Papa Francesco: insieme contro la tratta

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Le parole di papa Francesco nella prefazione del volume che raccoglie i suoi insegnamenti magisteriali su migranti, rifugiati e tratta sono nette e precise: “Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per sé stessi e le loro famiglie: è questo il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli”.

Papa Francesco ha scritto una prefazione al volume ‘Luci sulle strade della speranza, raccolta dei suoi insegnamenti magisteriali su migranti, rifugiati e tratta’, pubblicata dalla sezione ‘Migranti e Rifugiati del Dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale’, entrando nel cuore di un problema che ha toccato da vicino anche la sua famiglia: i nonni paterni di Jorge Mario Bergoglio raggiunsero l’Argentina dall’Italia nel gennaio 1929.

La raccolta è un documento di 38 pagine che illustra realtà e risposte sulla piaga della tratta, indicandone le cause, sollecitandone il riconoscimento, illustrandone le dinamiche e le possibili modalità per sconfiggere il fenomeno. Nella prefazione affiorano i suoi ricordi:

“Il viaggio dei migranti non è sempre un’esperienza felice. Basti pensare ai terribili viaggi delle vittime della tratta. Anche in questo caso, però, non mancano le possibilità di riscatto, come accadde per il piccolo Giuseppe, figlio di Giacobbe, venduto come schiavo dai fratelli gelosi, il quale in Egitto divenne un fiduciario del faraone.

Come la storia umana, la storia della salvezza è stata segnata da itineranze di diverso genere – migrazioni, esili, fughe, esodi, tutte comunque motivate dalla speranza di un futuro migliore altrove. E anche quando l’itineranza è stata indotta con intenzioni criminali, come nel caso della tratta, non bisogna lasciarsi rubare la speranza di liberazione e di riscatto”.

Quindi la tratta è un problema molto sentito dal papa, perché quando era arcivescovo a Buenos Aires, infatti, dedicava una giornata di sensibilizzazione nella Piazza ‘Constitución’. Il volume è sia un libro che un database online che permette di ripercorrere il pensiero del papa sul tema: ‘Migrare non è sempre una esperienza felice e peggio ancora è pensare ai devastanti viaggi forzati delle vittime di traffico di esseri umani’.

Papa Francesco ha chiesto sin dall’inizio del Pontificato di concentrarsi sul tema del traffico di esseri umani, e ne ha fatto in qualche modo il centro della sua azione diplomatica. La Pontificia Accademia per le Scienze Sociali è subito stata indirizzata sul tema, si è costituito il ‘Santa Marta Group’ che mette insieme giudici e uomini di Chiesa nel combattere il traffico e che quest’anno è stato onorato al ‘Path to Peace Gala’, organizzato ogni anno dall’Osservatore Permanente della Santa Sede a New York.

Gli orientamenti pastorali sono divisi in 10 punti: l’utilizzo delle persone come beni e lo sfruttamento; l’aspetto della domanda; la riluttanza a riconoscere la realtà del traffico di esseri umani; l’identificazione e il riportare del traffico di esseri umani; la connessione con il mondo degli affari; le condizioni di lavoro; la relazione tra traffico di esseri umani e contrabbando di migranti; la promozione della cooperazione; il supporto ai sopravvissuti dal traffico di esseri umani; la promozione della reintegrazione.

P. Michael Czerny, sottosegretario della sezione Migranti e Rifugiati, ha sottolineato che gli orientamenti pastorali forniscono ‘una lettura, una comprensione e degli orientamenti all’azione’, e sono destinate a parrocchie, congregazioni, istituzioni religiose, ma anche laiche.

Gli orientamenti pastorali vengono da un processo di consultazione durato sei mesi e servono ad essere “una cornice in cui pianificare, stabilire, condurre e valutare tutte le azioni verso l’importante e urgente obiettivo di sconfiggere il traffico di esseri umani”, definendo come obiettivo a breve termine quello di liberare e riabilitare quanti sono impigliati nel traffico di esseri umani, mentre l’obiettivo finale è quello di “smantellare e sradicare questa malvagia e peccaminosa impresa di inganno, imbroglio, dominio e sfruttamento”.

Gli Orientamenti Pastorali sono destinati soprattutto al mondo cattolico. Si strutturano come una analisi della situazione, accompagnata dalle parole di papa Francesco sul tema, e poi con una serie di linee guida che dicono al mondo cattolico come comportarsi in alcuni particolari casi. Gli Orientamenti Pastorali chiedono maggiore informazione sul traffico di esseri umani quando questo avviene alle frontiere, e la promulgazione di leggi nazionali e internazionali. Ai cattolici è chiesto di impegnarsi nelle famiglie, per migliorare la comprensione del fenomeno. Quello contro il traffico di esseri umani è un impegno globale, che va a toccare vari aspetti.

Altro tema, quello del traffico di migranti. La linea che distingue il contrabbando dal traffico di esseri umani è sempre più sottile, un ‘contrabbando di migranti può facilmente diventare traffico di esseri umani’, e questo è successo spesso in questi ultimi anni, con “il flusso massivo di migranti e rifugiati, molti disperati, spinti dalla mancanza di alternative accessibile e legali anche a causa delle politiche migratorie sempre più restrittive”.

Quindi l’8 febbraio, memoria di santa Bakhita, schiava sudanese divenuta poi suora canossiana e proclamata Santa nel 2000, si celebra la V edizione della Giornata Mondiale di Preghiera e Riflessione Contro la tratta di persone (GMPT) che ha come tema: ‘Insieme contro la tratta’. Le donne e i bambini sono le vittime principali e vengono trafficati soprattutto per lo sfruttamento sessuale. E’ una delle attività criminali più redditizie e cresce rapidamente, come il traffico di droga e armi.

Data la natura clandestina del fenomeno, è difficile fare statistiche, ma disponiamo di stime attendibili. Le ultime stime pubblicate dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2014 affermano che nel mondo ci sono circa 21.000.000 persone in situazione di traffico di persone. Si stima che ogni anno vengano trafficate da 700.000 a 2.000.000 di persone. La maggior parte delle vittime è originaria dell’Asia.

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