Papa Francesco in visita a Camerino domenica 16 giugno

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Domenica 16 giugno Papa Francesco si recherà in visita alle zone terremotate della diocesi di Camerino-San Severino Marche, dove incontrerà i sindaci dei paesi della zona, celebrerà la messa e visiterà nella località di Cortine le Strutture Abitative Emergenziali (Sae) con le famiglie che vi abitano.

L’annuncio è stato dato  dall’arcivescovo di Camerino – San Severino Marche, mons. Francesco Massara: “Sono lieto di annunciarvi che il Santo Padre Francesco verrà in Visita Pastorale alle zone terremotate della nostra Diocesi di Camerino – San Severino Marche Domenica 16 giugno 2019, Solennità della Santissima Trinità.

Verrà come Buon Samaritano a versare l’olio della consolazione e il vino della speranza su una Chiesa che vive un momento di stanchezza e difficoltà dopo le conseguenze del sisma dell’ottobre 2016. Verrà come Buon Pastore a spandere il buon profumo di Cristo dentro le singole realtà nelle quali quotidianamente viviamo.

Verrà ad irrobustirci nella fede, per incoraggiarci a ricostruire non solo le case ma anche i cuori, esortandoci a non perdere la speranza e a continuare a vivere la carità. Verrà per confermarci l’affetto di tutta la Chiesa e per testimoniare a ciascuno la sua vicinanza e il suo sostegno per il cammino che ancora resta da fare nella ricostruzione. Esprimo pertanto fin da subito al Santo Padre sentimenti di profonda e commossa gratitudine per questa visita, che per tutti noi è un evento di grazia, e segno di grande benevolenza alla nostra Chiesa”.

Anche il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, ha ricordato la recente visita del papa a Loreto: “E’ un grande dono che il pontefice fa alla nostra regione… E’ la seconda visita, dopo quella di Loreto solo due settimane fa per stare a fianco delle popolazioni colpite dal sisma, un segno di grande vicinanza rispetto al problema più importante che ha in questo momento il nostro territorio”.

Il ricordo dei maceratesi sicuramente va alla visita compiuta dal papa san Giovanni Paolo II nel gennaio 1998, a pochi mesi da un altro terribile terremoto, in cui visitò Assisi, Annifo, Cesi, Serravalle del Chienti, visitando le ‘casette’ dei terremotati: “Carissimi Fratelli e Sorelle! L’evento sismico, che inizialmente vi ha fatto sentire deboli ed indifesi, non ha cancellato dai vostri cuori il tesoro più grande: il patrimonio di valori cristiani ed umani, che da secoli tengono unite le vostre comunità.

Anzi, il terremoto ha messo in evidenza in modo sorprendente le risorse umane e spirituali di cui disponete. Ammirevoli gesti di bontà, di solidarietà e di condivisione fraterna, opera di piccoli e di adulti, di persone investite di responsabilità e di semplici cittadini, hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare la vita quotidiana delle vostre contrade nel dopo-terremoto”.

Eppoi ha esortato a ‘guardare’ alla Provvidenza: “Tra le rovine dei vostri paesi state forse scrivendo una delle pagine più significative della vostra storia. Continuate con fiducia a camminare uniti! Guardate verso il futuro con animo aperto. Il mistero del Natale, che in questi giorni stiamo contemplando, ci ricorda che il Signore è l’Emmanuele, il Dio con noi, il Dio venuto fra noi per restare con noi.

Questa contemplazione, alimentata dalla fede cristiana, preziosa eredità trasmessa dai padri e cardine della vita delle vostre comunità, vi aiuti in questo particolare momento a confidare in modo incrollabile nella Provvidenza divina, coltivando una speranza operosa ed un amore fraterno e solidale”.

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