Frère Alois denuncia cinque casi di abuso su minori

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‘Vergogna e dolore profondo’: così il priore della comunità di Taizé ha informato la giustizia di cinque casi di aggressioni di carattere sessuale commessi più di 30 anni fa, tra gli anni ‘50 e gli anni ‘80 da parte di tre di fratelli, due dei quali sono morti più di 15 anni fa.

In questo tempo in cui la società e la Chiesa stanno cercando di far luce sugli abusi e le aggressioni sessuali, specialmente contro i minori e le persone vulnerabili, il priore spiega che ‘questa segnalazione s’inscrive in un lavoro di verità già iniziato con l’ascolto delle vittime’ a cui continua ad andare il pensiero e la vicinanza:

“In questi tempi in cui la società e la Chiesa stanno cercando di far luce sugli abusi e le aggressioni sessuali, specialmente contro i minori e le persone vulnerabili, con i miei fratelli abbiamo ritenuto necessario prendere anche noi la parola. A Taizé, da decenni, settimana dopo settimana, accogliamo migliaia di giovani e meno giovani provenienti dall’Europa e da tutto il mondo.

Consapevoli della nostra responsabilità e della fiducia riposta in noi dai giovani, dalle loro famiglie e dai loro accompagnatori, abbiamo sempre cercato di fare in modo che questa accoglienza avvenga nelle migliori condizioni possibili, nel rispetto delle convinzioni e con grande attenzione alla sicurezza e all’integrità di tutti”.

Dopo aver invitato i giovani a far sapere ciò che conoscono frère Alois ha rimarcato la responsabilità e l’impegno della comunità per la sicurezza e l’integrità di tutti, evidenziando la prontezza nel segnalare eventuali ‘violazioni dell’integrità’ sia ‘alle competenti autorità giudiziarie’ sia ‘ecclesiastiche’:

“Tra le altre misure, dal 2010 una pagina del sito internet è dedicata alla protezione delle persone e un indirizzo e-mail ha lo scopo di facilitare un’eventuale segnalazione. Sul posto a Taizé, un fratello e altre persone esterne alla comunità hanno la responsabilità di ascoltare ogni persona che sia a conoscenza di un’aggressione a carattere sessuale o altra forma di violenza, in particolare contro i minori: questo fa parte delle informazioni fornite a tutti i partecipanti al loro arrivo”.

Ed ha spiegato il motivo della lettera: “Se oggi prendo la parola è perché con grande tristezza sono venuto a conoscenza di casi implicanti dei fratelli e, anche se sono di anni fa, abbiamo pensato, in comunità, di doverne parlare… Quando sono stato informato di queste accuse, il mio primo passo è stato quello di ascoltare, con altri fratelli, le vittime, nel rispetto assoluto della loro parola, ascoltare la loro sofferenza e accompagnarle il meglio possibile”.

Ha riferito che è stato informato anche il procuratore della repubblica francese di queste cinque situazioni: “Riconosciamo che queste aggressioni commesse in passato da fratelli fanno parte anche della nostra storia di comunità. Per noi, questa segnalazione s’inscrive in un lavoro di verità già iniziato con l’ascolto delle vittime e anche oggi i nostri primi pensieri vanno verso di loro; ascoltando ciò che hanno vissuto e sofferto, proviamo vergogna e un dolore profondo. E’ possibile che questo nostro parlare porti altre eventuali vittime a farsi conoscere: le ascolteremo e le accompagneremo nei passi che vorranno compiere”.

Ed ha concluso la lettera fornendo indirizzi utili per segnalare le ‘aggressioni’: “Qualsiasi aggressione, vecchia o più recente, commessa contro un minore o un maggiorenne, sia da parte di un fratello che ha abusato del suo ascendente morale o da qualsiasi altra persona, può essere segnalata all’indirizzo e-mail protection@taize.fr, o ad un’associazione di vittime, oppure al numero di telefono nazionale i cui dati si trovano sul sito web”.

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