Il papa autorizza i pellegrinaggi a Medjugorje

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Nella scorsa settimana, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, il direttore ‘ad interim’ della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha affermato che il papa ha autorizzato diocesi e parrocchie ad organizzare pellegrinaggi a Medjugorje: “Come annunciato congiuntamente da mons. Henryk Hoser, Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje e dalla Nunziatura Apostolica a Sarajevo, il Santo Padre ha disposto che sia possibile organizzare i pellegrinaggi a Medjugorje.

Ciò sempre avendo cura di evitare che questi pellegrinaggi siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa. Va evitato dunque che tali pellegrinaggi creino confusione o ambiguità sotto l’aspetto dottrinale. Ciò riguarda anche i Pastori di ogni ordine e grado che intendono recarsi a Medjugorje e lì celebrare o concelebrare anche in modo solenne”.

Quindi il papa, valutando positivamente i pellegrinaggi, ha dato una speciale attenzione spirituale: “Il Visitatore apostolico avrà, in tal modo, maggiore facilità a stabilire, d’intesa con gli Ordinari dei luoghi, rapporti con i sacerdoti incaricati di organizzare pellegrinaggi a Medjugorje, come persone sicure e ben preparate, offrendo loro informazioni e indicazioni per poter condurre fruttuosamente tali pellegrinaggi”.

Ciò non significa alcun pronunciamento della Santa Sede sulla soprannaturalità delle apparizioni mariane: bisogna “evitare che questi pellegrinaggi siano interpretati come una autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa”.

Dunque ancora nessun pronunciamento da parte della Santa Sede circa la soprannaturalità delle apparizioni mariane che si susseguono da anni e anni, ma una significativa decisione del papa, che non ha mai negato la presenza di una ‘grazia’ in questo piccolo e poverissimo (almeno negli anni ’80, al tempo delle presunte apparizioni) paesino della ex Jugoslavia.

D’altronde, come ricorda il direttore editoriale dei media vaticani Andrea Tornielli, “è un dato di fatto che milioni di pellegrini in questi anni abbiano vissuto una significativa esperienza di fede recandosi a Medjugorje: lo attestano le lunghe file ai confessionali e le adorazioni eucaristiche serali nella grande chiesa parrocchiale senza un metro quadrato libero da fedeli inginocchiati…

E’ proprio per questo che, continuando a studiare il fenomeno Medjugorje e senza che vi sia un pronunciamento sull’autenticità delle apparizioni, il Papa ha inteso prendersi cura di chi affronta i disagi del viaggio per recarsi a pregare in quel luogo”. Per questo un anno fa papa Francesco aveva inviato mons. Hoser: “Credo che a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte”.

A tal proposito nel maggio 2017, rientrando dal viaggio apostolico a Fatima papa Francesco aveva affermato: “Tutte le apparizioni o le presunte apparizioni appartengono alla sfera privata, non sono parte del Magistero pubblico ordinario della Chiesa. Medjugorje: è stata fatta una commissione presieduta dal card. Ruini. L’ha fatta papa Benedetto XVI. Io, alla fine del 2013 o all’inizio del 2014, ho ricevuto dal card. Ruini il risultato.

Una commissione di bravi teologi, vescovi, cardinali. Bravi, bravi, bravi. Il rapporto-Ruini è molto, molto buono. Poi, c’erano alcuni dubbi nella Congregazione per la Dottrina della Fede e la Congregazione ha giudicato opportuno inviare a ognuno dei membri del congresso, di questa ‘feria quarta’, tutta la documentazione, anche le cose che sembravano contro il rapporto-Ruini…

Sì, principalmente si devono distinguere tre cose. Sulle prime apparizioni, quando [i ‘veggenti’] erano ragazzi, il rapporto più o meno dice che si deve continuare a investigare. Circa le presunte apparizioni attuali, il rapporto ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più ‘cattivo’: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora… questa non è la mamma di Gesù.

E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale… Per questo non c’è una bacchetta magica, e questo fatto spirituale-pastorale non si può negare. Adesso, per vedere le cose con tutti questi dati, con le risposte che mi hanno inviato i teologi, si è nominato questo Vescovo (bravo, bravo perché ha esperienza) per vedere la parte pastorale come va. E alla fine, si dirà qualche parola”.

Per comprendere la visione ‘mariana’ di papa Francesco il responsabile della comunicazione vaticana, Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, ha spiegato il gesto del papa: “E’ proprio per questo che, continuando a studiare il fenomeno Medjugorje e senza che vi sia un pronunciamento sull’autenticità delle apparizioni, il Papa ha inteso prendersi cura di chi affronta i disagi del viaggio per recarsi a pregare in quel luogo.

Per questo aveva voluto un suo inviato permanente, un vescovo dipendente dalla Santa Sede, incaricato proprio della cura pastorale dei pellegrini. E sempre per questo adesso stabilisce di andare oltre quanto dichiarato più 20 anni fa dalla Congregazione per la dottrina della fede, che permetteva i pellegrinaggi a Medjugorje ma solo ‘in maniera privata’. Ora invece le diocesi e le parrocchie potranno organizzare e guidare quei pellegrinaggi espressione della pietà mariana del popolo di Dio”.

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