Papa Francesco ai neo presbiteri: siate portatori della gioia di Cristo

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Nella IV Domenica di Pasqua, in cui ricorre la 56^ Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, papa Francesco ha presieduto nella Basilica Vaticana la messa nel corso della quale ha conferito l’ordinazione presbiterale a 19 diaconi, di cui 8 provenienti dal Collegio Diocesano Redemptoris Mater, 8 dalla Fraternità sacerdotale dei Figli della Croce, 1 dal Pontificio Seminario Romano Maggiore, 2 da altri collegi.

Nell’omelia papa Francesco ha invitato a riflettere sul significato del ministero: “Come voi ben sapete, fratelli, il Signore Gesù è il solo Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento, ma in Lui anche tutto il popolo santo di Dio è stato costituito popolo sacerdotale.
Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù vuole sceglierne alcuni in particolare, perché esercitando pubblicamente nella Chiesa in suo nome l’officio sacerdotale a favore di tutti gli uomini, continuassero la sua personale missione di maestro, di sacerdote e di pastore”.

Rivolgendosi ai candidati ha sottolineato le caratteristiche del presbiterato: “Quanto a voi, fratelli e figli carissimi, che state per essere promossi all’ordine del presbiterato, considerate che esercitando il ministero della Sacra Dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico Maestro.

Questa non è un’associazione culturale, non è un sindacato. Voi sarete partecipi del ministero di Cristo. Dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia. E per questo leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Mai si può fare un’omelia, una predicazione, senza tanta preghiera, con la Bibbia in mano. Non dimenticatevi di questo”.

Li ha messi inoltre in guardia ad essere ‘uomini di preghiera’: “Mediante il vostro ministero, il sacrificio spirituale dei fedeli viene reso perfetto, perché congiunto al sacrificio di Cristo, che per le vostre mani, in nome di tutta la Chiesa, viene offerto in modo incruento sull’altare nella celebrazione dei Santi Misteri.

State attenti nella celebrazione dell’Eucaristia. Riconoscete dunque ciò che fate. Imitate ciò che celebrate perché partecipando al mistero della morte e risurrezione del Signore, portiate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con Lui in novità di vita. Il Signore ha voluto salvarci gratuitamente… La celebrazione dell’Eucaristia è il culmine della gratuità del Signore. Per favore, non sporcatela con interessi meschini”.

Ed ha anche sottolineato il valore dei sacramenti: “Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al Popolo di Dio. Con il Sacramento della Penitenza rimetterete i peccati nel nome di Dio, di Cristo, della Chiesa. E qui, per favore vi chiedo di non stancarvi di essere misericordiosi.

Misericordiosi come il Padre, come Gesù è stato misericordioso con noi, con tutti noi. Con l’olio santo darete sollievo agli infermi. Perdete tempo nel visitare gli ammalati e gli infermi. Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del Popolo di Dio e dell’umanità intera”.

Ed ha delineato loro il significato della ‘gioia sacerdotale’: “La gioia sacerdotale si trova soltanto su questa strada, cercando di piacere a Dio che ci ha eletti. Infine, partecipando alla missione di Cristo, Capo e Pastore, in comunione filiale con il vostro Vescovo, impegnatevi a unire i fedeli in un’unica famiglia.

Ecco le vicinanze proprie del sacerdote: vicino a Dio nella preghiera, vicino al vescovo che è il vostro padre, vicino al presbiterio, agli altri sacerdoti, come fratelli, senza ‘spellarsi’ l’un l’altro, e vicini al Popolo di Dio. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto”.

Poi nei saluti dopo la recita del ‘Regina Coeli’, papa Francesco ha invitato a pregare per le vocazioni: “Oggi, Quarta Domenica di Pasqua, Domenica del ‘Buon Pastore’, ricorre la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che quest’anno ha come tema: ‘Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio’. Il coraggio di rischiare per la promessa di Dio: seguire Gesù è sempre un rischio, ma ci vuole coraggio. In tutte le comunità si prega in modo particolare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Stamani, nella Basilica di San Pietro, ho avuto la gioia di ordinare diciannove nuovi sacerdoti.

Mentre saluto con affetto questi neo-presbiteri insieme con i loro familiari e amici, vi invito a ricordare quanti il Signore continua a chiamare per nome, come fece un giorno con gli Apostoli sulla riva del lago di Galilea, perché diventino ‘pescatori di uomini’. Di questi 19 nuovi sacerdoti, due li ho invitati a salutarvi e a benedirvi con me”.

Mentre in precedenza aveva sottolineato il valore della gioia cristiana: “Non dimentichiamo che Gesù è l’unico Pastore che ci parla, ci conosce, ci dà la vita eterna e ci custodisce. Noi siamo l’unico gregge e dobbiamo solo sforzarci di ascoltare la sua voce, mentre con amore Egli scruta la sincerità dei nostri cuori. E da questa continua intimità con il nostro Pastore, da questo colloquio con Lui, scaturisce la gioia di seguirlo lasciandoci condurre alla pienezza della vita eterna”.

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