Le famiglie del mondo a Roma nel 2021 per mostrare la via della santità

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Mancano poco più di due anni al X Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma a Roma dal 23 al 27 giugno 2021, ma la macchina organizzativa è già partita e vede in primo luogo lo sforzo congiunto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e il Vicariato.

“L’amore familiare: vocazione e via di santità” è il tema scelto da Papa Francesco per l’Incontro, che si svolgerà nel quinto anniversario dell’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia”, frutto dei Sinodi sulla famiglia 2014-2015, e nel terzo della promulgazione dell’Esortazione sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo “Gaudete et Exsultate”. Due testi magisteriali che il prossimo appuntamento delle famiglie di tutto il mondo si propone di rileggere.

“Esso intende far risaltare l’amore familiare come vocazione e via di santità, per comprendere e condividere il senso profondo e salvifico delle relazioni familiari nella vita quotidiana”: questo, scrive in un comunicato il Dicastero per i Laici, uno degli obiettivi principali dell’Incontro 2021. “Nel dare forma all’esperienza concreta dell’amore – si legge nel testo -, matrimonio e famiglia manifestano il valore alto delle relazioni umane, nella condivisione di gioie e fatiche, nello svolgersi della vita quotidiana, orientando le persone all’incontro con Dio. Questo cammino, quando vissuto con fedeltà e perseveranza, rafforza l’amore e realizza quella vocazione alla santità, propria di ogni persona, che si concretizza nei rapporti coniugali e familiari” conclude il Dicastero.

Lo scorso 5 maggio si è svolta al Santuario del Divino Amore l’annuale Festa diocesana delle famiglie di Roma, organizzata dal Centro diocesano per la pastorale familiare della Capitale, momento quanto mai significativo per cominciare a presentare il raduno del 2021. Un’occasione “importante, che porterà frutto nella Chiesa e nella nostra diocesi”, ha affermato mons. Gianrico Ruzza, segretario generale del Vicariato e coordinatore del Servizio diocesano per l’Incontro Mondiale delle Famiglie. Oltre 40mila sono le persone attese per il Congresso pastorale, in programma nel quartiere EUR dal 23 al 25 giugno 2021, molte di più per la Festa delle Testimonianze di sabato 26 e la Messa conclusiva di domenica 27, entrambi presieduti dal Papa, il cui luogo ancora non è stato scelto.

Per il vescovo “è necessaria una organizzazione strutturata da parte della nostra diocesi e per attuarla chiediamo la partecipazione di tutte le associazioni e le realtà familiari e di migliaia di volontari, per garantire una accoglienza autentica”. Affinché si realizzi davvero un incontro tra le persone Ruzza auspica in particolare che si possano “aprire le porte delle case e non tanto delle strutture alberghiere”: “Nell’ospitare e nell’accogliere si cresce insieme – ha evidenziato -, per questo l’obiettivo è quello di preparare la nostra città ad essere recettiva perché non si presenti stanca o addirittura ‘scocciata’ all’evento”.

L’Incontro Mondiale delle Famiglie fu ideato nel 1994, sul modello delle Giornate Mondiali della Gioventù, da Giovanni Paolo II: la prima edizione si svolse proprio nella Capitale, così come la terza, in occasione del Grande Giubileo del 2000. Ma l’appuntamento viene ospitato per la quarta volta dall’Italia dopo la tappa di Milano, che nel 2012 accolse Benedetto XVI e il VII Incontro Mondiale sul tema “La famiglia, il lavoro, la festa”.

Nel 2021 saranno inoltre passati 40 anni della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica “Familiaris Consortio”, pietra miliare nel Magistero di Papa Wojtyla, in cui il Santo Pontefice “ha offerto una visione d’insieme – scrive Francesco nell’“Amoris laetitia” – sulla vocazione all’amore dell’uomo e della donna; ha proposto le linee fondamentali per la pastorale della famiglia e per la presenza della famiglia nella società”. In particolare, conclude Bergoglio, Giovanni Paolo II “trattando della carità coniugale, ha descritto il modo in cui i coniugi, nel loro mutuo amore, ricevono il dono dello Spirito di Cristo e vivono la loro chiamata alla santità”.

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