Al santuario di san Gabriele il card. Parolin invita i giovani ad annunciare Cristo

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Sabato 11 maggio al santuario di San Gabriele dell’Addolorata (Teramo), si è svolta la Veglia mariana internazionale dei giovani, guidata dal segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, sul tema della resurrezione ‘Non è qui. E’ risorto. In cammino con Maria’. Per il secondo anno migliaia di fedeli hanno pregato il rosario in collegamento video con le diocesi di Montevideo (Uruguay), Nairobi (Kenya), Czestochowa (Polonia). Nitra (Slovacchia), Hyderabad (India).

Al convegno, che è stato ideato dalla diocesi di Teramo-Atri, in collaborazione con il santuario di san Gabriele, come preparazione alle celebrazioni per il Centenario della canonizzazione di San Gabriele (1920-2020), sono arrivate delegazioni da alcune città che già hanno ospitato le GMG mondiali: Buenos Aires, Santiago di Compostela, Czestochowa, Roma, Toronto, Manila, Colonia, Madrid, Rio De Janeiro, Cracovia, Panama.

All’incontro hanno partecipato mons. Fabio Faibene, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi, padre Dario Di Giosia, superiore regionale dei Passionisti, Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni familiari, don Chagas Wilkes Rebouças, responsabile della pastorale giovanile del Dicastero vaticano per i laici, don Michele Falabretti, direttore dell’Ufficio di pastorale giovanile della Cei.

Nel suo intervento il segretario di Stato vaticano ha sottolineato il ‘contributo’ della Madre di Dio nell’incoraggiamento agli apostoli: “Maria, ai piedi della Croce, ci testimonia la sua fortezza, il suo coraggio, la sua speranza: Gesù, il Crocifisso, non poteva restare nel sepolcro. Maria non ha avuto bisogno di andare a vedere o di chiedere, come Tommaso, di mettere il dito nel suo costato. Lei si è fidata di Gesù, che ha visto crescere, lavorare, predicare e donare la vita per l’umanità. Dopo la sepoltura del Maestro, in silenzio ha accompagnato l’esperienza dei discepoli, impauriti e increduli. Come noi, tante volte!”

Poi ha affidato ai giovani un ‘compito’: “A voi, cari giovani, vorrei affidare questo grande e impegnativo compito: annunciate a tutti che Cristo vive, come ci ha ricordato papa Francesco nella sua Lettera apostolica a voi indirizzata, ‘Christus vivit’… L’esperienza di Maria, che questa sera abbiamo vissuto insieme nella preghiera in unione con comunità ecclesiali di quattro continenti, deve animare sempre più la nostra vita. Siamo chiamati a non aver paura di cercare, di verificare, di approfondire senza restare fermi, ma camminando nella storia, perché il Risorto cammina con noi”.

Ed infine ha chiesto loro di seguire la strada del santo abruzzese: “San Gabriele, come Maria, lo aveva compreso: studiava, frequentava gli ambienti del suo tempo, serviva i fratelli in difficoltà, era assiduo nella formazione cristiana. Era un giovane con la vita simile a quella dei suoi coetanei, sebbene colma del rapporto del tutto unico che lo univa a Dio. Cari giovani, non abbiate paura di accogliere le sfide del nostro tempo, soprattutto quelle legate alla globalizzazione e alla ricerca scientifica. Anzi, è un grande dono e una grande opportunità per sentirsi parte di una società da costruire anche con il vostro contributo”.

Riprendendo una frase di san Giovanni Paolo II ha sottolineato l’incontro del santo con Gesù risorto: “San Gabriele lo ha sperimentato in prima persona: senza il Risorto non si può vivere pienamente la propria esistenza. Aveva cercato in tutti i modi di sfuggirGli, ma alla fine ha dovuto cedere, perché la sua vita era piena solo con Lui, il vivente”.

Ha concluso l’incontro invitando i giovani a cercare testimoni: “Sono certo che il cammino di preparazione e gli eventi celebrativi del centenario della canonizzazione di san Gabriele dell’Addolorata saranno un grande dono non solo per la Chiesa di Teramo-Atri, ma per tutta la Chiesa. Inoltre, la provvidenziale circostanza del centenario della nascita di S. Giovanni Paolo II, ideatore delle Giornate Mondiale della Gioventù, oggetto di studio del Convegno internazionale che si sta svolgendo in questi giorni, è un invito a tutti voi ad impegnarvi sempre di più nella pastorale giovanile, cercando vie nuove per annunciare il Vangelo alle nuove generazioni.

I giovani attendono una proposta significativa e testimoni credibili per imparare a progettare la propria esistenza. La presenza di numerose realtà istituzionali ed ecclesiali, che ringrazio per la loro partecipazione e il sostegno alle iniziative programmate, sono una viva testimonianza che insieme è possibile servire le nuove generazioni con creatività e lungimiranza”.

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