promozione integrale umana e vuole assumere sempre di più un ruolo profetico nella società”.

A questo punto p. Humberto Miguel Yáñez, professore di Teologia Morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, ha tracciato le linee del documento: “Tutto questo richiama alla conversione ecologica, in linea con l’Enciclica ‘Laudato sì’, che richiede una conversione integrale di tutto l’essere umano, nelle sue reti di rapporti interpersonali e con il creato; una conversione anche pastorale della Chiesa, chiamata ad assumere la cura della Casa Comune come parte della sua missione evangelizzatrice, per insegnare ai suoi fedeli dopo aver imparato dai popoli originari.

Così, essa sarà in grado di svolgere la sua missione profetica anche davanti ai potenti di questo mondo, molti dei quali sono interessati non a rispettare la natura e i popoli che la abitano, in modo particolare i poveri, ma solo a estrarre quante più ricchezze possibili, le quali in genere finiscono nelle mani di pochi”.

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