Cei: sinodalità punto centrale della Chiesa

Condividi su...

A Roma si sono conclusi i lavori della 73^ assemblea generale della CEI, aperti da papa Francesco lunedì scorso, ribadendo le tre preoccupazioni elencate dal card. Gualtiero Bassetti nella prolusione. Il tema principale dell’assemblea dei vescovi ruotava attorno alla questione circa la modalità e gli strumenti per una nuova presenza missionaria.

Inoltre durante i lavori sono state approvate le ‘Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili’; è stato condiviso un aggiornamento circa l’incontro di riflessione e spiritualità denominato ‘Mediterraneo frontiera di pace’ (Bari, 19 – 23 febbraio 2020); infine si è avviato il confronto sui prossimi Orientamenti pastorali della Chiesa italiana.

Nel comunicato finale i vescovi hanno ricordato l’incontro con papa Francesco ribadendo il valore della sinodalità: “Innanzitutto, ha ricordato che il cammino della sinodalità è dimensione costitutiva della Chiesa, attiene al suo modo di vivere e operare e trova la sua forma specifica nell’esercizio collegiale del ministero episcopale.

Promuovere ‘sinodalità dal basso in alto’ (quindi, con il coinvolgimento dei laici) è la prima condizione anche per promuovere un Sinodo; condizione completata dalla ‘sinodalità dall’alto verso il basso’, rispetto alla quale il Papa ha rinviato all’intervento fatto a Firenze in occasione del Convegno ecclesiale nazionale, quando ha tracciato il piano per la Chiesa in Italia”.

Un altro punto evidenziato nel comunicato riguarda la situazione del ‘Terzo Settore’: “Si denuncia la mancanza del rispetto e della valorizzazione di quella società organizzata e di quei corpi intermedi, che sono espressione di sussidiarietà che spesso supplisce alle carenze dello Stato. Vi si riconosce anche un attacco al mondo cattolico e allo sforzo di prossimità con cui la Chiesa sostiene la speranza fattiva della gente”.

I vescovi hanno sottolineato il valore dell’Europa: “Alla vigilia delle elezioni europee, i Vescovi sono tornati a chiedere un’Unione più democratica e ‘leggera’, non ricattatoria nei confronti dei Paesi più deboli. Rispetto a un clima di paure e chiusure ci si è ritrovati nel richiamo del Cardinale Presidente a rivitalizzare, con il dialogo e la presenza nel dibattito pubblico, il patrimonio dell’umanesimo cristiano:

un umanesimo che rimane il contributo più prezioso di cui l’Italia può essere portatrice in Europa; un umanesimo non selettivo, ma attento a promuovere, alla luce della Dottrina sociale, tutti i valori legati alla persona e alla sua dignità; un umanesimo che rimanda a un rinnovato impegno culturale per ridire la fede nelle categorie del presente, come per formare i giovani al servizio politico”.

Però il nodo centrale dell’assemblea dei vescovi è stata la missione, che sarà approfondita nel prossimo incontro permanente settembre: “Punto di partenza rimane il recupero di una spiritualità missionaria, centrata sulla Parola di Dio, sulla sobrietà come stile, sull’incontro e la fraternità: elementi che portano ad ‘uscire’, a ‘stare con’, a coinvolgersi e abitare la vita dell’altro, all’accoglienza delle genti che arrivano da altri Paesi.

Preziosa diventa la valorizzazione del rientro di presbiteri e laici fidei donum. Ne è condizione il rapporto di cooperazione e scambio tra le Chiese: impostato come tale fin dall’inizio, è testimonianza che la missione non è mai azione individuale; si parte, piuttosto, in quanto inviati e sostenuti da una Chiesa in relazione con un’altra Chiesa sorella. Tale comunione è vitale pure per qualificare la presenza in Italia di sacerdoti provenienti dall’estero”.

Un ulteriore tema ha riguardato la tutela dei minori con l’approvazione delle ‘Linee guida per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili’: “Le Linee guida sono strutturate secondo alcuni principi: il rinnovamento ecclesiale, che pone al centro la cura e la protezione dei più piccoli e vulnerabili come valori supremi da tutelare, punto di riferimento imprescindibile e criterio dirimente di scelta; l’ascolto delle vittime e la loro presa in carico;

l’impegno per sviluppare nelle comunità una cultura della protezione dei minori, di cui è parte la formazione degli operatori pastorali; una selezione prudente dei candidati agli ordini sacri e alla vita consacrata; la collaborazione con l’autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia; la scelta della trasparenza, sostenuta attraverso un’informazione corretta, attenta a evitare strumentalizzazioni e parzialità; l’individuazione di strutture e servizi a livello nazionale, inter-diocesano e locale, finalizzati a promuovere la prevenzione grazie all’apporto di competenze e professionalità”.

Inoltre il Consiglio permanente della Cei ha reso pubblico le cifre riguardanti la ‘Giornata della Carità del Papa’: “I dati della colletta italiana relativa al 2018 ammontano ad € 2.104.765,30. A questa somma vanno ad aggiungersi i contributi devoluti ai sensi del can. 1271 del Codice di Diritto Canonico: si tratta di € 4.025.275,00, di cui € 3.999.925,00 dalla C.E.I.; € 20.350,00 dall’arcidiocesi di Genova; € 5.000,00 dalla diocesi di Lamezia Terme. Ulteriori € 100.000,00 sono stati offerti dalla CEI alla Carità del Papa a favore di una specifica destinazione”.

Per quanto riguarda l’8×1000 la quota per il 2019 risulta essere pari ad € 1.113.074.425,15: € 436.000 sono stati destinati a esigenze di culto e pastorale, € 285.000 a interventi caritativi ed € 384.000 per il sostentamento del clero. Ed infine il card. Bassetti ha annunciato un incontro con il presidente del Consiglio Conte sulla situazione nelle zone colpite dal terremoto del 2016.

Free Webcam Girls
151.11.48.50