Quaresima, i vescovi sardi indicono il cammnino dalle tentazione alla conversione e all’amore

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Siamo entrati nel tempo forte della Quaresima, l’itinerario di quaranta giorni che prepara la Chiesa e la conduce fino al mistero pasquale, centro di tutta l’opera redentrice di Gesù. Come numerosi confratelli italiani, anche i vescovi della Sardegna hanno scritto alle loro rispettive diocesi un messaggio per accompagnarle in questo cammino.

“Convertirsi all’Amore” è il titolo di quello scritto da mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari. In primo luogo, invita i fedeli a leggere il Messaggio quaresimale di Papa Francesco, le cui suscitano un invito particolare che il presule rivolge innanzitutto a sé stesso e poi a tutti: “Vivere il cammino quaresimale verso la Pasqua come un cammino verso l’Amore: anzitutto l’Amore che Dio ha per noi. È la prima grande scoperta da fare, e non una volta sola, nella nostra vita”. Per Miglio “abbiamo bisogno di convertirci all’Amore, riscoprire le vie dell’Amore e diventare capaci di ricostruire rapporti di Amore, con Dio e con ogni fratello e sorella”, suggerendo quindi, tra i testi che possono aiutare per una riflessione approfondita, l’Enciclica “Deus Caritas Est” di Benedetto XVI. “Nel sacramento della Riconciliazione siamo chiamati a riconoscere le mancanze di amore, i gesti sbagliati fatti passare per gesti di amore o scambiati per gesti di amore” scrive ancora l’arcivescovo, sottolineando infine alcune condizioni da rispettare per amare concretamente, “al di là delle emozioni”: la preghiera e il discernimento, “per imparare dalla persona di Gesù”, l’umiltà, “per metterci di fronte a Dio e agli altri nella verità della nostra condizione di creature, peccatori perdonati”; ultima la libertà “dalle diverse forme di dipendenze da persone e cose, che ci portano a ripiegarci su noi stessi e ci rendono incapaci di vivere donando”.

Al vescovo di Ozieri Corrado Melis bastano poche righe per esortare i fedeli a non lasciare “trascorrere invano questo tempo favorevole”, ricordando come la Quaresima sia caratterizzata da un duplice aspetto, “che occorre ogni anno rivivere perché raggiunga il suo scopo: un aspetto battesimale e uno penitenziale”. “Oggi assume urgenza speciale – scrive a proposito del Battesimo – il bisogno di una ‘nuova evangelizzazione’, per contrastare la diffusa ignoranza della fede. Ignoranza della persona di Gesù Cristo e della sublimità dei suoi insegnamenti”. Suggerimenti pratici di mons. Melis sono “un più frequente ascolto della Parola di Dio, creare occasioni nelle famiglie per una vera e propria catechesi, dedicare più tempo alla preghiera” che, insieme al digiuno e alle opere di carità “sono mezzi, non sono il fine. Ma sono mezzi efficaci per giungere al fine, che è accogliere nella propria vita pienamente l’opera del Salvatore”.

Mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, intitola il suo Messaggio con quello che potrebbe sembrare un ossimoro: “Tentazioni benedette”. La Quaresima per il presule è un “tempo agonico, di lotta contro le tentazioni che depotenziano la vita ma che, da trabocchetto assassino, possono diventare luminose opportunità di dar vita alla vita”. “La Chiesa – continua – all’inizio di questo tempo ci ripropone puntualmente il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto, tentazioni che secondo Luca non cesseranno di riaffacciarsi lungo tutta la sua vita, fino alla fine” ma che, “affrontate e vinte, inverano e confermano quella parola dove il Padre ha appena reso nota l’identità di Gesù di Nazaret: ‘Tu sei il mio Figlio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento’ (Lc 3,22)”. Un testo evangelico, quello delle tentazioni, che ripercorre e commenta passo dopo passo affinché, è l’auspicio di mons. Morfino, “bonifichi il nostro cuore, irrobustisca la nostra fede, apra alla speranza e ci riconsegni a Dio e ai fratelli, capaci di amare con lo stesso cuore di Gesù”.

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