Papa Francesco ai giovani: sognate in grande

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Nell’ultimo giorno del viaggio apostolico in Macedonia papa Francesco in un tweet ha indicato la strada della santa madre Teresa: ‘Madre Teresa, intercedi presso Gesù affinché anche noi otteniamo la grazia di essere attenti al grido dei poveri, degli ammalati, degli emarginati, degli ultimi’.

Icona affidata dal papa a Skopje nell’incontro con i giovani, invitandoli a sognare, nelle risposte alle loro domande: “Vorrei dirvi: sognare non è mai troppo. Uno dei principali problemi di oggi e di tanti giovani è che hanno perso la capacità di sognare. Né molto né poco, non sognano. E quando una persona non sogna, quando un giovane non sogna questo spazio viene occupato dal lamento e dalla rassegnazione… Per questo, cara Liridona, cari amici, mai e poi mai si sogna troppo”.

Ha ricordato l’incontro di Abu Dabhi: “Non c’è età per sognare… Sognate, e sognate in grande! E questo mi fa pensare a quello che ci diceva Bozanka: che a voi giovani piacciono le avventure. E sono contento che sia così, perché è il modo bello di essere giovani: vivere un’avventura, una buona avventura. Il giovane non ha paura di fare della sua vita una buona avventura”.

Ed ha detto che i sogni aiutano a vivere: “I sogni ci aiutano a mantenere viva la certezza di sapere che un altro mondo è possibile e che siamo chiamati a coinvolgerci in esso e a farne parte col nostro lavoro, col nostro impegno e la nostra azione”.

Richiamandosi alla tradizione del Paese li ha invitati a diventare ‘scalpellini’ dei sogni: “In questo Paese c’è una bella tradizione, quella degli artigiani scalpellini, abili nel tagliare la pietra e lavorarla. Ecco, bisogna fare come quegli artisti e diventare bravi scalpellini dei propri sogni. Uno scalpellino prende la pietra nelle sue mani e lentamente comincia a darle forma e trasformarla, con applicazione e sforzo, e specialmente con una gran voglia di vedere come quella pietra, per la quale nessuno avrebbe dato nulla, diventa un’opera d’arte”.

Facendo riferimento all’esortazione post sinodale ha invitato i giovani a non lasciarsi rubare la speranza come ha fatto santa madre Teresa: “Pensate a Madre Teresa: quando viveva qui non poteva immaginare come sarebbe stata la sua vita, ma non smise di sognare e di darsi da fare per cercare sempre di scoprire il volto del suo grande amore, Gesù, in tutti coloro che stavano al margine della strada.

Lei ha sognato in grande e per questo ha anche amato in grande. Aveva i piedi ben piantati qui, nella sua terra, ma non stava con le mani in mano. Voleva essere ‘una matita nelle mani di Dio’. Ecco il suo sogno artigianale. L’ha offerto a Dio, ci ha creduto, ci ha sofferto, non ci ha mai rinunciato. E Dio ha cominciato a scrivere con quella matita pagine inedite e stupende. Una ragazza del vostro popolo, una donna del vostro popolo”.

Anzi è un invito ad essere come lei: “Ciascuno di voi, come Madre Teresa, è chiamato a lavorare con le proprie mani, a prendere la vita sul serio, per fare di essa qualcosa di bello. Non permettiamo che ci rubino i sogni, non priviamoci della novità che il Signore ci vuole regalare. Troverete molti imprevisti, molti…, ma è importante che possiate affrontarli e cercare creativamente come trasformarli in opportunità. Mai da soli; nessuno può combattere da solo”.

Però li ha avvertiti a non sentire i ‘falsi profeti’: “E permettetemi di dirvi qualcosa che sento proprio nel cuore: concedetevi l’opportunità di condividere e godervi un buon ‘faccia a faccia’ con tutti, ma soprattutto con i vostri nonni, con gli anziani della vostra comunità.

Qualcuno forse me lo ha già sentito dire, ma penso che è un antidoto contro tutti quelli che vogliono rinchiudervi nel presente affogandovi e soffocandovi con pressioni ed esigenze di una presunta felicità, dove sembra che il mondo finisca e bisogna fare e vivere tutto subito.
Ciò genera con il tempo molta ansia, insoddisfazione e rassegnazione. Per un cuore malato di rassegnazione, non c’è rimedio migliore che ascoltare le esperienze degli anziani”.

A proposito di anziani il papa ha invitato i giovani ad ascoltarli per camminare nella giusta strada: “Non dimentichiamo il detto che un nano può vedere più lontano stando sulle spalle di un gigante. In questo modo acquisterete una visione finora mai raggiunta. Entrate nella saggezza del vostro popolo, della vostra gente, senza vergogna né complessi, e troverete una sorgente di creatività insospettata che riempirà tutto, vi permetterà di vedere strade dove gli altri vedono muri, possibilità dove altri vedono pericolo, risurrezione dove tanti annunciano solo morte”.

L’incontro è stato chiuso con una preghiera della santa macedone: “Ti servono le mie mani, Signore, per aiutare oggi i malati e i poveri che ne hanno bisogno? Signore, io oggi ti offro le mie mani. Ti servono i miei piedi, Signore, perché mi conducano oggi a coloro che hanno bisogno di un amico? Signore, oggi ti offro i miei piedi. Ti serve la mia voce, Signore, perché io oggi parli a tutti coloro che hanno bisogno della tua parola d’amore? Signore, oggi ti offro la mia voce. Ti serve il mio cuore, Signore, perché io ami chiunque, senza alcuna eccezione? Signore, oggi ti offro il mio cuore”.

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