Roberto Giordano con ‘Irena Sendler. La terza madre del ghetto di Varsavia’ per la Giornata della donna a Casapulla

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L’Istituto Comprensivo IAC ‘G. Stroffolini’ di Casapulla, in provincia di Caserta, promuove iniziative scolastiche di qualità per i propri alunni, perché possano perpetuare nel futuro la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia dell’Italia e dell’Europa. Quindi in occasione della festa della donna, venerdì 8 marzo attraverso l’incontro con Roberto Giordano, la Dirigente Scolastica dell’Istituto ‘G. Stroffolini’ di Casapulla, dott.ssa Maria Carmina Giuliano, intende offrire agli alunni delle iniziative di qualità, per perpetuare la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia del nostro Paese e di tutta l’Europa.

A questo scopo, in occasione della giornata dedicata alla donna e in ambito di Educazione alla Legalità, la referente alla legalità, docente Valentina Villano, in collaborazione con i docenti di Lettere e di Storia, ha programmato un incontro con il regista, attore e autore di teatro Roberto Giordano, che illustrerà per gli alunni delle classi terzi della Scuola Secondaria di primo grado, una figura femminile di alto spessore umano, attraverso il suo libro dal titolo ‘Irena Sendler. La terza madre del ghetto di Varsavia’ (Edito da Nuvole di Ardesia, 2017). La manifestazione si svolgerà venerdì 8 marzo 2019 alle ore 10.30 presso la Sala Convegno della sede centrale dell’Istituto Comprensivo IAC ‘G. Stroffolini’ a Casapulla.

Il volume di Roberto Giordano rivisita e ripensa, in veste drammaturgica e con dei flash back storico-documentaristici il valoroso esempio di Irena Sendler e riporta la testimonianza dei componenti del circolo letterario del Ghetto di Varsavia tra cui il poeta Wladyslaw Szlengel e il pianista Wladyslaw Szpilman, che attraverso la parola e la musica cercarono di innalzare la giustizia, l’amore e la riconoscenza, gli unici con cui possiamo e dobbiamo sottrarci agli orrori della Storia sul cammino del nostro pericoloso oggi e l’incerto domani.

La presentazione sarà arricchita dalla proiezione di filmati, dalla lettura di brani scelti dall’autore stesso e letti da alcuni alunni, con il sottofondo musicale eseguito da altri alunni delle classi terzi. Nel Ghetto di Varsavia, in un terreno di circa 4 chilometri quadrati, fu stipato tra la fine del 1940 e la primavera del 1943 quasi mezzo milione di Ebrei, tra cui uno stragrande numero di bambini nell’attesa di morirci di fame e di tifo prima di esserne deportati nei campi di sterminio, prevalentemente ad Auschwitz o a Treblinka.
Queste le cifre della cronaca tetra della Shoah subita dagli Ebrei polacchi, che ebbe inizio il 1 settembre 1939 quando le truppe tedesche invasero la Polonia.

La presente Opera rivisita e ripensa, in veste drammaturgica e con dei flashback di accurata ricerca storico documentaristica, la ‘Memoria del Volto Truce del Male’ perpetrato dalla follia nazista sugli innocenti, i bambini, gli intoccabili, il cui sterminio fu deliberato nel 1941 quale uno dei principali scopi bellici di Hitler. Uno sfondo che purtroppo non può essere mai più cancellato né cambiato, ma in cui si innesta un altro ‘Volto della Verità Storica’: un ‘volto di alta umanità, generosità e bontà’, quale fu quello di Irena Sendler, infermiera cattolica ed assistente sociale polacca.

Fu chiamata la terza madre perché salvò almeno 2500 bambini, che, avendo perso la madre naturale furono affidati, con falsi documenti e con nomi cristiani, alle cure di donne polacche dai buoni sentimenti (‘seconde madri’). La Sendler (‘terza madre’) salvò così la vita a numerosi bimbi, premurandosi anche di annotarne e custodirne, in segreto i veri nomi, accanto a quelli falsi, nella speranza (in molti casi esaudita) di poter un giorno fare ricongiungere i bambini con le loro famiglie. Torturata dai nazisti, che le fratturarono entrambe le gambe, rendendola invalida per tutta la vita, si rifiutò sempre di rivelare i nomi dei piccoli. Finita la guerra, il suo operato è caduto nell’oblio. Nel 1965 è stata proclamata Giusta tra le nazioni.

Il filo conduttore dell’Opera di Roberto Giordano è quello del magistero di Irena Sendler, con cui si vuole tracciare un ‘testamento etico’ per le presenti e le future generazioni: la Condivisione del Bene e degli alti ideali tradotti in eroiche azioni, che restano iscritti con la Luce, come un dolce raggio dell’Eternità, nell’Oscurità macabra del Male commesso contro la parte più indifesa dell’Umanità.

“Ci sono notti in cui, negli incubi, sento singhiozzi, grida disperate e pianti inconsolabili”: era il pensiero costante che attanagliava Irena Sendler fino alla sua morte avvenuta all’età di 98 anni. Il sommo magistero della Sendler ‘che nella vita vale solo che persona si è’ insieme a quello talmudico: ‘Chi salva una vita, salva il mondo intero’.

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